I PROTAGONISTI DEL SALONE TEDESCO ILA 2016
di Vittorio Orsini (da Berlino)
L’industria della difesa europea, che la settimana scorsa si è data appuntamento a Berlino, in occasione del salone aerospaziale ILA, non ha potuto contare su particolari annunci, che potrebbero arrivare invece dal salone di Farnborough, in programma tra poche settimane a Londra. Tra alcune assenze, compresa quella di Leonardo-Finmeccanica, si è percepita la naturale attenzione della Germania verso i Paesi dell’Est, anche se le delegazioni ufficiali non sono state poi così numerose.
Con alcuni di questi potrebbero essere avviate, anche a breve, alcune partnership industriali.
Tra le prime, poche in verità, la presenza di due prototipi del sistema TLVS/MEADS, presentato per la prima volta da MBDA e Lockheed Martin, partner industriali del programma, assieme a Bundeswehr e Diehl Defence e il debutto dell’OPV (German optionally piloted vehicle), Q01, piattaforma in materiale composito per la sorveglianza, progettata da Reiner Stemme Utility Air Systems (RS-UAS), società tedesca finanziata dal Qatar.
Il primo prototipo del velivolo bi-posto, velocità massima 180 nodi a 30.000 piedi e 50 ore di resistenza in modalità unmanned, sta volando in questo momento per ricevere la certificazione Easa.
L’Aeronautica tedesca ha infatti un requisito per un nuovo sistema di difesa aerea, per il quale il Parlamento dovrebbe pronunciarsi entro la fine del 2016. “Siamo al lavoro per sottoporre entro luglio una proposta che costituirà la base per una decisione finale”.
Ha dichiarato ad ILA Thomas Homberg, managing director MBDA Germany, fiducioso di arrivare ad un contratto entro il 2016. Il responsabile ha fatto il punto assieme a Rick Edwards, executive vice president di Lockheed Martin Missiles and Fire Control. “Lockheed Martin – ha detto Edwards – è impegnata sul MEADS al 100%.
L’interesse verso questo sistema, che ha ampiamente dimostrato le sue molteplici capacità”- ha aggiunto – “è di nuovo elevato e molti Paesi, che avevano optato per soluzioni alternative stanno rivedendo le loro considerazioni”. Tra questi la Polonia, che ha un nuovo governo teso a ruivedere le scelte in fatto di difesa contro i missili balistici, e la Turchia, entrambe interessate ad una soluzione domestica per un secondo missile da integrare sul lanciatore.
“Penso che anche l’Italia si doterà del MEADS. L’Italia ha investito sul programma, anche se ha problemi legati al budget della difesa”. Ha detto ancora Homberg. Accanto a questi, sono stati indicati, Olanda, Ungheria, Romania, un Paese del Medio Oriente e dell’area del Pacifico.
In Germania esiste un requisito anche per un UAS da sorveglianza, non essendo stato ancora firmato il contratto di leasing degli Heron TP della IAI, con Airbus DS in qualità di primo contraente, a suo tempo selezionati dalla difesa, tanto che a Berlino, dove è stato esibito un mock-up dell’unmanned israeliano, era presente anche General Atomics con il suo MQ-9 Reaper.
Sistema scelto in Europa da Italia, Regno Unito, Francia, Spagna e Olanda. L’azienda, che in Germania avrebbe RUAG come prime contractor, spera ancora di venderlo o di offrirlo in leasing alle Forze Armate, data l’intenzione di Berlino di avere un sistema ad interim, in attesa del MALE (Medium-Altitude, Long Endurance) europeo, programma trilaterale, ribattezzato “Future European MALE” in via di definizione. Al salone sono stati proiettati degli ologrammi, aventi ad oggetto diversi concept del sistema, a cui partecipano, lato industriale Airbus DS, Dassault e per l’Italia Leonardo-Finmeccanica. Complessivamente, erano presenti all’ILA 40 espositori attivi nel settore unmanned, provenienti da 12 Paesi.
Prima apparizione all’ILA anche per il nuovo amministratore delegato del consorzio Eurofighter GmbH, Volker Paltzo (nella foto a sinistra), nominato a gennaio. Paltzo ha posto l’accento sui progressi fatti dalla piattaforma in termini di capacità operative e sul recente contratto con il Kuwait, terzo cliente dell’area del Golfo, che ha dato nuovo impulso al programma in un momento di competizione agguerrita.
“Il Typhoon – ha detto alla stampa – è sviluppato da Germania, UK, Italia e Spagna, nazioni leader da un punto di vista industriale e capaci di offrire a nuovi clienti partnership di tipo politico e militare.
Inoltre, i nostri partner sono in grado di fornire cooperazioni industriali e tecnologiche utili a creare nuovi posti di lavoro. Infine, offriamo un caccia di provata efficacia, operato da sei e ordinato da otto nazioni”.
Per il 2016 il consorzio conta di avanzare con il programma P2E (integrazione Storm Shadow e Meteor) e P3E (Brimstone) e di avviare le prove in volo del nuovo radar E-Scan, di cui il Kuwait è cliente di lancio.
Primo ILA anche per Dirk Hoke, nuovo chief executive di Airbus Defence and Space. La divisione è molto impegnata sul programma A400M che sta avendo grosse difficoltà, specie sul motore del velivolo.
“Non voglio sminuire la situazione – ha detto all’ILA – ma è un programma ambizioso. Abbiamo spiegato ai nostri clienti che cosa è necessario fare e cosa stiamo facendo noi, anche se la situazione non è ancora al punto che vorremmo”.
“Dipendiamo pesantemente dai fornitori, Avio compresa, responsabile della gearbox”.
A fargli eco, Tom Enders, numero uno del gruppo, che a Berlino ha spiegato, dopo aver dichiarato in precedenza che sarebbe comunque un errore abbandona re un progetto con grandi potenzialità sull’export, la necessita di lavorare con tutti i partner coinvolti.
“Siamo al lavoro per risolvere i problemi che affliggono la produzione, e abbiamo molto da fare specie sul fronte motore”.
“Non posso dirlo oggi”, ha detto infine riguardo la possibilità di rispettare l’obiettivo originale delle 20 consegne previste per il 2016.
Intanto, visti i ritardi di produzione, anche la Germania, così come la Francia, che ha optato per il C-130, sta pensando di prendere il leasing altri velivoli, o di attuare soluzioni bilaterali, per tamponare le sue esigenze operative.
Sebbene una formale request for proposal non sia stata ancora rilasciata, la Germania ha intenzione di dotarsi di una quarantina di elicotteri, con capacità Air-to-Air refuelling, per sostituire i suoi CH-53G, a partire dal 2022.
Presenti al salone sia Boeing, che ha proposto all’aeronautica tedesca il bimotore CH-47F e ovviamente Sikorsky con il più grande CH-53K King Stallion. Per questa macchina, in fase di test con lo US Marine Corps, Berlino ha richiesto al costruttore informazioni riguardo il costo di una potenziale acquisizione.
Foto: Airbus, MBDA, Eurofighter e Sikorsky
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