News da Mosca
Ultimo lotto di Su-34 consegnato
Un ultimo lotto di Sukhoi Su-34 (Codice NATO “Fullback”) è stato consegnato alla fine di dicembre nell’ambito del contratto firmato nel 2008 dal Ministero della Difesa con la holding Sukhoi relativo a 32 caccia bombardieri. Funzionari della società Sukhoi hanno espresso con soddisfazione la conclusione del contratto sottolineando come sia in corso di realizzazione l’ulteriore fornitura di 92 Su-34 (per un totale di 124 velivoli) da consegnare entro il 2020. Derivato biposto del caccia Su-27, il Su-34 è un’evoluzione di cacciabombardiere ognitempo progettato per attacchi di precisione e per missioni di bombardamento a medio raggio; è armato con un cannone GSh-301 da 30 mm e può trasportare fino a 8000 Kg di armamento disposti sotto i 12 punti d’attacco di cui è dotato. Oltre al classico armamento aria-aria per autodifesa (missili AA-10, AA-11 e AA-12), il Su-34 può imbarcare ovviamente missili aria-terra a guida laser o tv, bombe guidate, missili anti nave e anti radiazione, oltre al classico armamento non guidato quali razzi e bombe a caduta libera.
Il Su-34 sarà ovviamente chiamato a sostituire tutti i vecchi Su-24 (Codice NATO “Fencer”) ancora in servizio con l’Aeronautica (270 velivoli) e la Marina russa (38 velivoli).
40 elicotteri per il Distretto Militare Orientale russo
Il distretto militare orientale della Russia secondo quanto dichiarato dal Tenente Colonnello Alexander Gordeev, ha ricevuto nel 2013 ben 40 elicotteri da combattimento. Nel dettaglio si tratterebbe di elicotteri d’assalto Mil Mi-8AMTSh ed elicotteri d’attacco biposto Kamov Ka-52.
Secondo quanto affermato dal Ministero della Difesa, infatti, le nuove unità avranno il compito di sostituire i vecchi Mil Mi-24 giunti al termine della loro vita operativa e contestualmente di aumentare la capacità di combattimento dell’aviazione dell’esercito in Estremo Oriente. Il Mi-8AMTSh (ribattezzato “Terminator”) è una speciale versione da combattimento e assalto dell’elicottero utility Mi-8 dotato di turbine più potenti e rotore di coda posizionato a sinistra. I suoi sistemi d’arma prevedono missili aria-aria Igla-V (versione specifica per elicotteri), missili aria-superficie Shturm-V Spiral, lanciarazzi B8V20 e gun-pods dotati di mitragliatrici Gsh-23. Il Mi-8AMTSh è dotato inoltre di un nuovo sistema di navigazione basato su GLONASS, nuovi sistemi di ricerca, puntamento e attacco (TV, IR e telemetro laser), un radar per il rilevamento degli obiettivi terrestri, doppi schermi MFD separati per entrambi i piloti, un faro proiettore agli infrarossi TSL-1600 progettato per illuminare il campo di battaglia anche in caso di oscurità o maltempo, chiaramente compatibile con i sistemi di visione notturna (NVG) e un sistema di blindatura parziale dell’abitacolo a protezione dell’equipaggio. Mostrato per la prima volta nel 1997 durante il salone aerospaziale inglese a Farnborough, il Mi-8AMTSh è stato finora acquistato dalle forze aeree di Perù, Uganda, Ghana e Sri Lanka. Il Ka-52 invece, conosciuto anche col nome di “Alligator”, è un derivato del Ka-50 “Black shark” e a differenza di quest’ultimo dispone di un equipaggio a due posti affiancati. Si tratta dell’unico elicottero al mondo dotato di seggiolino eiettabile (NPP Zvezda K-37-800) ed è armato da un cannone Shipunov 2A42 da 30 mm, missili a guida laser Vikhr, razzi e persino missili aria-aria (come l’R-73 “AA-11 Archer”); l’Alligator è dotato inoltre di due radar: uno per gli obiettivi terrestri e uno per bersagli aerei nonché di un sistema di avvistamento FLIR/TV Samshite. Per la cronaca, il Distretto Militare orientale avente sede a Khabarovsk rappresenta uno dei quattro comandi strategici operativi delle Forze Armate russe; è stato creato nel 2010 e ha assorbito i territori del distretto orientale e parte dell’ex distretto siberiano.
