Marina vietnamita: un nuovo "dragone del mare" asiatico
Il 14 marzo del 1988 nel cosiddetto Johnson South Reef nel Mar Cinese Meridionale tre fregate della Marina di Pechino attaccarono mezzi militari del Vietnam intenti a sbarcare truppe su alcuni atolli pressoché disabitati dell’arcipelago delle Spratly. Le bene armate unità della PLAN
(unità del Tipo 053 armate con cannoni da 100 mm e missili antinave) ebbero facilmente ragione delle navi trasporto vietnamite affondandone due e danneggiandone una.
Non era la prima volta che le due marine si affrontavano per affermare il contestato controllo degli arcipelaghi al largo del Golfo del Tonkino, il cui possesso è certamente determinante per stabilire l’ampiezza delle rispettive acque territoriali e zone economiche esclusive.
Quella lezione non è stata dimenticata da Hanoi. Da quei giorni il Vietnam ha compreso che per esercitare un potere marittimo tale da permettergli di garantire una adeguata protezione dei suoi interessi sul mare era necessario dotarsi di una moderna ed efficiente marina alturiera. Iniziarono quindi importanti investimenti per acquistare efficienti unità navali e potenziare basi ed infrastrutture logistiche.
Negli anni ’90 infatti la Marina Vietnamita era ancora il risultato della fusione delle forze navali dei due stati del Nord e del Sud, che si erano combattuti nella lunga e sanguinosa lotta iniziata nel 1964 e terminata solo nel 1975 con l’abbandono del Sud da parte delle forze americane.
Si trattava di una forza composta da alcune corvette e cannoniere fornite dall’URSS ad Hanoi e di alcune anziane fregate e dragamine di costruzione americana che facevano parte degli aiuti forniti da Washington alla Repubblica del Sud. Si trattava quindi di un mix non troppo efficiente e di difficile gestione dal punto di vista manutentivo ed addestrativo.
Lo sviluppo della Marina Vietnamita
Le forze navali del Nord Vietnam sono nate negli anni ’50 dello scorso secolo come forze di difesa costiera alle dipendenze dell’esercito, ma dopo l’unificazione la Marina è divenuta indipendente ed ha goduto di un’importante assistenza sovietica in cambio dell’uso della grande base navale di Cam Ranh per la flotta moscovita del Pacifico.
Il Trattato di “Amicizia e Cooperazione” tra il Vietnam e l’URSS, firmato nel 1978, prevedeva infatti la cessione ad Hanoi di due fregate della classe “Petya II” e di altre unità minori, che furono intensamente impiegate con le molte imbarcazioni costiere e fluviali nelle operazioni della guerra con la vicina Cambogia, che durarono sino al 1989.
In quegli anni la Marina del Vietnam era divenuta una delle più grandi del Sud-Est asiatico con ben 192 piccole unità da pattugliamento ed un centinaio di mezzi da sbarco di vario tipo.
Come abbiamo visto però lo scontro con i Cinesi per il controllo delle Spratly richiedeva uno strumento navale di diversa struttura in grado di proteggere i diritti sovrani e gli interessi nazionali non solo nelle acque costiere, ma anche nei più lontani arcipelaghi contestati da Cina, Filippine, Malesia e Taiwan.
Da allora in un quadro in cui il Governo di Hanoi affida alle sue forze navali la difesa della sua sovranità e delle sue attività economiche sul mare, la modernizzazione della Marina ha avuto un ruolo sempre più importante e nel giro di un decennio questa è certamente passata da essere una pur numerosa “marina costiera” ad una ben equilibrata marina di medie dimensioni immettendo in servizio navi sempre più performanti.
Il più significativo cambiamento è certamente avvenuto nel 2010 con l’acquisizione da parte del Vietnam di alcuni sommergibili russi della classe “Kilo”.
Già nel 1982 sotto guida sovietica nella base di Cam Rahn si era iniziato a costituire una flottiglia di unità subacquee usando soprattutto a scopo addestrativo i minisommergibili nordcoreani del tipo “Yugo”, ma dal 2014 con l’ingresso in servizio del HQ182 Hà Noi (tTutte le unità da guerra vietnamite hanno il loro nome preceduto dalle lettere “HQ”, che significa Hai Quan ossia “Marina”), prima unità del tipo “Kilo migliorato”, il salto di qualità è stato notevole rendendo probabilmente il Vietnam il paese del Sud-Est asiatico meglio armato nel campo subacqueo, in quanto a programma ultimato i “Kilo” in servizio saranno sei.
Anche le forze di superficie stanno avendo un impulso interessante. Infatti alle cinque fregate leggere della classe “Petya” e alle quattro corvette “Tarantul I” fornite dai sovietici, Hanoi sta affiancando alcune modernissime unità di costruzione russa della classe “Gepard 3.9” ed unità di progettazione olandese tipo “Sigma”.
