Amche Tirana dice no: chi distruggerà i gas di Assad?

L’Organizzazione per la Proibizione delle Armi chimiche ha approvato venerdi all’Aja il piano per la distruzione delle armi chimiche in Siria. Non +’ chiaro tuttavia dove questo potrà materialmente avvenire dopo il rifiuto all’ultimo minuto dell’Albania di condurre la distruzione sul proprio territorio. Il piano dell’Opac prevede che “le armi chimiche siriane siano trasportate fuori dal Paese per assicurare la loro distruzione nel modo più rapido e sicuro entro il 30 giugno 2014”. Le sostanze chimiche più pericolose dovranno essere portate via dalla Siria entro il 31 dicembre, e tutte le altre entro il 5 febbraio, eccetto l’isopropanolo (uno dei due agenti del gas sarin). La distruzione degli impianti verrà condotta fra il 15 dicembre e il 15 marzo. L’approvazione del piano, che doveva essere fatta entro venerdì, è slittata di varie ore dopo che il primo ministro albanese Edi Rama ha annunciato in serata di non voler più permettere la distruzione delle armi chimiche sul suo territorio. In precedenza anche Turchia, Norvegia e Danimarca avevano detto no alle richieste di Washington in tal senso.

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