DIMDEX 2018: il successo italiano in Qatar

La sesta edizione del salone di DIMDEX (Doha International Maritime Defence Exhibition and Conference) 2018 si è tenuta sotto l’egida dell’Emiro del Qatar, lo Sceicco Tamin Bin Hamad Al Thani e delle Forze Armate del Paese del Golfo Arabico presso il Qatar National Convention Centre (QNCC), con la partecipazione, nonostante i tesi rapporti con gli altri paesi del Golfo Arabico, di 180 espositori da tutto il mondo, quasi 90 delegazioni ufficiali da 60 paesi e 13.000 visitatori nei tre giorni di svolgimento.

Questa edizione sarà ricordata come l’evento in cui il Qatar ha gettato pubblicamente le basi per il progressivo sviluppo delle proprie capacità militari e degli investimenti in ricerca e sviluppo, al fine di ottenere l’autosufficienza nel campo della Difesa e Sicurezza.

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In apertura del salone, il Vice Emiro Sheik Abdullah bin Hamad Al Thani accompagnato dal Vice Primo Ministro e Ministro degli affari della Difesa, Dr Khalid bin Mohammed Al Attiyah e dal managing director Nasser Hassan N A Al Naimi hanno fatto visita all’area espositiva e presentato ufficialmente il gruppo industriale Barzan Holdings, creato ed interamente di proprietà del Ministero della Difesa, con l’obiettivo di facilitare il raggiungimento di tali obiettivi. Nel corso del salone, sono state create una serie di joint-venture a maggioranza di capitale locale fra lo stesso gruppo ed una serie di società straniere che, unitamente ad una serie di contratti ad importanti gruppi internazionale, contribuiranno con il proprio know-how e trasferimento di tecnologia a sviluppare la locale industria di settore.

Il tutto coordinato dallo stesso Ministro degli affari della Difesa, il quale come presidente di Barzan Holdings ha dichiarato che il gruppo ha quale principale obiettivo di soddisfare le necessità di lungo termine nel settore della difesa e della sicurezza del paese. “Queste partnership strategiche avranno il compito di creare il capitale umano e tecnologico, il progredire della ricerca e sviluppo e fornire consulenza per la conduzione dei programmi d’acquisizione strategica nel settore della Difesa al fine di soddisfare le esigenze delle Forze Armate e delle diverse agenzie governative”.

Nel corso del DIMDEX, come vedremo successivamente, sono stati annunciati e siglati accordi (MoU), costituito joint-venture ed assegnato contratti a gruppi e società italiane, francesi, turche, americane, norvegesi, inglesi e tedesche, che sono state selezionate, come rimarcato dal managing director di Barzan Holdings, “non solo perché capaci di soddisfare le necessita sopra evidenziate, ma anche perché in grado di portare vantaggi commerciali ad entrambi le parti e creare nuove fonti economiche per il paese”.

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Nell’ambito di tale progetto, l’industria italiana con il supporto del Governo, come testimoniato dalla presenza del Ministro Roberta Pinotti, dalla Difesa con il CSM della Marina Militare ammiraglio Valter Girardelli e del direttore di NAVARM, ammiraglio Matteo Bisceglia, e della rappresentanza diplomatica in loco, nella persona dell’ambasciatore italiano in Qatar, Pasquale Salzano, in pratica il ‘Sistema-Paese’, grazie alle proprie capacità umane e tecnologiche è riuscita a conquistare importanti settori, come nel caso di Fincantieri per il campo navale, Beretta per l’armamento leggero, MBDA Italia nel campo missilistico e Leonardo nel settore dei grandi sistemi e gli equipaggiamenti per la difesa e la sicurezza.

La sesta edizione del salone si è sviluppata secondo uno schema ben consolidato, che vede in parallelo allo svolgimento del salone, la possibilità di partecipare alla conferenza su temi navali che quest’anno era incentrata sullo ‘sviluppo delle capacità in scenari sfidanti nell’ambito di cooperazioni militari internazionali e accordi sulla difesa’ sotto gli auspici del Ministro di Stato per gli Affari Militari, a cui ha preso parte quale primo speaker internazionale, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, e la visita di ben 11 unità navali appartenenti ad otto Marina Militari provenienti dall’Oceano Indiano, dal Mar Mediterraneo e dall’Oceano Atlantico, la cui partecipazione ha visto il saluto del CSM della QENF, il generale Abdullah bin Hassan Al Sulaiti.

Come rimarcato in occasione della conferenza di presentazione del salone dal Brigadiere (Marina) Abdulbaqi S. Al-Ansari, l’edizione 2018 vedeva per la prima volta la partecipazione di nuovi espositori, fra cui l’industria russa attraverso la società Rosoboronexport, di quella cinese ed ucraina.