Alcune di quest’ultime saranno costruite nei cantieri vietnamiti con la supervisione dei progettisti. In particolare le quattro “Gepard” costruite nei cantieri Zelenodolsky sono state modificate secondo le richieste dello Stato Maggiore vietnamita ed hanno un dislocamento di 1.930 t a pieno carico, sono propulse da un moderno apparato motore CODOG ed autonomia operativa di circa 15 giorni.
Il loro armamento è molto differenziato, infatti oltre al classico cannone russo AK-176 da 76,2 mm, possiedono otto missili antinave KH-35, un sistema di missili contraerei, due mitragliere Vulcan da 30 mm, quattro lanciasiluri ed un lanciarazzi antisom, possono inoltre portare una ventina di mine.
Si tratta quindi di unità adatte ad azioni nelle tre dimensioni con un’autonomia compatibile con le esigenze di presenza navale nel Mar Cinese Meridionale. Anche le corvette o fregate leggere olandesi della classe “Sigma” (già in servizio nelle Marine del Marocco e dell’Indonesia) sono unità ben concepite per la situazione geopolitica vietnamita infatti con 1.692 t di dislocamento hanno un’autonomia di oltre 4.000 miglia ed un consistente armamento antinave ed antiaereo (cannone OTO da 76/62, missili a/a Mistral, missili a/n Exocet) ed un’ottima dotazione elettronica.
Dotata di una ventina di motocannoniere e pattugliatori di vario genere (sono ancora in servizio otto “Osa” ex-sovietiche), la Marina Vietnamita ha iniziato a modernizzare anche questa componente delle sue forze progettando localmente un nuovo tipo di cannoniera (“TT-400TP”) e costruendo su licenza russa alcune unità missilistiche del tipo “Tarantul V”.
Con l’industria sovietica i rapporti sono rimasti molto significativi anche nel campo della difesa costiera, soprattutto missilistica, con l’acquisizione di sistemi moderni antinave come il “Bastion-P”.
Hanoi si è dotata anche di una pur piccola Aviazione Navale basata su sei pattugliatori canadesi DHC-6 Twin Otter, otto elicotteri russi Ka-28 e due elicotteri francesi EC225.
Oggi la Marina Vietnamita risolta quindi suddivisa in cinque componenti (Unità di superficie, Fanteria Navale, Aviazione Navale, Artiglieria Costiera, Sommergibili) e conta circa 50.000 persone tra ufficiali e marinai, di cui quasi la metà assegnate ai marines di cui i pochi dati disponibili segnalano un a consistenza di due Brigate di Fanteria di Marina.
Organizzazione
Il comando della Marina è logicamente nella capitale, ma il comando delle forze è posto con un suo stato maggiore nella maggiore base di Hai Phong.
La costa è suddivisa tra cinque comandi regionali retti da un Contrammiraglio, da cui dipendono le unità navali raggruppate secondo il modello russo in “brigate” e “battaglioni” (vedi figura a lato).
Nella città di Nha Trang, centro universitario importante e sede dell’Istituto Oceanografico Vietnamita, la Marina ha stabilito già dagli anni ’60 la sua Accademia Navale, che ha ormai laureato alcune migliaia di Ufficiali compresi alcuni cambogiani e laotiani.
Nel 1998 è stata costituita nell’ambito delle Forze Armate la “Guardia Costiera” con compiti prevalenti di polizia marittima e SAR. Anch’essa è suddivisa in regioni costiere ed è dotata di 48 unità navali con tonnellaggio variabile dalle 120 alle 1.500 tonnellate e di alcuni aerei da pattugliamento, tra cui tre spagnoli C-212.
Tale organizzazione solleva la Marina dai compiti di ricerca e soccorso e di protezione della pesca e contribuisce alla protezione delle coste e degli interessi marittimi vietnamiti.
Le unità della Guardia Costiera hanno quale prefisso “CSB” che significa Canh Sat Bien (Coast ard) e anche questa forza ha già avuto alcuni scontri con analoghe forze della Cina Popolare nelle già citata zone di mare contestate.
Considerazioni di strategia marittima
Con l’ingresso nell’ASEAN (ne fanno parte l’Indonesia, la Malesia, le Filippine, Singapore, la Thailandia, Brunei e il Vietnam) nel luglio del 1995 il Vietnam è definitivamente uscito dal suo isolamento internazionale e la complessa situazione geopolitica indo-pacifica ha perfino permesso un rapido miglioramento di relazioni con l’antico nemico americano.
Per gli Stati Uniti avere un’efficace Marina amica nel quadrante occidentale dei mari “gialli” è sicuramente un importante fattore di potenza e una futura possibilità di poter riutilizzare la base di Cam Ranh, dominate il Golfo del Tonkino (vedi figura 1), può rappresentare un significativo miglioramento per lo spiegamento della VII Flotta.
