I C-130J italiani superano le 130.000 ore di volo
Giovedì 12 Dicembre, un C-130J dell’Aeronautica Militare in dotazione alla 46^ Brigata Aerea di Pisa, ha tagliato il traguardo delle 130.000 ore di volo. Il Comandante della 46^ Brigata Aerea, Generale di Brigata Aerea Roberto Boi, si è complimentato nell’occasione con gli uomini e le donne del 2° e del 50° Gruppi Volo, del Centro Addestramento Equipaggi e del Gruppo Efficienza Aeromobili per l’importante traguardo raggiunto. Il velivolo è entrato in linea operativa il 18 agosto del 2000, data in cui è arrivato a Pisa il primo esemplare. L’arrivo del C-130J, che ha sostituito il C-130H già protagonista di numerose missioni in tutto il mondo, ha dato un rinnovato impulso all’attività del trasporto aereo, specialità divenuta ormai fondamentale per il supporto alle Forze Armate Italiane. L’aereo ha dimostrato un’eccellente affidabilità in tutte le aree in cui è stato impiegato, dai climi artici a quelli desertici.
L’Aeronautica Militare è stata la prima forza aerea ad impiegare il velivolo in teatri operativi ed oggi è tra quelle con più ore di volo totalizzate con l’aereo C-130J, divenendo un punto di riferimento nel settore del trasporto aereo-tattico, in particolare sulle modalità di impiego operativo del velivolo, sia in Patria che presso i rischieramenti all’estero. Flessibile ed altamente tecnologico, il C-130J può atterrare e decollare da piste semi-preparate, ovvero piste rappresentate da strisce di terra o di erba. Tale peculiarità rende spesso questo velivolo il mezzo privilegiato – a volte l’unico – utilizzabile per far giungere tempestivi soccorsi e aiuti in località non altrimenti raggiungibili, come testimoniato dalla presenza in questi giorni del C-130J nelle Filippine, in soccorso della popolazione locale colpita dalle devastazioni del tifone Haiyan.
Da sempre protagonista in numerosissime attività di soccorso per calamità e trasporto sanitario di persone in imminente pericolo di vita, la 46^ Brigata con il C130-J ha aumentato progressivamente i servizi resi alla comunità nazionale ed internazionale. Un apporto reso sempre più efficace ed importante anche grazie alla capacità del velivolo di caricare al suo interno ambulanze o auto mediche dalle quali, molte volte, il paziente non può essere separato.Nel 2006 il velivolo è stato utilizzato per la prima volta anche per il trasporto di una persona affetta da febbri emorragiche: questo evento ha segnato l’inizio dell’impiego del C-130J per il trasporto di persone affette da patologie altamente diffusibili. Quest’ulteriore capacità è solo l’ultima in termini di tempo e va ad aggiungersi alle numerose possibilità di impiego alle quali il velivolo può essere adattato. L’Italia, attraverso i velivoli della 46^ Brigata Aerea, trasporta nel mondo alcune unità di eccellenza nel campo dei soccorsi, dei recuperi e dell’assistenza medica: questo lavoro di cooperazione con i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, l’Unità di Chirurgia d’Urgenza dell’ospedale di Pisa ed altre organizzazioni umanitarie/ONLUS, testimonia il supporto che da sempre l’Aeronautica Militare offre alle altre Istituzioni e organizzazioni civili.
Fonte: comunicato Aeronautica Militare
Foto: AM e Isaf RC West
RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.