Cecenia: ucciso il leader jihadista Doku Umarov

Dopo Aslan Maskhadov a Shamil Basaiev anche l’ultimo leader della ribellione cecena e caucasica contro Mosca è stato ucciso probabilmente dalle truppe russe o cecene. La morte del comandante jihadista Doku Umarov è stata annunciata dal comando del’Emirato del Caucaso sul sito del Centro Kavkaz che riunisce gli indipendentisti della regione, parlando di “martirio” ma senza fornire dettagli. Umarov aveva iniziato a combattere la jihad nel 1994, dopo l’inizio della prima guerra in Cecenia, si ricorda nel necrologio, ”rinunciando alla sua fiorente attività economica in Russia per fare ritorno a casa ”. Nel 2007 aveva fondato l’Emirato del Caucaso a cui facevano capo tutti i gruppi indipendentisti della regione caucasica, non solo della Cecenia, e lanciato attentati terroristici in Russia, fra cui quello all’aeroporto Domodedovo di Mosca nel 2010. In un ultimo comunicato la scorsa estate aveva minacciato attentati contro le olimpiadi di Sochi. A metà gennaio, il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov aveva annunciato la morte di Umarov in un’operazione delle forze di sicurezza russe, citando il contenuto di intercettazioni delle comunicazioni fra jihadisti. Padre di sei figli e veterano della guerra cecena fin dal 1994, Umarov aveva sulla sua testa anche una taglia di 5 milioni di dollari posta dagli Stati Uniti. A inizio marzo a Umarov si era rivolto Dmitri Iarosh, il leader del gruppo neonazista ucraino e membro del governo ad interim di Kiev  “Settore Destro”,  chiedendo ai ceceni di unirsi agli ucraini attaccando Mosca.

(con fonti Adnkronos e Ansa)

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