L’Italia resta in Afghanistan: lo dice la NATO

I 760 i soldati italiani schierati attualmente in Afghanistan – una sessantina a Kabul e il resto nel quartier generale di Herat, nell’ovest –  resteranno nel Paese asiatico e manterranno “questa consistenza fino alla fine della missione”.

Ai piani alti della Difesa confermano all’ANSA  – con tutte le cautele connesse al passaggio parlamentare che dovrà ‘sancire il prolungamento della missione – le dichiarazioni rilasciate ieri a Trapani in occasione della presentazione dell’esercitazione “Trident Juncture” dal comandante supremo della NATO in Europa,  il generale statunitense Philip Breedlove, che scavalcando governi e parlamenti dei Paesi alleati ha affermato che Italia, Germania (850 militari a Mazar-i-Sharif) e Turchia (500 effettivi a Kabul) sono disposti a mantenere l’impegno militare in Afghanistan al fianco delle forze USA  “agli attuali livelli”.

Livelli di forze italiane che, anche per far fronte all’uscita di scena dei militari di altri Paesi e garantire la sicurezza, già da qualche tempo si sono innalzati rispetto ai 500 uomini previsti alcuni mesi or sono dal governo “ma – ribadisce la fonte dell’ANSA sgomberando il campo dalle voci circolate nei giorni scorsi – non è previsto un rafforzamento ulteriore”.

Non cambiano i compiti della partecipazione italiana all’operazione Resolute Support con la guida del Train Advise Assist Command-West nella regione ovest, limitati ad addestramento e assistenza delle forze di sicurezza afgane, senza interventi in combattimento.

Le dichiarazioni di Breedlove erano state smentite ieri sera dal  Ministero della Difesa italiano che aveva  precisato come “nessuna comunicazione é stata inoltrata alla Nato circa la proroga della presenza del contingente italiano in Afghanistan” rimarcando che il  presidente del Consiglio, Metteo Renzi, nei giorni scorsi ha affermato che “l’Italia sta valutando una richiesta del governo americano di proseguire la missione. Al momento quindi non è stata presa alcuna decisione, così come è altrettanto chiaro che ci sarà un percorso parlamentare”.

Intorno alla  grande base italiana di Camp Arena, all’aeroporto di Herat, la situazione militare sta peggiorando rapidamente per le forze afghane. I talebani hanno interrotto la Ring Road a sud di Herat assumendo il controllo di parte del distretto di Shindand e più a sud di diverse aree della provincia di Farah.

Foto ISAF /Resolute Support

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