Contractors britannici in carcere da 50 giorni in India

ANSA – Sono ormai alla soglia dei 50 giorni di carcere i 35 membri dell’equipaggio del pattugliatore americano ‘Seaman Guard Ohio’ battente bandiera della Sierra Leone, arrestati il 18 ottobre scorso nel Tamil Nadu (India meridionale) con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni. La vicenda ha vari punti di similitudine con quella dei maro’ italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, non ultimo quello di un iter giudiziario complesso, ed a tratti addirittura misterioso. A bordo dell’unità, di proprietà della compagnia statunitense  AdvanFort che fornisce uomini e mezzi antipirateria alle navi in movimento nell’oceano Indiano e al largo della Somalia, c’erano dieci membri dell’equipaggio e 25 contractor, quasi tutti con trascorsi militari e di polizia. Fra questi, anche sei ex uomini dell’esercito britannico. Il loro arresto è stato condotto da una speciale unità antiterrorismo del Tamil Nadu ed un magistrato ne ha poi disposto la carcerazione nella mega prigione di Puzhal, a Chennai dove alloggiano tuttora insieme ai detenuti comuni. A bordo del pattugliatore, sono stati sequestrati 35 fucili e 5.680 proiettili.Per risolvere il caso sono intervenute le autorità diplomatiche statunitensi, britanniche ed estoni, mentre una folta squadra di avvocati ne ha preso le difese, cercando di far valere in tribunale, per ora senza successo, la dottrina del cosiddetto ‘Passaggio innocente’ regolata dalla terza sezione della Convenzione dell’Onu sulla Legge del Mare.

Inoltre i difensori hanno rilanciato l’argomentazione rivelata dal presidente di AdvanFort, William H. Watson, secondo cui la nave e’ stata fatta entrare nelle acque territoriali indiane, e poi in porto, con un inganno, adducendo presunte condizioni meteorologiche infauste per la navigazione. Nella questione e’ di recente intervenuto anche il governo, con il ministro degli Esteri William Hague, chiamato a rispondere in un dibattito ai Comuni. Hague ha riassunto l’attivita’ diplomatica condotta nei confronti di New Delhi e ricordato che il premier David Cameron in persona ha evocato l’incidente con premier e ministro degli Esteri indiani, Manmohan Singh e Salman Khurshid. Una prima richiesta di libertà provvisoria è stata respinta in ottobre da un giudice di Tuticorin, porto dove l’unità ha attraccato, ed una seconda e’ all’esame della sezione di Madurai dell’Alta Corte di Madras, che ieri ha ascoltato le ragioni della difesa dei 35, ed ha chiesto alla polizia di presentare le sue contro deduzioni per una udienza fissata per lunedi’ prossimo. Intanto i famigliari dei sei contractor britannici hanno creato un comitato di sostegno per il loro cari che preme sul governo britannico, ed hanno lanciato anche una petizione popolare che ha raccolto decine di migliaia di firme

Foto Advanfort

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