Alfano vuole l’aiuto Ue per rimpatriare i clandestini
Askanews – L’Italia ha lanciato un nuovo appello ai leader dell’Unione europea affinché forniscano un contributo al rinvio dei migranti che arrivano sulle sue coste meridionali, avvertendo che l’intero sistema sulla gestione dei flussi migratori in Europa è a rischio collasso senza una politica più aggressiva sui rinvii. In un’intervista al Financial Times, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha sottolineato che “l’Europa deve essere capace di trovare le risorse, quando sono urgenti”.
“Mi sto riferendo alla Turchia. E’ un problema di leadership politica. Se i ritorni non funzionano, allora l’intera agenda Juncker sulla politica migratoria fallirà”, ha commentato Alfano. Il ministro italiano ha quindi sottolineato la necessità per l’Ue di garantire risorse alle nazioni africane, che sono la fonte della stragrande maggioranza dei migranti che arrivano in Italia, offrendo aiuti economici per riprendere i propri cittadini e prevenire nuovi flussi.
Secondo Alfano, l’Unione europea dovrebbe cercare di creare “centri di smistamento nel maggior numero di paesi, in modo che lungo il percorso” di avvicinamento all’Europa “sia possibile spiegare alla gente che sarà rispedita indietro”.
Roma, si legge ancora, teme che i migranti del Medio oriente possano cambiare le loro rotte abituali e tentare di entrare in Europa proprio attraverso l’Italia. “Se i siriani non vogliono restare in Turchia, ma provare il viaggio verso l’Europa, se ne andranno in giro e cercheranno di arrivare qui dalla Libia”, ha affermato Alfano.
“Non abbiamo ancora prova del fatto che questo stia accadendo, ma stiamo monitorando” la situazione.
Commento di G. Gaiani
Nei primi tre mesi dell’anno sono giunti in Italia 20mila immigrati clandestini ,quasi il doppio rispetto all’anno precedente: quasi tutti dall’Africa Occidentale e per oltre l’80 per cento maschi adulti e in ottime condizioni fisiche.
Invece di attendere (improbabili) aiuti dalla UE per i rimpatri, il governo italiano meglio farebbe a cominciare a provvedere subito ai respingimenti impiegando la flotta per riportare in Libia i clandestini soccorsi in mare.
Del resto a Tripoli si sta insediando il governo di unità nazionale voluto dalla comunità internazionale. Quale migliore occasione per testarne la disponibilità a fronteggiare l’emergenza migratoria e a collaborare con l’Italia?
Doto Askanews, EPA e Marina Militare
RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.