Il preoccupante sviluppo della Marina Cinese (PLAN) ha infatti, soprattutto negli ultimi anni, notevolmente cambiato la situazione strategica nel Sud-Est asiatico rendendo la conclamata superiorità marittima americana meno tranquilla ed anche il Giappone sembra aver visto di buon occhio lo sviluppo marittimo vietnamita.
Il Vietnam di oggi pur essendo un paese socialista a partito unico sta attuando una politica economica di grande espansione e, superate le difficoltà dovute ai lunghi conflitti della seconda metà dello scorso secolo, i suoi oltre 87 milioni di abitanti iniziano a godere di un tenore di vita più che accettabile.
Il commercio con l’estero si basa su i suoi prodotti agricoli (soprattutto il riso di cui è il terzo esportatore mondiale), petrolio e manufatti, mentre il turismo straniero in particolare quello asiatico rappresenta un’ottima entrata di buone valute.
In queste condizioni di vero e proprio decollo economico Hanoi ha compreso che la stabilità internazionale ed i buoni rapporti con i vicini sono importanti elementi strategici per continuare una crescita iniziata nei primi anni di questo XXI secolo.
Gli scambi di visite navali fanno parte quindi di un programma di diplomazia che riguarda non solo i parteners dell’ASEAN, ma anche paesi più distanti sia geograficamente che culturalmente.
Sempre nell’ambito dell’ASEAN si sono stabiliti buoni rapporti tra le Guardie Costiere dei paesi associati ed una collaborazione più stretta garantisce una maggior sicurezza per i traffici marittimi in una zona intensamente percorsa da mercantili di varie dimensioni e da numerosi pescherecci.
Tale sicurezza trova ulteriore sviluppo nel buon controllo attuato dalla Marina di Hanoi nelle sue acque costiere attraverso una efficace rete di radar e di stazioni d’avvistamento.
Come indicato nella Tabella allegata la Marina Vietnamita schiera oggi una cinquantina di unità d’altura, oltre a numerosissime imbarcazioni costiere, superando le 43.000 tonnellate complessivo e rappresenta una forza navale equilibrata e sempre più moderna, di cui la punta di lancia sono i sommergibili e le nuove fregate.
Il Governo Vietnamita sta dunque attuando un programma di ammodernamento delle sue forze navali di ampio respiro dimostrando di poter esercitare le più significative funzioni del Potere Marittimo ed in particolare quelle, oggi assai importanti, del local sea control e del constabulary role in modo da garantirsi anche in confronto di potenze navali di primo livello, quali la Cina, un grado di sicurezza marittima congruo con le sue aspirazioni politiche ed economiche.
Oggi il nuovo “dragone marittimo” del Sud-Est asiatico non è certamente più nelle condizioni d’inferiorità dell’ormai lontano 1988, chiunque lo minacci potrebbe infatti trovare sul mare una reazione militare molto conistente.
TABELLA
Le unità vietnamite più significative
Tipo | Classe | Progetto | n° | In servizio dal | note |
Sommergibile | Kilo | Russia |
4 |
2012 |
2 altri ordinati in Russia |
Fregata | Gepard 3.9 | Russia |
2 |
2014 |
2 altre ordinate in Russia |
Fregata | Sigma | Olanda |
2 |
in costruz. | |
Fregata | Petya | Russia |
5 |
1978 |
|
Corvetta | Tarantul I | Russia |
4 |
1990 |
|
Corvetta | Molniya | Russia |
6 |
1990 |
4 ulteriori ordinate |
Corvetta | BPS-500 | Russia |
1 |
2000 |
costruzione locale su progetto russo |
Cannoniera | Osa | Russia |
8 |
1970 |
|
Cannoniera | Svetlyak | Russia |
6 |
2000 |
|
Cannoniera | TT-400TP | Vietnam |
4 |
2011 |
|
Dragamine | Sonya | Russia |
4 |
1970 |
|
Dragamine | Yurka | Russia |
2 |
1970 |
|
Dragamine | Yevgenya | Russia |
2 |
1980 |
|
LST | 542 | USA |
1 |
1944 |
ex USS Maricopa County |
LST | Polnochny | Polonia |
3 |
1980 |
|
LST | 521 | Vietnam |
1 |
2000 |
Foto: Marina Vietnamita, AFP, Reuters, Mika
Pier Paolo RamoinoVedi tutti gli articoli
L'ammiraglio Ramoino è Vice Presidente del Centro Universitario di Studi Strategici e Internazionali dell'Università di Firenze, Docente di Studi Strategici presso l'Accademia Navale di Livorno e cultore della materia presso la Cattedra di Storia delle Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del S. Cuore a Milano. Dal 1982 a tutto il 1996 ha ricoperto le cattedre di Strategia e di Storia Militare dell'Istituto di Guerra Marittima di Livorno, di cui è stato per dieci anni anche Direttore dei Corsi di Stato Maggiore. Nella sua carriera in Marina ha comandato diverse unità incluso il caccia Ardito e l'Istituto di Guerra Marittima.