NATO Air and Space Power Conference in Germania

Il Joint Air Power Competence Centre della NATO (JAPCC) dà il benvenuto alla Air and Space Power Conference a Kleve, Germania, dal 18 al 20 novembre 2014. Il JAPCC è un organismo accreditato Centro di Eccellenza NATO che mira a fornire ai decision maker soluzioni efficaci sulle sfide future poste al Potere Aerospaziale (Joint Air and Space Power), al fine di salvaguardare gli interessi della NATO e degli Stati membri. La fama internazionale della conferenza del JAPCC la rende un evento chiave del calendario degli tecnici del settore, in quanto fornisce un forum interattivo per i delegati e per lo scambio di idee e prospettive su temi afferenti al Joint Air and Space Power. La Conferenza del JAPCC attira ogni anno ufficiali di grado elevatissimo, rappresentatnti della politica, dell’industria, nonché rappresentanti del Mondo accademico, raggiungendo, negli ultimi 2 anni, la ragguardevole cifra di oltre 130 ufficiali generali, tra cui anche capi di Stato Maggiore della Difesa.

Il tema della conferenza di quest’anno è: “Air and Space Power in NATO – Future Vector”. Quest’anno Key Note Speaker saranno Giampaolo Di Paola e l’ambasciatore Stephen Evan . Se l’ammiraglio Di Paola (ultima foto) è noto alla platea italiana ed europea per i suoi trascorsi come Capo di stato maggiore della Difesa italiano, Chairman della NATO Military Commetee e Ministro della Difesa; occorre ricordare che l’Ambasciatore Stephen Evans (sesta fotografia) ha assunto la carica di Segretario generale aggiunto per le operazioni nel mese di agosto 2011, dopo essere stato distaccato dal servizio diplomatico del Regno Unito. Mr Evans supporta il Consiglio Nord Atlantico e il Segretario generale della NATO nella direzione politica e la gestione delle attività operative della NATO.

Future Vector Project
Il Generale Gorenc (foto qui sopra) , Direttore del JAPCC, ha formato un team di esperti per studiare lo stato attuale del Potere Aerospaziale della NATO e fornire raccomandazioni a breve termine, 2020, e più a lungo termine, cioé fino al 2040.

Il potere aerospaziale della NATO fornisce alle nazioni e ai leader politici nazionali, uno strumento di reattività e flessibilità senza pari. Tuttavia, vi è un rischio significativo che la NATO non abbia la giusta capacità, in termini di potere aerospaziale, per affrontare le sfide alla sicurezza delineate nel suo stesso Concetto Strategico.

Lo studio, ci tiene a sottolineare lo stesso generale Gorenc, non deve essere come il “Manifesto dell’Aviatore”, tantomeno una serie di linee d’azione per vincere la “battaglia” per aggiudicarsi le scarse risorse dei  vari ministeri della difesa; piuttosto sarà un contributo significativo al dibattito più ampio afferente l’Alleanza e la Sicurezza nazionale e la risposta alle crisi in un Mondo in rapida e conflittuale evoluzione.

Background
Ma perché abbiamo bisogno di studiare qualcosa che è già considerata una capacità militare essenziale e che ci ha sostenuto sin dal suo esordio? L’obiettivo delle “NATO Forces 2020”, fissato nel vertice di Chicago, richiede uno Strumento moderno, interconnesso, equipaggiato, addestrato e comandato, in modo che possa operare insieme ai partner in qualsiasi contesto. Tuttavia, nell’agosto 2011, il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen (foto a fianco) , ha sottolineato che dopo la fine della Guerra Fredda, nei Paesi europei della NATO, mentre il budget della Difesa era sceso del 20% il PIL era cresciuto del 55%.
Nel 1991 spese per la Difesa dei Paesi europei era del 34% del totale della NATO; ora rappresenta solo il il 21%. Gli Stati Uniti hanno reso molto chiaro che vogliono che gli alleati europei assumano una quota maggiore dell’onere della Difesa collettiva, in generale, e per la difesa europea in particolare. La crisi in Ucraina serve a ricordare che la sicurezza non è un dato di fatto nella regione europea.

Gap capacitivi
Nel settore aerospaziale le carenze sono numerose e significative e vanno da dalla difesa antimissili balistici (BMD) alle tecnologie Counter IED, passando per Joint Intelligence Surveillance e Reconnaissance, Joint Precision Strike, rifornimento in volo, trasporto strategico, soppressione di difese aeree nemiche (SEAD) e Cyber Defence. Anche le operazioni aeree delle forze speciali e il sistema Joint Personnel Recovery sono di vitale importanza, ma sottodimensionati.

Allo stesso modo, Airborne Electronic Attack, difesa NBCR, di difesa delle installazioni fisse, così come il Deployable Medical Support sono tutti settori lacunosi. Il livello di di operatività é basso, le ore di volo sono sotto degli standard concordati e la concomitante pressione operativa sta portando alla cancellazione o alla ridotta partecipazione a impegni multinazionali come la Forza di risposta della NATO (NRF).

In molte zone l’Alleanza ha una capacità eccezionale, ma si trova spesso concentrata in alcuni Paesi, ed è fortemente limitata nella sua quantità ed è in continua crescita e implacabile riduzione di risorse.

Il paradosso
C’è un paradosso singolare che emerge da tutto ciò e che ha similitudini in altri domini, ma sicuramente tocca da vicino le forze aeree.Nel momento in cui il potere aerospaziale ha dimostrato, ai politici e ai decision maker, di essere uno strumento versatile ed essenziale per la risoluzione dei conflitti, é stato prontamente impiegato; ma proprio quelle stesse persone stanno facendo drastiche riduzioni che potrebbero minare la capacità che hanno così recentemente utilizzato con grande efficacia.
Questo è già successo per le forze di terra, prima ridotte poi resuscitate in gran fretta al momento della comparsa della minaccia. Questo sembra essere il “modo occidentale” di affronatare la problematica; dove poche persone tollerano il mantenimento di forze armate consistenti, peraltro assolutamente necessarie. La ripartizione irregolare degli oneri della Difesa Collettiva deve essere discussa apertamente e in modo intelligente.

La disparità tra l’approccio adottato dallla comunità internazionale in Libia e Siria, dimostra che l’azione militare non deve essere il pilastro della risposta alle crisi. Tuttavia, se le riduzioni proseguono non ci può essere alcuna opzione militare credibile, il che potrebbe aumentare il rischio per la sicurezza collettiva.
La disparità tra gli obiettivi dichiarati del vertice di Chicago e le realtà é sempre più evidente e gli indicatori suggeriscono l’ampliamento dell’equipaggiamento di assetti afferenti al Potere Aerospaziale.
Tutti i temi sopraccitati verranno trattati alla conferenza annuale del JAPCC; i relatori della conferenza sono stati selezionati per offrire diverse prospettive sul Future Vector Project; inoltre saranno a disposizione per rispondere alle domande e approfondire la discussione sul Potere Aerospaziale. Questa un’occasione unica per discutere, dibattere e soprattutto, di influenzare l’esito NATO – Futuro Vector Project’.

Fonte: NATO JAPCC Public Affairs officer

Foto: Stars and Stripes, NATO, governo.it

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