Sukhoi Su-35 al Pakistan? Mosca smentisce
Lo scorso mese è apparsa su alcuni media stranieri specializzati la notizia delle consultazioni in corso tra la Russia e il Pakistan per la probabile vendita di un lotto di caccia Sukhoi Su-35; tale notizia faceva certamente seguito al riavvicinamento storico tra Mosca e Islamabad a seguito dell’acquisto di quest’ultima di una prima fornitura di 4 elicotteri da combattimento Mil Mi-35M.
Ai forti dubbi che sorgevano per la fattibilità della cosa, in primis per i fondi considerevoli necessari alla realizzazione dell’affare nonché per i costi rilevanti di manutenzione di un caccia moderno come il Su-35, si erano unite anche le ipotesi di una possibile tattica russa al fine di compiere pressioni sul partner indiano e portarlo al benestare definitivo dell’FGFA (un derivato del caccia russo di quinta generazione T-50 in versione biposto).
Tutto il battage mediatico è stato invece smentito seccamente da , Vice Capo Missione presso l’Ambasciata russa a New Delhi, che in una lunga intervista al Rbth (Russia Beyond the Headlines), ha dichiarato: – “Vorrei anche rispondere alla chiacchiera e pura invenzione dei media ribadendo che la Russia non ha discusso e non ha in programma di vendere caccia Su-35 al Pakistan”.
Alipov nell’intervista ha chiaramente ribadito l’importanza di un partner principale come l’India, i cui rapporti non sono mai venuti meno neanche dopo il vistoso avvicinamento a occidente, e ha ribadito inoltre come il fine essenziale degli sforzi congiunti per mantenere la stabilità regionale, soprattutto in vista del deterioramento della situazione in Afghanistan, delle crescenti minacce del terrorismo internazionale alimentata dall’ISIS nonché dalla produzione di droga dilagante, ha portato ad includere Islamabad come un giocatore importante in questa situazione geopolitica; questi dunque, secondo Alipov, sarebbero stati i motivi esatti che hanno portato ai recenti accordi con Islamabad per la fornitura dei quattro Mi-35.
I rapporti con l’India a proposito del caccia di quinta generazione FGFA, secondo Alipov, continuano ad andare avanti: – “Un aeromobile così sofisticato – ha proseguito Alipov – non può essere realizzato in una notte. Si tratta di un lungo processo di ricerca e sviluppo che sta andando avanti senza intoppi. Questo progetto viene identificato da entrambi i nostri paesi come priorità principale, e ci siamo impegnati affinché si completi il più presto possibile”.
Secondo Alipov insomma, se durante il periodo sovietico le relazioni tra Mosca e New Delhi erano onnipresenti, oggi il rapporto attuale disimpegnato dal background ideologico è sicuramente più sincero e stabile, e gli accordi tra le due nazioni, che tra l’altro fanno parte del BRICS, sono molteplici e superano ampiamente l’esclusivo settore della difesa (basti citare ad esempio gli accordi sull’energia nucleare, sul gas e sul petrolio).
Foto Sukhoi e Russian Helicopters
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.