F-35: torna caldo il dibattito nella Sinistra
Il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa riaccende nella Sinistra il dibattito sull’acquisizione del cacciabombardiere F-35 per Aeronautica e Marina Militare.
“Il Parlamento ha potuto finalmente leggere il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa dove si scrive che per gli F35 la spesa prevista è ancora di 10 miliardi e che con queste risorse il programma sarà completato entro il 2027.
Quindi non ci sarà alcun dimezzamento della spesa globale degli F35 (solo qualche briciola di risparmio nel 2015), come invece la Camera dei Deputati aveva chiesto nel settembre del 2014, con una mozione a prima firma di Giampiero Scanu del Pd”. Lo sottolinea Sel che oggi alla Camera ha tenuto una conferenza stampa con il capogruppo Arturo Scotto e Giulio Marcon.
“Dopo l’approvazione di quella mozione- ricorda il capogruppo di Sel- ci hanno detto in questi mesi che avremmo dovuto pazientare e attendere l’uscita del Libro Bianco della Difesa, cosa avvenuta qualche settimana fa, dove però sugli F35 non c’è nemmeno una riga. Ci hanno detto poi che avevamo capito male e che avremmo dovuto leggere il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa, dove però il programma F35 viene confermato nella sua spesa globale.
La sostanza è semplice: il governo – checché ne dica il Documento Programmatico che parla di “rispetto delle mozioni” – ha clamorosamente preso in giro gli italiani, non ha mantenuto gli impegni, ha imbrogliato il Parlamento.
Il ministro della Difesa ha mentito”. Per questo Sel annuncia che nei prossimi giorni “raccoglierà le firme per formalizzare e depositare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Roberta Pinotti.
Dal Ministero non è tardata la risposta che precisa come la nota della tabella relativa al programma F35 contenuta nel Documento programmatico pluriennale “riporta i costi complessivi dello stesso a monte del riesame che verrà condotto tenendo conto sia degli impegni presi dal governo in sede parlamentare sia del processo di revisione strategica intrapreso dalla Difesa secondo gli indirizzi definiti dal Libro Bianco. Ciò troverà attuazione nell’ambito della ‘legge sessennale per gli investimenti militari’ che verrà sottoposta all’approvazione del Parlamento”.
Il ministero della Difesa ribadisce che “azioni” e “comunicazioni” del ministro in materia “sono sempre state improntate alla massima trasparenza, correttezza d’informazione e onestà d’intenti”. Nel Dpp, ricorda il ministero, “sono contenute due precise scelte che il governo ritiene giusto fare: la prima, di breve-medio periodo, limiterà fino al 2020le acquisizioni di velivoli JSF a quelli strettamente necessari a sostituire le capacità che saranno perse nei prossimi anni.
Tale numero, oggi ipotizzato fino a un massimo di 38 velivoli, si pone in grande riduzione sia rispetto ai 101 originariamente previsti per questo lasso di tempo, sia alle diverse ipotesi che erano state fatte nel corso degli ultimi anni.
La seconda, di medio-lungo termine, prevede una rimodulazione della pianificazione dell’intero programma per generare, fino al 2026, un’ulteriore efficientamento della spesa”. “Accanto a tali misure – conclude la nota del ministero – il governo accrescerà gli sforzi per ampliare il ritorno industriale ed occupazionale correlato al programma, così da ridurre ulteriormente il costo complessivo per il Paese. Già oggi, a fronte di un investimento totale pari a circa 3,5 miliardi di dollari, i ritorni industriali in termini di contratti acquisiti sono pari a circa 1,6 miliardi di dollari”.
(con fonti agenzie DIRE e AGI)
Qui sotto il testo integrale della nota del Ministero della Difesa:
F-35: SCELTE SENSATE NEL PIENO RISPETTO DELLE MOZIONI DELLA CAMERA
In relazione a quanto affermato in alcuni organi di stampa ed in alcune agenzie relativamente al programma F35, si ribadisce che:
• Le azioni e le comunicazioni del Ministro della Difesa sono sempre state improntate alla massima trasparenza, correttezza d’informazione e onestà d’intenti, per cui appaiono prive di alcun razionale fondamento e certamente solo strumentali alla giustificazione di una posizione preconcetta, sia l’interpretazione malevola delle informazioni rese pubbliche, sia le accuse di aver mentito e di avere preso “decisioni insensate”.
• Tradizionalmente, il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) presenta elementi consolidati per il triennio di riferimento e una proiezione a più lungo termine di come tali programmi evolveranno in futuro. La recente emanazione del Libro Bianco per la Sicurezza internazionale e la Difesa, tuttavia, introduce precisi indirizzi politici che potrebbero portare anche a una sostanziale revisione della pianificazione della Difesa.
• Nel DPP di quest’anno, pertanto, si è posta grande cura nell’assicurare che gli sviluppi dei programmi nel triennio siano assolutamente coerenti con le indicazioni del Libro Bianco, mentre quelli di più lungo termine fanno riferimento agli elementi di pianificazione ad oggi noti e che potranno essere modificati in relazione alla predetta revisione.
• Proprio riguardo alla volontà di dare precisa risposta alle mozioni della Camera dei Deputati è stata redatta, esclusivamente per il programma F-35, una scheda dettagliata che illustra le decisioni assunte per il breve e per il medio-lungo termine.
Tali mozioni, giova ricordarlo, chiedono il rispetto degli impegni precedentemente assunti a livello internazionale, di massimizzare i ritorni economici, occupazionali e tecnologici, di valorizzare gli investimenti effettuati, di sviluppare e mantenere una solida base tecnologica ed industriale e, infine, di contenere i costi complessivi alla metà degli oneri originariamente stimati, tenuto conto dei ritorni economici e di carattere industriale.
• La nota inserita nella tabella relativa al programma contenuta nel DPP riporta i costi complessivi dello stesso a monte del riesame che verrà condotto tenendo conto sia degli impegni presi dal governo in sede parlamentare sia del processo di revisione strategica intrapreso dalla Difesa secondo gli indirizzi definiti dal Libro Bianco. Ciò troverà attuazione nell’ambito della “legge sessennale per gli investimenti militari” che verrà sottoposta all’approvazione del Parlamento.
• Nel DPP sono inoltre contenute due precise scelte che il Governo ritiene giusto fare:
o La prima, di breve-medio periodo, limiterà fino al 2020, le acquisizioni di velivoli JSF a quelli strettamente necessari a sostituire le capacità che saranno perse nei prossimi anni. Tale numero, oggi ipotizzato fino a un massimo di 38 velivoli, si pone in grande riduzione sia rispetto ai 101 originariamente previsti per questo lasso di tempo, sia alle diverse ipotesi che erano state fatte nel corso degli ultimi anni.
o La seconda, di medio-lungo termine, prevede una rimodulazione della pianificazione dell’intero programma per generare, fino al 2026, un’ulteriore efficientamento della spesa.
• Accanto a tali misure, il Governo accrescerà gli sforzi per ampliare il ritorno industriale ed occupazionale correlato al programma, si da ridurre ulteriormente il costo complessivo per il Paese. Già oggi, a fronte di un investimento totale pari a circa 3,5 miliardi di Dollari, i ritorni industriali in termini di contratti acquisiti sono pari a circa 1,6 miliardi di Dollari.
Foto: Lockheed Martin e Difesa.it
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