Il Vietnam fa shopping in Italia ?

Il potenziamento navale e l’espansionismo cinese negli arcipelaghi del Pacifico Occidentale stanno provocando la corsa al riarmo in tutta l’Asia e l’avvicinamento all’Occidente persino di un regime comunista come quello vietnamita. Dopo aver riaperto la base navale di Cam Ranh Bay alla Settima flotta degli ex nemici americani il regime vietnamita punta ora sull’Europa per ammodernare il suo apparato bellico. Negli ultimi tempi Hanoi ha firmato accordi di cooperazione militare che includono collaborazioni industriali con molti Paesi europei e si appresta a siglarne un altro con l’Italia dopo i colloqui tenutisi ad Hanoi il 22 novembre scorso tra il vice ministro della difesa vietnamita, generale Nguyen Chi Vinh, e il contrammiraglio Giorgio Lazio, capo dell’ufficio Politica Militare del ministero della Difesa. Secondo quanto riferito dal britannico Jane’s Defence Weekly, Roma e Hanoi si apprestano a firmare un accordo di cooperazione che include l’apertura delle scuole militari italiane agli ufficiali vietnamiti, la messa a punto di programmi industriali, la vendita al Paese asiatico di armi e mezzi italiani e l’ammodernamento tecnologico dell’industria militare vietnamita che produce vecchi sistema d’arma di origine sovietica. Finora Hanoi si è rivolta alla Russia per alimentare le sue forze armate e l’ultimo contratto con Mosca riguarda l’acquisto di sei sottomarini tipo Kilo per 2 miliardi di dollari. In settembre la visita in Italia di una delegazione militare vietnamita guidata dal viceministro Vinh e dal vicedirettore generale del Dipartimento dell’Industria della Difesa, generale Khuat Viet Dung, ha permesso di evidenziare alcune delle  tipologie di prodotti italiani di interesse per la Repubblica Socialista del Vietnam. La delegazione ha visitato gli stabilimenti torinesi di Caselle di Alenia Aermacchi, azienda  produttrice di tre velivoli al centro di commesse o di interesse anche in Asia. Innanzitutto il cargo tattico C-27J (sul quale la delegazione vietnamita ha effettuato un volo dimostrativo) capace di atterrare su piste corte e in terra battuta, l’addestratore M-346 Master già acquistato da Israele e Singapore e il cacciabombardiere Typhoon prodotto nell’ambito del consorzio europeo Eurofighter. Quest’ultimo è disponibile anche come “usato garantito” in due dozzine di esemplari della prima serie in servizio con la nostra Aeronautica e che Roma sta proponendo a Bulgaria e Filippine dopo aver cercato di venderli alla Romania che ha preferito, per motivi di costo, 16 caccia portoghesi F-16 di seconda mano. La delegazione vietnamita si recò anche a La Spezia sul cacciatorpediniere lanciamissili “Caio Duilio”, nave forse troppo impegnativa per la marina asiatica ma che imbarca equipaggiamenti e armi che potrebbero consentire un radicale ammodernamento della flotta di Hanoi. La firma dell’accordo di cooperazione militare italo-vietnamita è in agenda per i primi mesi del 2013 in occasione della prevista visita ad Hanoi del ministro Giampaolo Di Paola ma potrebbe slittare in seguito alla caduta del governo Monti

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Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane" e “Immigrazione, la grande farsa umanitaria”. Dall’agosto 2018 al settembre 2019 ha ricoperto l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza del ministro dell’Interno.

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