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Fra le unità che hanno partecipato all’evento ed ospitate presso la nuova base navale di Umm al-Hull in fase di completamento, vi era la fregata multiruolo in versione antisom Carlo Margottini, il caccia lanciamissili indiano Kolkata, il caccia lanciamissili Sampson e due unità veloci tipo Mk VI della US Navy, la LSD Cardigan Bay e l’unità contromisure mine Middleton della Royal Navy,  l’OPV Khassab della Marina Reale Omanita, la fregata leggera Bangabandhu del Bangladesh, nonché l’unità veloce pakistana Himmat e da pattugliamento Basol, ed ovviamente della Qatari Emir Naval Forces (QENF), in particolare l’unità missilistica veloce Huwar.

L’edizione 2018 del salone di DIMDEX è stata caratterizzata dalla rappresentazione delle future capacità delle Forze Armate dell’Emirato del Qatar, che risultano essere sottoposte ad un vasto programma di potenziamento destinato ad incrementare le capacità di difesa del paese contro ogni possibile attacco esterno.

 

Il rafforzamento navale del Qatar

L’estensione e la ricchezza dello stand delle Forze Navali (QENF, Qatari Emir Naval Forces) del Paese costituivano il tangibile segno di una Forza Armata in forte espansione ed incremento delle capacità sia dal punto di vista delle infrastrutture e dell’addestramento del personale che della componente navale e difesa costiera, nell’ambito di un progetto denominato ‘Achieving Vision 2022’.

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In particolare, la Forza Armata prevede di portare a termine entro il 2022 un piano di potenziamento delle infrastrutture che comprende la realizzazione di ben sei basi navali, fra cui la principale, chiamata Umm al-Hull ed in fase di completamento presso il porto di Hamad, sulla costa orientale del paese, ad una cinquantina di chilometri a sud della capitale, rappresenta la punta di diamante di tale piano.

Sullo stand della QENF era possibile avere una visione completa della nuova base, realizzata con l’estensione della zona costiera e comprendente un bacino portuale di grandi dimensioni pari ad oltre 1,000 metri per 500 metri e profondità variabili fra -8 e -12 metri in grado di accogliere unità navali di grandi dimensioni fra cui le nuove corvette e la nuova LPD in fase di realizzazione da parte di Fincantieri e con infrastrutture manutentive di notevoli capacità. Tutto intorno gli insediamenti dei vari comandi operativi della QNEF, acquartieramenti e centri addestrativi con ampie aree per i depositi carburanti e munizioni, il tutto protetto da terra e dal mare con l’inclusione anche di aree per la difesa missilistica costiera.

La base dovrebbe raggiungere la piena operatività nel 2022 mentre una prima fase di sviluppo intermedio sarà raggiunta nel 2019. L’attuale base navale presso la capitale sarà mantenuta ed i suoi approdi potenziati, mentre due nuove basi navali sono in corso di realizzazione sulla terraferma nella parte settentrionale del paese e due al largo delle coste nord-orientali per la protezione dei giacimenti e centri d’estrazione del gas naturale che rappresentano la principale fonte di sostentamento del Qatar.

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La base navale di Ras Laffan, vicino al principale centro industriale costiero di liquefazione del gas naturale e quella di Halul, sull’omonima isola di fronte alle coste nord-orientali del paese dovrebbero essere consegnate a breve, mentre le altre due sono in pianificazione rispettivamente presso il porto di pesca di Al-Ruwais vicino al centro addestrativo principale della QENF nell’estrema costa settentrionale e l’altra sul mare presso il giacimento settentrionale di gas naturale offshore, che dista circa 85 km dalla terraferma.

Attualmente per poter proteggere e raggiungere dalle attuali basi navali il giacimento settentrionale offshore sono necessarie nove ore di moto mentre a seguito del completamento del nuovo piano, sarà possibile fronteggiare eventuali minacce navali in pochi minuti. Al centro dello stand della QENF era inoltre presente un display in scala ridotta con i modelli dei mezzi delle nuove batterie missilistiche di difesa costiera fornite dal gruppo MBDA, che veniva presentato dalla QENF per la prima volta in occasione del salone, e di cui parleremo oltre, il cui sistema missilistico Marte ER nella versione lanciata da elicottero, è stato uno dei protagonisti dei principali contratti assegnati nel corso di DIMDEX 2018.

