I Talebani assaltano Mazar-i-Sharif e colpiscono 200 soldati

È di almeno 150 soldati morti e 50 feriti il gravissimo bilancio dell’attacco compiuto da un commando suicida talebano con indosso uniformi militari afghane nella base militare di Mazar-i-Sharif, nel nord dell’Afghanistan. Mentre il governo di Kabul non ha ancora emesso un comunicato ufficiale sul numero delle vittime, che potrebbe essere ancora più elevato, l’attentato è stato già definito come il peggiore mai avvenuto sul suolo afghano.

L’assalto è avvenuto ieri sera, dopo la preghiera del venerdì e tra le vittime vi sono molte reclute che si trovavano nella base per l’addestramento.

Al bilancio reso noto da fonti militari si aggiungono i 10 componenti del commando di terroristi che ha condotto l’assalto, durato sei ore, e durante il quale almeno due kamikaze si sono fatti saltare in aria

Nasratullah Jamshidi, portavoce dell’esercito, ha detto che i talebani travestiti con le divise dell’esercito si sono avvicinati all’ingresso della base e si sono fatti largo tra i controlli fingendo di trasportare un ferito grave. Poi si sono diretti verso la moschea che si trova all’interno del campo, con l’obiettivo di colpire i soldati che stavano uscendo dopo la preghiera. Jamshidi ha aggiunto che i talebani erano a bordo di due veicoli, da cui hanno lanciato granate a razzo e sparato diversi proiettili.

I talebani hanno rivendicato l’attacco tramite il loro portavoce, Zabihullah Mujahid, che ha chiarito la dinamica della strage: i talebani hanno fatto esplodere delle bombe, per poi consentire ai kamikaze di introdursi con armi leggere e “sfondare il sistema di difesa della base”.

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“I nostri combattenti – ha continuato – hanno inflitto pesanti perdite alle forze afghane di stanza in quella base”.

Il complesso militare di Mazar-i-Sharif si trova nella provincia di Balkh. Qui ha sede il quartier generale della 209° Corpo d’armata dell’Esercito nazionale afghano (ANA) e la base del contingente tedesco della forza NATO presente in Afghanistan. Il 209° Corpo si occupa di garantire la sicurezza di tutta la parte settentrionale del Paese, compresa la provincia di Kunduz, uno dei principali santuari degli estremisti. Secondo il portavoce del comando delle operazioni della Germania, “non si registrano vittime tra i nostri connazionali. Lo stesso vale per gli altri soldati delle forze armate internazionali”.

Il comando della Nato a Kabul ha definito l’attacco come “sanguinario e riprovevole”. John Thomas, portavoce dell’esercito degli Stati Uniti, ha detto che il colpo è stato “significativo”.

Il portavoce talebano, come di consueto, ha gonfiato gli effetti dell’attacco riferendo di “circa 500 mercenari, anche alcuni comandanti, uccisi o feriti.”

Foto Ansa e Twitter

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