L’India valuta la rinuncia al Rafale?
Secondo l’agenzia RIA Novosti che riporterebbe indiscrezioni fornite dal Ministero della Difesa indiano, New Delhi starebbe valutando l’opportunità di procedere all’acquisto di ulteriori Sukhoi Su-30MKI in caso di fallimento della transazione relativa ai caccia francesi Dassault Rafale.
Ricordiamo per dovere di cronaca che il 31 gennaio 2012 il Rafale fu annunciato vincente nel concorso indetto dalla Difesa indiana per l’acquisizione di un caccia medio da combattimento multiruolo (MMRCA); una commessa definita “stratosferica” dalla stampa specializzata per la consistenza del volume d’ordine: ben 126 aeroplani per un controvalore di oltre 10 miliardi di dollari.
Ad oggi le notizie continuano a susseguirsi velocemente ma l’affare non è ancora ufficialmente consolidato per vari motivi.
In base agli accordi iniziali se il contratto fosse stato finalizzato lo scorso anno i primi caccia dovevano essere consegnati in India nel 2016, tuttavia la problematica principale sembra risiedere nel fatto che dopo l’acquisizione dei primi 18 Rafale prodotti in Francia i rimanenti 108 dovevano essere realizzati su licenza dalla locale industria Hindustan Aeronautics Limited (HAL).
È proprio quest’ultimo particolare che non riceverebbe il benestare da parte dei francesi lasciando la situazione generale in una fase di stallo.
Secondo il Ministero della Difesa indiana “i negoziati con la parte francese, che durano da più di tre anni, continuano ad incontrare difficoltà dovute al fatto che i produttori si rifiutano di rispettare le condizioni imposte dalla Indian Air Force sul bando di gara.
” A questo punto, sempre secondo la fonte, il proseguimento della produzione su licenza del Su-30MKI da parte della Hindustan Aeronautics Ltd potrebbe costituire un valido sostituto senza contare che il suo costo unitario pari a 56 milioni di dollari (poco più della metà del costo di un caccia Rafale) potrebbe rappresentare l’ennesima uscita del caccia francese che continua ad accumulare sconfitte nelle competizioni internazionali nonostante il valore intrinseco del progetto.
Foto: Dassault e RT
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.