Mig-31 a Damasco per contrastare turchi e Coalizione
Secondo l’agenzia di stampa turca BGN, l”aeronautica siriana ha ricevuto dalla Russia 6 caccia intercettori MiG-31 “Foxhound” nell’ambito di un contratto siglato nel 2007. Il sopraccitato accordo confermato a suo tempo dall’allora capo della United Aircraft Corporation (UAC) Alexei Fyodorov, prevedeva specificatamente la consegna di 8 MiG-31.
Secondo la fonte turca i primi sei MiG-31 sarebbero già arrivati presso la base aerea di Mezze alla periferia di Damasco, trasformando di fatto la Siria nel terzo utilizzatore del potente caccia intercettore dopo Russia (134 esemplari) e Kazakistan (29 esemplari). L’arrivo il 18 agosto in Siria dei Mig-31 è stato confermato anche dal sito d’intelligence israeliano Debka che riferisce anche dell’atterraggio di un cargo Antonov AN-124 con a bordo mille missili anticarro Kornet destinati all’esercito di Damasco.
Il portale turco ha osservato come Mosca continui a spingere per la realizzazione di una vasta coalizione internazionale nella lotta contro lo Stato Islamico attraverso la partecipazione congiunta delle forze governative siriane, dell’Iraq, del governo regionale del Kurdistan e di altre nazioni della regione.
La consegna di Mig 31 alla Siria, benché in numero esiguo, ha certo poco a che fare con il contrasto alle forze ribelli, prive di aeronautica, e si giustifica con il solo obiettivo di far riprendere al regime di Bashar Assad il controllo dello spazio aereo nazionale, costituendo un elemento deterrente per le forze aeree statunitense, turca e della Coalizione che sorvolano regolarmente lo spazio aereo di Damasco.
La Turchia e gli USA hanno del resto manifestato l’intenzione di voler istituire una zona cuscinetto/ no-fly zone di circa 100 chilometri di lunghezza e 40 di profondità nel nord della Siria in appoggio ai ribelli e dalla quale hanno già ammonito i jet siriani di tenersi alla larga.
In questo contesto appare chiaro come i MiG-31 dotati di missili a lungo raggio come gli R-33 “AA-9 Amos” o dei più moderni R-37 “AA-13 Arrow” potrebbero alterare gli attuali equilibri e cambiare le regole del gioco anche se il loro schieramento in Siria (con piloti e tecnici russi al seguito) appare come una risposta bilanciata all’annunciato invio in Europa dei caccia statunitensi F-22 Raptor nell’ambito del potenziamento dei mezzi NATO in seguito alla crisi con Mosca per l’Ucraina. I velivoli stealth dell’USAF finora non erano mai stati rischierati nel Vecchio Continente.
Foto: Aeronautica Russa
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.