La Corte dei conti “promuove” Strade Sicure
Ansa -Sono stati spesi ”correttamente” i soldi dell’operazione Strade sicure, che prevede l’impiego di 4.250 militari in supporto alle forze di polizia per migliorare il controllo del territorio; ma dal punto di vista dell’ efficacia dell’intervento sarebbe bene ripensare quella parte dell’operazione che prevede i pattugliamenti misti, impiegando i soldati in altri servizi di vigilanza. E’ quanto si legge in un’indagine della Corte dei Conti (Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato).Alle Forze armate, sulla base dei piani d’impiego elaborati dal Viminale, sono state assegnate vigilanze ad obiettivi sensibili (inizialmente a Roma, Milano e Napoli e, successivamente, in altre 11 città) e compiti di cinturazione dei Centri per immigrati, oltre a servizi di perlustrazione e pattuglia in 23 province, insieme alle forze dell’ordine. Si tratta di un intervento – per il quale vengono stanziati circa 73 milioni l’anno, cui si aggiungono 110 milioni e mezzo per il personale delle Forze armate – che ha consentito il recupero di 1.568 unità delle forze di polizia, con un risparmio di circa 63 milioni di euro. Secondo la Corte dei Conti, ”l’analisi dell’impiego dei fondi non ha fatto emergere lacune, in quanto le somme stanziate sono state destinate e spese per le finalità previste”.
L’indagine ha poi valutato i profili di efficienza, efficacia ed economicità, valutando che, ”per la loro organizzazione, i servizi posti in essere dalle Forze armate rivestono indubbie connotazioni di efficienza”. Anche l’efficacia è stata garantita dal recupero di unità delle Forze di polizia, anche se poi, sul piano generale, la stessa efficacia è stata ”compromessa dai paralleli provvedimenti di blocco del turn over che hanno diminuito, tra il 2008 e il 2012, la forza effettiva delle due Forze di polizia a competenza generale di 8.722 unità. Sempre secondo la Corte, però, ”meno efficace è risultato, ai fini del recupero del personale di polizia, l’impiego (dei militari – ndr) in servizi di perlustrazione e pattuglia, per cui è stato raccomandato di ripensare questa parte dell’operazione, impiegando i soldati destinati a tali servizi in altre vigilanze, recuperando così forze di polizia per il controllo del territorio”. Non è stato invece possibile verificare e valutare il positivo impatto dei risultati operativi ottenuti dal personale impiegato nell’operazione sulla situazione complessiva dell’ordine e della sicurezza pubblica, ”in quanto i risultati conseguiti, pur se apprezzabili, rappresentano una percentuale estremamente ridotta di quelli conseguiti dalle Forze dell’ordine nel loro complesso”.
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