L’ITALIA DARÀ 11 PATTUGLIATORI ALLA LIBIA
“Siamo partiti il 18 settembre e dopo 3 giorni alcuni medici già operavano nella struttura di prima emergenza a Misurata. Poi, in poco più di un mese è diventato operativo un ospedale da campo da 50 posti.
Stiamo assistendo moltissimi feriti. Un lavoro intenso con i medici libici a Misurata, e con noi ma in collaborazione coi libici nell’ospedale da campo.
Nella battaglia per la ripresa di Sirte, decisiva per impedire l’espansione dell’Isis, ci sono stati fra i libici 600 morti e 3500 feriti”.
Lo ha affermato ieri il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in una intervista al Messaggero, facendo il punto sulla situazione in Libia sottolineando che l’Italia si occupa anche di addestrare la Guardia Costiera libica, a bordo della nave San Giorgio.
“Li formiamo per svolgere i compiti di una guardia costiera moderna, quindi controllo delle acque territoriali e lotta ai traffici illeciti.
L’addestramento dei libici è un nuovo compito dell’Operazione Sophia (Eunavfor Med-ndr). Via via che formiamo nuovi equipaggi siamo anche pronti a onorare l’accordo che c’era ai tempi di Gheddafi per la dotazione di 11 pattugliatori. In futuro l’addestramento avverrà anche a terra in Grecia e a Malta”.
Il ministro Pinotti ha poi precisato che gli elicotteri italiani Mangusta (nella foto a sinistra un esemplare fotografato in Afghanistan) e NH-90 schierati a Erbil, nel Kurdistan iracheno, per il recupero di personale in prima linea o dietro le linee dell’Isis (Personnel Recovery) “effettuano voli di ricognizione. Finora non c’è mai stata la necessità ma l’assetto è pronto e se richiesto interverremo”.
Circa gli interventi militari a sostegno delle popolazioni del Centro Italia colpite dal recente sisma il ministro ha ricordato che “le Forze Armate stanno lavorando senza sosta insieme alla Protezione civile. Oltre ai 1.237 militari e ai 334 mezzi già sul terreno, siamo pronti ad inviare altri 500 uomini, in coordinamento con il Ministero dell’Interno, per presidiare le zone terremotate e prevenire gli atti di sciacallaggio.
“Ora è necessario anche vigilare sulle case crollate per fermare i delinquenti che pensano di lucrare sulla tragedia.
Il prossimo passo sarà porre le basi per la ricostruzione completa e la restituzione ai cittadini di case e attività, abbiamo già messo a punto i passaggi urgenti e necessari in Consiglio dei Ministri”.
Foto: Difesa.it e Army Aviation Battallion RC-W ISAF
RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.