Le frodi afghane del Pentagono

Dal 2002 gli Stati Uniti hanno speso circa 110 miliardi di dollari in Afghanistan per costruire infrastrutture civili spesso finite sotto inchiesta per il sospetto di sprechi e “disinvoltura” negli investimenti del denaro del contribuente statunitense affidati al Pentagono per reallizare opere civili.

Il caso più eclatante . Tra questi, spicca lo spreco di 43 milioni di dollari (39 milioni di euro) per costruire un’unica stazione di servizio, contro i massimo 500.000 dollari per realizzare lo stesso tipo di impianto in qualsiasi altro Paese.

Il distributore di benzina è stato realizzato nel 2009 nella città di Sheberghan nel nord dell’Afghanistan e, peraltro, non è più operativo da tempo perché, riferisce la BBC, nel 2014 è scaduta la licenza e non ne è stata richiesta una nuova.

La pompa di benzina di Sheberghan è solo il caso più eclatante  emerso dalla pubblicazione del rapporto dell’Ispettorato speciale generale Usa per l’Afghanistan (SIGAR)  guidato da John Sopko (nella foto a sinistra) che ha definito la spesa “un oltraggioso spreco di soldi che lascia supporre che dietro ci sia altro oltre alla sola stupidità, ma anche frode e  corruzione”.

Nel testo si sottolinea che il Pentagono “non è stato in grado di fornire una spiegazione per l’alto costo del progetto o di rispondere a qualsiasi altra domanda sul progetto e la sua attuazione”.

Foto SIGAR

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