Yak-152 nel 2016 per la VVS
Secondo una fonte vicina al settore militare – industriale riportata all’agenzia Interfax le consegne dei nuovi addestratori basici Yakovlev Yak-152 alla VVS saranno avviate a partire dal 2016. Il ritardo è dovuto, sempre secondo la suddetta fonte, all’aggiornamento dei velivoli in conformità con i requisiti richiesti dall’Aeronautica Militare russa e questo porterà ad un prolungamento dei tempi di almeno un anno rispetto al previsto. Lo Yak-152 derivato dello storico Yak-52 è un addestratore basico monomotore ad ala bassa di costruzione interamente metallica dotato di carrello di atterraggio triciclo retrattile. Tra le sue dotazioni spiccano due seggiolini eiettabili Zvezda SKS-94M e un motore radiale M-14X da 360 hp che muove un elica a tre pale. Con una velocità massima di 500 Km/h e un peso al decollo di 1320 Kg lo Yak-152 possiede dei carichi limite di +9 e -7 G.
Ultimata una nuova serie di voli per l’Il-76MD-90A
Un aereo da trasporto militare russo Ilyushin Il-76MD-90A ha completato una serie di test di volo e successivamente è rientrato presso la sede dell’AVIASTAR-SP per le conseguenti modifiche. Si è trattato di un programma di 38 voli condotto simultaneamente dal bureau di costruzione aeronautica Ilyushin e dal Ministero della Difesa russo svoltosi presso il centro di ricerca di volo di Zhukovsky, nei dintorni di Mosca. Nel dettaglio, secondo quanto dichiarato dall’ufficio stampa AVIASTAR-SP, i test si sono focalizzati in particolare sul sistema di alimentazione, sul pilota automatico e sulle comunicazioni radio; sono stati testati inoltri i g-limiti del velivolo, il carico massimo e la navigazione con uno o più motori spenti.
Secondo la suddetta società con sede a Ulyanovsk, sull’aereo in questione verranno apportate delle aggiunte, tra cui nuovi sistemi di comunicazione, sistemi di autodifesa e telecamere esterne ed interne. Questi nuovi apparati saranno ovviamente testati e convalidati in una seconda serie di voli che si svolgerà sempre a Zhukovsky. L’ Il-76MD-90A è una versione radicalmente modernizzata dell’Il-76MD (“Candid” per la NATO); è dotato di un sistema digitale dei controlli di volo, glass cockpit, nuova avionica e motori Aviadvigatel PS-90A-76 con prestazioni superiori e consumi ridotti; è capace di trasportare fino a 60 tonnellate di carico ad una distanza di circa 5000 Km. Ricordiamo che il termine per la consegna del primo lotto di Il-76MD-90A (dei 39 esemplari ordinati da Mosca nell’ottobre 2012 per un contratto del valore di 4,5 miliardi di dollari) è previsto proprio per il 2014.
Caccia leggero di quinta generazione?
La Russia, secondo quanto riferito dal vice primo ministro Dmitry Rogozin, dovrebbe iniziare lo sviluppo di un prototipo di caccia leggero di quinta generazione al fine d’integrare nelle funzioni il Sukhoi T-50. Il nuovo caccia dalle dimensioni contenute dovrebbe innanzitutto essere più economico da produrre e da gestire, ma dovrebbe possedere capacità di combattimento e prestazioni paragonabili a quelle dei velivoli di classe superiore. “Lo sviluppo di un caccia leggero – ha affermato Rogozin – è stato incluso nel programma di approvvigionamento di armi in corso e sarà prossimo oggetto di discussione alla Camera bassa del parlamento”. Rogozin, che supervisiona le industrie della difesa e dello spazio, ha affermato infatti che i velivoli di classe medio-leggera hanno ovviamente maggiori possibilità di richiesta sul mercato per tutte quelle forze aeree con minori disponibilità economiche o aventi pretese di classe inferiore rispetto a quello che possono offrire i caccia pesanti come il Su-30 o il futuro Sukhoi T-50. Rogozin, che per primo ha avanzato in Russia l’idea di sviluppare un caccia leggero di quinta generazione nel febbraio 2012, ha fatto notare come in Russia questa filosofia è stata sempre applicata fino ai giorni nostri, dove due caccia tattici di classe diversa hanno sempre operato insieme; basti pensare alla coppia MiG-29/Su-27.
