VARSAVIA SCARICA AIRBUS E SCEGLIE I BLACK HAWK. PARIGI INFURIATA
Saranno gli S-70i Black Hawk della statunitense Sikorski (Lockheed Martin) i nuovi elicotteri dell’Esercito Polacco dopo la rinuncia agli Airbus H225M Caracal.
Il ministro della Difesa Antoni Macierewicz (nella foto sotto) ha annunciato ieri che i primi 2 Black Hawk prodotti dalla PZL di Mielec saranno consegnati già quest’anno e altri 8 nel 2017 ma la rinuncia ai Caracal in favore di elicotteri prodotti in Polonia potrebbe garantire ordini anche agli AW149 di Leonardo-Finmeccanica.
Il precedente governo polacco di centrodestra aveva selezionato Airbus Helicopters per la commessa da 3,14 miliardi di euro per 50 Caracal, che si erano imposti su S-70i e AW-149, ma il nuovo esecutivo nazionalista del partito Diritto e Giustizia l’ha invece cancellata il 4 ottobre chiudendo ogni speranza di firmare il contratto dopo aver interrotto i negoziati con l’azienda francese.
Il portavoce del ministro della Difesa di Varsavia, Katarzyna Jakubowska, ha addossato la responsabilità del fallimento dell’intesa alla Francia mentre il suo predecessore, Tomasz Siemoniak, ha invece espresso rincrescimento per le difficili relazioni con Parigi innescate dalla decisione dell’attuale governo polacco.
La commessa aveva sollevato polemiche perché Airbus non dispone di propri stabilimenti in Polonia a differenza dei concorrenti AgustaWestland (PZL Swidnik) e Sikorsky (PZL Mielec), aziende che di conseguenza avrebbero potuto tagliare i livelli occupazionali negli stabilimenti in Polonia.
Il criterio di privilegiare concorrenti che abbiano stabilimenti in Polonia è stato definito prioritario dall’attuale esecutivo polacco anche se sono da chiarire le modalità (e i costi) con cui verranno eventualmente acquisiti sia gli S-70i sia gli AW149 complicando la logistica dei reparti di volo dell’esercito e aumentando probabilmente i costi complessivi delle commesse.
Nei negoziati sulle compensazioni industriali Airbus e il governo francese avevano però messo sul piatto anche la realizzazione di uno stabilimento per l’assemblaggio degli elicotteri Caracal che avrebbe garantito un migliaio di posti di lavoro e oltre il doppio nell’indotto al punto che a inizio settembre il presidente di Airbus Polonia, Sebastian Magadzio, si era detto ottimista circa la chiusura del contratto.
La questione sembra avere però connotati più politici che industriali, come confermano anche le dure reazioni dei vertici francesi.
Il presidente François Hollande ha cancellato la prevista visita a Varsavia e il 6 ottobre ha detto esplicitamente che “ci sono Paesi europei che pensano che gli Stati Uniti saranno sempre pronti a proteggerli al punto da acquistare armi solo dagli USA e non dagli europei”.
Il primo ministro, Manuel Valls, il 7 ottobre si è detto preoccupato “per le conseguenze della decisione polacca sulla concezione della difesa europea” mentre una fonte diplomatica francese ha detto al quotidiano Le Monde che quanto accaduto “sottolinea le contraddizioni politiche del governo polacco perché questo contratto contribuiva alla costituzione di un’Europa della Difesa voluta dalla stessa Polonia”.
Da un lato, specie per un italiano, c’è da invidiare i francesi i cui vertici politici non esitano ad esporsi e a spendere ancora parole pesanti per tutelare gli interessi dell’industria della difesa nazionale.
Dall’altro, a proposito di europeismo c’è da chiedersi se Parigi si sarebbe espressa nello stesso modo se il contratto annullato avesse riguardato gli elicotteri AgustaWestland AW149 di Leonardo-Finmeccanica, altrettanto “europei”.
Sulla decisione di Varsavia potrebbero aver pesato valutazioni che ben poco hanno a che fare con la difesa: la Francia è tra i Paesi Ue che più criticano Varsavia (e l’intero Gruppo di Visegrad) per il rifiuto di accogliere immigrati clandestini, di accettare quote di quelli oggi in Italia e Grecia accusando il governo polacco di ledere i diritti civili e la libertà d’espressione.
Del resto la fonte diplomatica francese sentita da Le Monde non ha risparmiato una minaccia velata a Varsavia affermando che “la Polonia rischia di trovarsi isolata quando le relazioni tra Ue e Russia saranno meno tese”.
Foto: Sławomir Kamiński / Agencja Gazeta, Jremak-J, Airbus Helicopters, AFP e Leonardo-Finmeccanica
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