Partner 2015: Il salone della difesa serba

La settima edizione del Salone Partner 2015, evento organizzato a fine giugno Belgrado e aperto ad espositori di tutto il mondo, ha visto la partecipazione di 116 espositori, 92 serbi e ben 24 stranieri, un numero che ha sicuramente soddisfatto il ministro della Difesa Gašić che, nel discorso di apertura, ha messo l’accento sull’importanza che l’evento sta acquisendo a livello globale. Oltre a ciò, egli ha sottolineato anche la convinzione del suo Governo che la Difesa possa essere un settore trainante per l’economia del paese, rimarcando che l’Esecutivo intende favorire le partnership internazionali nel settore, come confermato dagli accordi con la Russia e la NATO.

Secondo la maggior parte dei media locali, comunque, l’esposizione non ha visto un gran numero di novità quanto piuttosto su una ristretta cerchia di prodotti tecnologicamente avanzati che sembrano riscontrare l’interesse di compratori stranieri, colpiti soprattutto dai sistemi missilistici presenti. A questi si sono affiancati alcuni mezzi e materiali già precedentemente mostrati al pubblico e riproposti durante la Fiera con l’aggiunta degli aggiornamenti e delle migliorie apportate nell’ultimo periodo.

Per quanto riguarda il reparto “missili”, come scrive Mirloslav Lazanski su Politika, la parte da leone l’ha fatta la EDePro di Belgrado, che ha presentato ben tre sistemi:

•    ALAS (Advanced Light Attack System-Coastal), nella foto a sinistra, sviluppato grazie anche al finanziamento di circa 220 milioni di dollari degli Emirati Arabi Uniti e pensato per la Difesa Costiera e l’OTHT (Over the Horizon Targeting) in scenari navali. Può essere impiegato da veicoli terrestri, piccole navi o elicotteri;

•    Lorana, un anticarro guidato con un sistema a fibra ottica, gittata massima di 9km e capacità di penetrare piastre in metallo spesse fino a 1000mm. Anche in questo caso, la piattaforma necessaria al suo utilizzo può essere installata su veicoli terrestri, navi di piccole dimensioni ed elicotteri. Nelle informazioni fornite dalla casa è possibile leggere che esso è stato pensato soprattutto per essere impiegato allo scopo di arrestare l’avanzata di carri, grazie anche alla possibilità di coordinare l’azione di più piattaforme di lancio.

•    Spider, un missile tattico anticarro (foto a sinistra) guidato con fibra ottica ed equipaggiato con un sistema a guida infrarossa e modalità operativa “Fire, Observe and Update”. E’ in grado di penetrare sino a 1000mm RHA.

La stessa società, comunque, ha approfittato dell’occasione per mettere nuovamente in mostra altri prodotti già presentati alcuni mesi fa, come droni, aerei ed elicotteri senza pilota (sviluppati in collaborazione con la Svizzera), un sistema di artiglieria calibro 267mm e gittata 95km e una nuova versione del Grad calibro 122 di origine russa.

Particolare attenzione ha suscitato Sova, il nuovo velivolo ad elica presentato dall’Utva-Avio Industrija di Pančevo e diretta evoluzione del modello precedente, l’Utva 75. Si tratta di un aereo pensato per svolgere funzioni molto diverse fra loro, come l’addestramento di nuovi piloti (i quattro posti in dotazione permettono a tre allievi di essere accompagnati da un istruttore), l’uso a scopi turistici, il volo acrobatico e, addirittura, attacchi al suolo (solo in alcune configurazioni).

Quanto alle specifiche tecniche, esso può raggiungere un peso massimo di 1250 kg (a pieno carico), una velocità massima di 230km/h, con un’autonomia di 670 km o, in modalità di volo “economica”, di 4,2h.

