Finmeccanica firma contratti in Angola per oltre 200 milioni

L’Angola acquista in Italia 6 elicotteri, siluri  e sistemi radar costieri per un totale di 212,3 milioni di euro.I contratti sono  stati firmati il 23 dicembre scorso dal presidente angolano Jose Eduardo dos Santos e la notizia è stata resa nota, pur senza molti dettagli e probabilmente con qualche imprecisione, dall’agenzia di stampa portoghese Lusa ripreso dal web-magazine sudafricano Defence web.

Selex ES (ora Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale) fornirà stazioni radar e comunicazioni per il Centro nazionale di sicurezza marittima e tre centri marittimi regionali acquisendo l’aliquota più importante del contratto (115 milioni).

Agusta Westland (ora Finmeccanica Divisione Elicotteri) fornirà per 90 milioni di euro 6 elicotteri non meglio specificati alla Marina Angolana che li riceverà nel 2017.

Infine Whitehead Sistemi Subacquei fornirà siluri non meglio precisati ma probabilmente armi antinave A-244S (forse nell’ultima versione mod.3) già in servizio con 6 forze navali e destinati a equipaggiare motosiluranti. Quest’ultimo contratto ha un importo di 7,3 milioni di euro.

Considerati gli aspetti ancora da chiarire è possibile che il contratto, che include anche l’addestramento del personale angolano, non sia ancora stato completamente definito .

Nonostante qualche “gaffes politica” del recente passato, Finmeccanica e in generale l’industria della Difesa italiana hanno molte opportunità di aggiudicarsi contratti in Angola, Paese che grazie alle risorse petrolifere sta investendo somme rilevanti nella sicurezza nazionale con un  bilancio annuale della Difesa in crescita dai 6,4 miliardi di dollari del 2015 ai 13 miliardi previsti del 2019.

In realtà un simile incremento dovrà essere valutato anche alla luce delle quotazioni del greggio considerando le difficoltà di Luanda a pagare i sette pattugliatori da 500 tonnellate della classe Macaè (derivati dai francesi Vigilante) ordinati in Brasile nel 2014 nell’ambio dei programmi di potenziamento della Marina tesi a garantire la protezione delle piattaforme petrolifere off-shore, dei 1.600 chilometri di costa e la lotta a pirateria e contrabbando .

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