Sondaggio F-35: i risultati
L’adozione del cacciabombardiere F-35 Lightning 2 (Joint Strike Fighter) da parte di Aeronautica e Marina continua a suscitare un acceso dibattito e molte polemiche. Noi di Analisi Difesa ce ne siamo occupati spesso e con articoli di approfondimento ma negli ultimi giorni abbiamo voluto lasciare la parola ai lettori con un sondaggio aperto a tutti pubblicato sul profilo Facebook del webmagazine con quattro le risposte possibili alla domanda: L’Italia dovrebbe acquisire i 90 F-35 previsti?
Il 20 per cento di quanti hanno votato su Facebook (o hanno fatto pervenire il loro intento alla redazione perché non iscritti a quel social network) hanno risposto “SI perché si tratta del velivolo più avanzato tra quelli oggi in servizio o in fase di sviluppo e lo adotteranno gli USA e molti nostri alleati”. Un altro 17 per cento si è espresso non solo a favore dell’acquisizione del velivolo ma anche di un numero maggiore di velivoli perché “90 aerei non sono sufficienti alle esigenze di Aeronautica e Marina e dovremmo acquistarne 131 come inizialmente previsto”. Il 14 per cento ha detto NO ai cacciabombardieri americani perché “hanno un costo proibitivo e in continuo aumento. In tempi di crisi e di tagli alla spesa pubblica è meglio cancellare gli F-35 e tutte le spese per acquisire nuove armi ed equipaggiamenti militari”.
La risposta che ha avuto più consensi, il 49 per cento, costituisce un NO parziale “perché il programma F-35 vede la nostra industria solo marginalmente coinvolta. Meglio acquistare altri Eurofighter Typhoon, di cui siamo produttori insieme ad alcuni partner europei, e impiegarli anche in versione da attacco seguendo l’esempio dell’aeronautica tedesca.” La stessa risposta però prevede l’acquisizione di alcuni F-35B a decollo corto e atterraggio verticale (Stovl) per la portaerei Cavour. Velivoli che “la Marina potrebbe in futuro prendere in leasing dai marines statunitensi ma solo quando dovranno essere radiati gli Harrier oggi in servizio”.
I risultati sono più bilanciati di quanto non appaia a prima vista. E’ vero che i NO, categorici o parziali, hanno raggiunto il 63 per cento ma la gran parte di questi voti e la metà di tutti i votanti vorrebbe prendere gli F 35 solo per la portaerei Cavour che non può fare a meno di un aereo Stovl. All’F 35 ha detto incondizionatamente SI un rilevante 37 per cento di quanti hanno aderito al sondaggio.”
L’iniziativa di Analisi Difesa, criticata in questi giorni da più parti e soprattutto da ambienti militari, non ha pretese demoscopiche poiché si basa su voti espressi volontariamente e non su un campione rappresentativo bilanciato e interpellato. Tuttavia ha rappresentato una delle pochissime occasioni offerte al pubblico per esprimersi su un tema che riguarda la sicurezza e le tasche di tutti. Forse è proprio per questo che ha dato fastidio?
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