Dopo la battaglia di Aleppo si rafforza la presenza russa in Siria
Le forze governative siriane hanno assunta il pieno controllo di Aleppo dopo che l’ultimo convoglio militare dei ribelli ha lasciato i quartieri orientali della città il 22 dicembre. Circa 40.000 persone, tra miliziani, loro famigliari e civili hanno lasciato la città per raggiungere la zona di Idlib ancora controllata dai ribelli.
Il presidente siriano Bashar al-Assad aveva affermato che la “liberazione” di Aleppo dal “terrorismo” è una vittoria non solo per la Siria, ma per tutti quei Paesi che hanno contribuito “efficacemente” alla lotta contro il “terrorismo”, in particolare “Iran e Russia”. Nei giorni scorsi sempre Assad aveva detto che la riconquista di Aleppo “non porta con sé la fine della guerra in Siria, che terminerà solo quando tutto il Paese sarà liberato dal terrorismo”.
La riconquista di Aleppo da parte delle forze dell’esercito siriano fedele al presidente Bashar al Assad è “una grande sconfitta” per i ribelli che combattono il regime di Damasco, ha riconosciuto Yasser al Yussef, un responsabile dell’ufficio politico del gruppo ribelle Nurredin al Zinki. “Per la rivoluzione – ha continuato – è un periodo di ripiegamento e una svolta difficile”.
Ieri un civile è stato però ucciso nel primo incidente avvenuto ad Aleppo dopo che il governo di Damasco ha dichiarato la seconda città della Siria sotto il suo completo controllo. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus, organizzazione vicina ai ribelli) ha riferito che la morte è dovuta a un lancio di razzi da parte dei ribelli. L’obiettivo del fuoco è stato il quartiere meridionale di al Hamdaniyeh, dove sono rimaste ferite anche otto persone.
Migliaia di persone sono scese in strada ad Aleppo ovest per festeggiare la riconquista completa della seconda città della Siria da parte delle forze fedeli al governo. Spari celebratori sono esplosi nella città e la folla ha riempito le strade non appena l’esercito ha annunciato che gli ultimi ribelli avevano lasciato Aleppo Est. La parte occidentale della città è stata sotto il controllo delle forze di Assad durante il conflitto e ha subito anche pesanti danni per i colpi di mortaio in termini di perdita di vite umane e distruzioni materiali.
Auto piene di persone hanno sfilato in corteo suonando i clacson nelle piazze della città. Alcuni hanno portato in corteo le immagini di Assad e le bandiere della Siria e della Russia, che ha contribuito a questa vittoria di Assad con i suoi raid aerei.
Il ruolo di Mosca esce quindi rafforzato dalla battaglia di Aleppo come confermano due notizie diffuse ieri.
La prima riguarda lo schieramento ad Aleppo Est di un battaglione della polizia militare russa che assisterà le autorità siriane a organizzare e mantenere il processo di composizione politica nelle città sconvolte dalla guerra. Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che il dispiegamento di un battaglione di polizia militare ad Aleppo allo scopo di mantenere la sicurezza e l’ordine: secondo il primo vicepresidente della commissione Esteri e Difesa del Consiglio della Federazione si tratta di un battaglione di 400 uomini.
“Il battaglione – riferisce il ministero della Difesa russo – ha effettuato una marcia dalla base aerea di Hmeimim fino alla città di Aleppo per svolgere i propri compiti come parte del Centro russo per la riconciliazione delle parti belligeranti nella Repubblica araba siriana”. I soldati – spiega Mosca – “dovranno garantire la sicurezza dei militari del centro di riconciliazione, degli specialisti del centro russo internazionale di sminamento nonché del personale degli ospedali mobili e dei convogli umanitari che arrivano nella città di Aleppo. Inoltre aiuteranno le autorità della città di Aleppo a garantire l’ordine”.
La seconda notizia riguarda invece l’ampliamento della base navale della Marina Russa a Tartus (nella foto a fianco). Vadimir Putin ha firmato una direttiva con la quale si ordina di stipulare con il regime siriano un accordo per “l’ampliamento, lo sviluppo e la modernizzazione” delle strutture portuali e militari della base navale di Tartus, l’unica di cui la Russia dispone nel Mediterraneo, e che dovrà in tal modo assumere un carattere permanente.
L’intesa con Damasco servirà inoltre a favorire l’accesso delle navi da guerra russe alle acque territoriali, a quelle interne e ai porti della Siria. Il provvedimento è stato pubblicato sul sito on-line del Cremlino, e appare come una prima conseguenza della riconquista di Aleppo, annunciata ieri da parte delle forze lealiste siriane e resa possibile dal fondamentale contributo di Mosca
Foto Askanews
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