Dibattito negli USA e via libera tedesco al ritiro dall’Afghanistan

Nei prossimi 15 mesi la Germania ritirerà oltre 1.300 soldati dalla missione Nato in Afghanistan. Il ritiro e’ previsto nell’ambito del nuovo mandato che e’ stato approvato oggi dal governo di Angela Merkel. Secondo il piano, entro febbraio 2014 nel Paese resteranno massimo 3.300 soldati, rispetto agli attuali 4.600. Il governo tedesco ha anche confermato la volonta’ di ritirare tutte le sue truppe dal Paese entro la fine del 2014, come stabilito dall’exit strategy decisa dalla Nato. Il voto in Parlamento per rinnovare il mandato alle truppe tedesche in Afghanistan e’ previsto per la prossima settimana. Il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, ha chiesto a tutti i partiti il piu’ ampio sostegno possibile. “Con il nuovo mandato proseguiamo il ritiro cominciato un anno fa. La fine della missione e’ sempre piu’ vicina”, ha affermato il ministro tedesco. Westerwelle ha aggiunto che Berlino “non lascerà l’Afghanistan abbandonato al suo destino”. Dopo il ritiro definitivo, rimarranno dei militari di supporto. Si prevede che i tedeschi potrebbero essere un migliaio. Secondo un editoriale del New York Times il ritiro “a ritmo sostenuto” dall’Afghanistan promesso dal presidente Barack Obama deve iniziare ora e non deve prolungarsi oltre un anno. Secondo il Nyt, dopo aver speso oltre 500 miliardi di dollari nella guerra in Afghanistan è ora di un ritiro in sicurezza e buon ordine: “Se mai ci fu una opportunità seria di costruire un Afghanistan prospero e stabile, venne persa quando George W. Bush decise di perseguire l’inutile conflitto in Iraq”. La Casa Bianca tuttavia sta ancora attendendo – senza particolare fretta – le raccomandazioni del comandante delle forze statunitensi in Afghanistan, generale John Allen, e il Pentagono non ha ancora iniziato a valutare dei numeri specifici per i livelli di truppe previsti per il 2013 e 2014. Secondo fonti britanniche i vertici militari insisterebbero per mantenere i 66mila militari statunitensi in Afghanistan per quasi tutto il 2013, per poi iniziare il ritiro dopo l’autunno; una tattica che – sostiene l’editoriale – non scongiura l’eventuale avanzata dei talebani né garantisce alcun progresso nella lotta contro la corruzione: “Quel che è certo è che più a lungo i soldati rimangono sul campo, più numerose saranno le perdite”. L’Amministrazione deve inoltre valutare un’altra importante decisione: quale sia l’entità della forza che dovrà rimanere anche dopo il 2014, in compiti di addestramento e antiterrorismo. Una possibile opzione parla di 10mila effettivi statunitensi e altre migliaia di militari della Nato, ma nessun negoziato – che potrebbe durare mesi – è stato ancora avviato con Kabul in merito alla questione. “Oltre duemila militari americani sono morti in questa guerra, e molti di più sono rimasti gravemente feriti o mutilati: non esiste alcun motivo di ritardare il ritorno delle truppe di un altro anno”, conclude l’editoriale.

Fonte Adnkronos/TMNews

Foto US DoD

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