Rogozin non ha specificato a quale dei due principali progettisti – MiG o Sukhoi – sarà assegnato lo sviluppo del futuro caccia leggero di quinta generazione. Per la cronaca, la Russia sta attualmente sviluppando il caccia da combattimento multiruolo T-50, noto anche come PAK-FA, che costituirà il nucleo della futura flotta aerea combattente del paese e il suo ingresso in servizio con la VVS è previsto per il 2016.
Previsioni di vendite per l’An-124
Durante una riunione del Gabinetto dei Ministri ucraino, il primo ministro Mykola Azarov ha fatto il punto sulla ripresa della produzione di aerei da trasporto pesante Antonov An-124: “L’Ucraina e la Russia stanno riprendendo la costruzione di aerei An-124 con motori di produzione nazionale [D-18T]. Tale accordo intergovernativo prevede la realizzazione di 80 nuovi aeromobili i cui ricavi dalla vendita si aggireranno intorno a 12,89 miliardi dollari”. Azarov ha successivamente informato la commissione che le forniture nel quadro della cooperazione russo-ucraino saranno esenti da dazi doganali e fiscali durante la realizzazione di questo progetto comune. Il premier ha sottolineato inoltre che la realizzazione del progetto An-124 assicurerà lavoro alle strutture industriali di molte imprese ucraine e russe. Per la cronaca, l’accordo per la creazione della joint venture è stato annunciato dopo una riunione tra Azarov e il suo omologo Russo Dmitry Medvedev a Sochi nel luglio dello scorso anno; il progetto sarà realizzato tra l’ucraina Antonov State Enterprise e la russa United Aircraft Corporation.
Russian Helicopters “Compagnia dell’Anno”
La società Russian Helicopters (controllata da Oboronprom, parte di Rostech Corporation), leader nella progettazione e produzione di elicotteri civili e militari è stata nominata lo scorso dicembre Compagnia dell’anno. Il riconoscimento, uno dei più ambiti e prestigiosi inerente il business russo internazionale è stato consegnato nelle mani di Alexander Mikheev, CEO di Russian Helicopters, in occasione della cerimonia svoltasi presso il Mosca Lotte Hotel con la seguente motivazione: “Russian Helicopters è una società di successo che ha dato un contributo notevole al rafforzamento di un settore ad alta tecnologia, strategicamente essenziale per l’economia russa”. Dal canto suo Mikheev ha affermato con soddisfazione: “Questo importante premio riconosce i progressi compiuti da Russian Helicopters nel consolidamento nazionale nel settore elicotteristico. È la giusta ricompensa per gli sforzi di tutti i nostri progettisti, ingegneri e operai del passato e del presente. Le sinergie – ha proseguito Mikheev nel suo intervento – che le imprese di Russian Helicopters hanno raggiunto lavorando insieme costituiscono una solida piattaforma per la crescita futura e per gli obiettivi che la stessa attualmente si pone nei confronti della ricerca, dello sviluppo e della produzione”. Russian Helicopters, che attualmente produce alcuni dei mezzi ad ala rotante (commerciali e militari) più venduti al mondo, ha ottenuto nel 2013 significativi successi in termini di ordini e consegne sia in Russia che nel resto del mondo. Queste vendite, che sono state ampiamente trattate da Analisi Difesa, hanno certamente fornito un significativo contributo alla produzione industriale del paese, qualificando la Russian Helicopters come società cardine del settore aeronautico russo.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.