Artificial Intelligence e big data: se 7,4 miliardi vi sembrano troppi

Sette miliardi e 400 milioni di dollari è la misura di quella che in Italia possiamo definire una “manovrina” finanziaria. Negli Stati Uniti invece corrisponde al valore degli investimenti che il Pentagono (DoD – Department of Defense) ha effettuato in tecnologie di intelligenza artificiale, per l’analisi dei big data e per il cloud computing.

Secondo Robert Work, ex vice ministro della Difesa USA, le nuove tecnologie stanno “rendendo rapidamente obsoleti” gli attuali paradigmi della difesa, motivo per cui sono possibili solo due opzioni: cavalcare la nuova rivoluzione o diventarne una vittima predestinata.

Il rendiconto di spesa, da questo punto di vista, fornisce un’interessante chiave di lettura circa la vision americana. Un terzo del budget è stato destinato alle tecnologie di intelligenza artificiale, in particolare in tre diversi segmenti: learning and intelligence, advanced computing and AI systems.

I nuovi scenari rendono infatti indispensabile dotarsi di tecnologie adeguate per analizzare, processare e connettere enormi volumi di dati acquisiti. Come già descritto in altri articoli, appare impensabile trattare testo scritto, parlato e immagini senza un adeguato supporto tecnologico. Ecco perché, negli ultimi 12 mesi, due miliardi di dollari sono stati spesi per software di natural language, deep learning, machine learning, image analysis e per supercomputer.

La maggior parte degli investimenti non riguarda tecnologie di intelligenza artificiale ma sono comunque collegate e funzionali ad esse. La capacità di gestire i big data rappresenta un elemento essenziale per poter utilizzare, archiviare e sfruttare i dati raccolti e processati. E, come sappiamo, la “ricetta perfetta” per gestire i big data deve coinvolgere anche le tecnologie cloud.

Una precisazione importante: i 7,4 miliardi di dollari rappresentano solo la cifra spesa per i contratti “non classificati” del Department of Defense, visto che le spese per le attività segretate (“classificate”) non possono essere pubblicizzate…

E senza considerare che in questo calcolo mancano gli investimenti delle altre quindici agenzie di intelligence (tra cui CIA, NSA, NGA, ecc.).

Dunque, se 7,4 miliardi di dollari spesi in un anno vi sembrano troppi, meglio cominciare a convincersi che, in realtà, non sono ancora sufficienti…

Foto nAP

 

Eugenio Santagata, Andrea MelegariVedi tutti gli articoli

Eugenio Santagata: Laureato in giurisprudenza presso l'Università di Napoli e in Scienze Politiche all'Università di Torino, ha conseguito un MBA alla London Business School e una LL.M alla Hamline University Law School. Ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella a Napoli e l'Accademia Militare di Modena. Da ufficiale ha ricoperto ruoli militari operativi per poi entrare nel settore privato dando vita a diverse iniziative nel campo dell'hi-tech. E' stato CEO di CY4Gate e Vice Direttore Generale di Elettronica. Dall’aprile 2021 è CEO di Telsy. --- Andrea Melegari: Laureato in Informatica all'Università di Modena, è specializzato in tecnologia semantica a supporto dell'intelligence. Ha insegnato per oltre 10 anni all'Accademia Militare di Modena ed è Senior Executive Vice President, Defense, Intelligence & Security di Expert System. E' stato Chief Marketing & Innovation Officer di CY4Gate e membro del CdA di Expert System, CY4Gate e Expert System USA. Dal luglio 2021 è manager di Fincantieri Next Tech.

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