Numerosi visitatori si sono poi soffermati davanti all’altra grande novità presente alla Partner 2015, ossia la motovedetta multiruolo Premax 39 ,(foto a fianco) , realizzato da Yugoimport. Lungo 11m e largo 3,4m, raggiunge (a pieno carico) i 40 nodi di velocità, e può imbarcare, a seconda dell’armamento montato, 6-8 uomini di equipaggio e 8-6 passeggeri.

Chiaramente, avendo perso la Serbia l’accesso al mare con l’indipendenza del Montenegro, il prodotto è specificamente pensato per l’uso in acque interne, soprattutto lungo i fiumi. Secondo i produttori, il mezzo potrà svolgere diversi compiti, come il pattugliamento, l’estrazione di truppe, il controllo di piccoli porti e, grazie alle dimensioni contenute e alla predisposizione al camuffamento, azioni in profondità nel territorio nemico.

La versione mostrata al pubblico durante la Fiera era quella armata più “pesantemente” fra quelle disponibili, avendo in dotazione un cannoncino calibro 30mm sulla prua (20mm. Secondo il sito ArmyRecognition), due mitragliatori m84 calibro 7,62mm, due lanciagranate cal. 30mm (sui lati), nonché un mitragliatore pesante cal. 12,7mm (in poppa).

Al di là dei prodotti esposti, ciò che è probabilmente più rilevante è la tendenza (ormai chiara) dei produttori serbi di materiale d’armamento a puntare con decisione al mercato internazionale, pur mantenendo ancora uno stretto legame con l’eredità del periodo socialista, ancora visibile, ad esempio, nei calibri maggiormente utilizzati.

Secondo i media locali, quindi, la qualità raggiunta da alcune realtà, come la EDePro e la SovaNVision, produttrice di ottiche e visori notturni, permette già ora a queste società di competere con le realtà occidentali, conservando il vantaggio della maggiore economicità.

A credere fortemente nella possibilità di raggiungere standard qualitativi simili a quelli NATO sembra esserci anche un gruppo di disegnatori e ingegneri originari della Serbia e della Republika Srpska che, secondo il quotidiano Večernje Novosti, avrebbero deciso di iniziare a progettare in maniera totalmente autonoma un carro armato di nuova generazione destinato a sostituire l’ormai datato M84 nella foto a sinistra),  la versione jugoslava e migliorata del T72.

Mentre, però, il grosso delle società punta all’export, il “Serbia-Team” parrebbe intenzionato a non cedere a stranieri i propri prodotti e brevetti, poiché, come dichiara il portavoce del gruppo, i suoi membri si definiscono “patrioti”.

Al momento attuale, le informazioni disponibili circa le caratteristiche che il mezzo dovrebbe avere sono abbastanza limitate, ma la notizia ha acceso grandi discussioni nei forum di appassionati ed esperti del settore militare, divisisi in due fazioni contrastanti. Il giornale belgradese, comunque, riporta alcuni dati del progetto: il tank, che si dovrebbe chiamare M-20 UP1, misurerebbe 9,8mx 3,8m, monterebbe un cannone da 125mm che dovrebbe essere una versione modificata di quello del T-90 russo (nella foto a fianco), un cannoncino da 30mm, un mitragliatore 12,7mm controllato in remoto e avrebbe una velocità massima di 60km/h, alla quale potrebbe percorrere 550km complessivi.

La corazza, invece, dovrebbe essere direttamente ispirata a quella del T-14 Armata. Sebbene, per ora, si tratti soltanto di un sogno di alcuni giovani intraprendenti, i primi schizzi sono stati anch’essi presentati alla Partner 2015.

Foto: RIA Novosti, Army Recognition, Partner

 

Triestino, analista indipendente e opinionista per diverse testate giornalistiche sulle tematiche balcaniche e dell'Europa Orientale, si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'Università di Trieste - Polo di Gorizia. Ha recentemente pubblicato per Aracne il volume “Aleksandar Rankovic e la Jugoslavia socialista”.

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