 

Fincantieri e la futura componente navale della QNEF

Sullo stand della QENF e di Fincantieri cappeggiavano per la prima volta dall’assegnazione del contratto al gruppo italiano nel giugno 2016, i modelli e le rappresentazioni gigantografiche delle nuove unità navali che costituiranno il fulcro della componente navale della QENF. Sebbene si sia già parlato delle nuove unità in precedenza sulle pagine di AD, la presentazione delle medesime in dettaglio necessita di una nuova analisi alla luce degli ultimi sviluppi dei relativi progetti, dati divulgati dalla stessa QNEF, e delle informazioni fornite sul supporto che la Marina Militare e l’industria italiane fornirà alla QNEF per la formazione degli equipaggi e il mantenimento in servizio delle nuove unità in occasione della conferenza stampa tenutasi sulla fregata multiruolo antisom tipo FREMM Carlo Margottini.

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Con un dislocamento di 3250t a pieno carico, una lunghezza fuoritutto dichiarata di 107 m ed una larghezza di 14,7 m, unitamente ad un impianto propulsivo in configurazione CODAD (COmbined Diesel And Diesel), di cui Fincantieri non ha divulgato dettagli ma AD ha appurato che risulta incentrato su quattro motori diesel MAN 22/38D da 8000 kW su due assi, in grado di fornire una velocità massima continua di oltre 28 nodi, le nuove quattro corvette multiruolo (indicate in passato come appartenenti alla classe ‘Doha’) per la QNEF si caratterizzano per un elevato grado di automazione grazie anche ad un sistema di gestione integrata della piattaforma fornito da Seastema (società di Fincantieri) ed un equipaggio di circa 112 elementi, compreso il distaccamento elicotteristico e le forze di sicurezza imbarcate.

In aggiunta ad un design generale atto a ridurre la segnatura radar, infrarossa ed acustica, le cui sovrastrutture sono nella fase finale di definizione con un torrione prodiero sulla cui sommità è installato il radar multifunzionale a scansione elettronica attiva Kronos Grand Naval della divisione elettronica terrestre e navale di Leonardo ed un albero secondario con antenne varie,  le nuove corvette disporranno di un hangar e ponte di volo poppiero in grado di accogliere un elicottero NHIndustries NFH90 ed una zona poppiera sottostante per il lancio e recupero di battello veloce e sistemi per la scoperta anti-siluro.

Il sistema di combattimento sarà incentrato su un command management system (CMS) che rappresenta un’evoluzione della famiglia Athena della divisione elettronica terrestre e navale del gruppo Leonardo con console e sistemi di gestione e distribuzione delle informazioni derivato da quello di nuova generazione che sarà installato sulle nuove unità della Marina Militare italiana, con avanzate capacità di scambio dati mediante sistema MDLP (Multi-Data Link Processor) sempre di Leonardo con altre unità navali, aeree e la terraferma e d’impiego d’armamento missilistico con capacità di difesa contro minacce balistiche. Quest’ultima sarà basato sulla famiglia di sistemi di difesa area MBDA Italia SAAM-ESD, incentrato per il programma qatarino sul sistema missilistico Aster 30 Block 1 lanciato da due VLS ad 8 celle DCNS Sylver A50 (per un totale di 16 missili), un sistema di comando e controllo ed il sistema radar multifunzionale attivo Leonardo AESA Kronos Grand Naval.

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La protezione ravvicinata sarà invece assicurata dal sistema ILDS Raytheon RAM Mk 31 basato su missili RIM-116 RAM Block 2, mentre l’armamento cannoniero sarà incentrato sul noto Super Rapido 76/62 mm multiruolo nella più recente versione MF (Multi-Feeder) e due sistemi d’arma Marlin-WS (Weapon System) con cannoncino da 30 mm per la difesa contro minacce asimmetriche. La direzione del tiro radar/EO di questi sistemi, secondo le più recenti informazioni reperite da AD, sarà assicurata dal nuovo apparato Leonardo NA-30S Mk2 con radar a doppia banda X/Ka di recente sviluppo, che fanno della QNEF il primo cliente straniero del sistema.

La sorveglianza/direzione del tiro elettro-ottica sarà fornita sempre da Leonardo e comprenderà secondo quanto risulta a AD un sistema IRST SASS e due direzioni del tiro Medusa Mk 4/B, mentre il sistema per le comunicazioni sarebbe fornito dalla tedesca Rhode & Schwarz, secondo quanto richiesto del cliente finale. Le nuove unità disporranno anche di un armamento missilistico antinave rappresentato dal sistema Exocet MM-40 Block 3 (8 missili con relativi lanciatori) con capacità d’impiego anche contro-costa, mentre gli elicotteri NFH90 saranno armati con missili Marte ER, il cui contratto, come meglio vedremo, è stato assegnato nel corso del salone.

La sorveglianza aeronavale e la difesa aerea d’area, oltre al sistema radar multifunzionale Kronos Grand Naval ed al sistema IFF con antenne a scansione elettronica attiva sempre di Leonardo, è assicurata da un sistema di guerra elettronica di nuova generazione per cui il gruppo Elettronica fornisce una completa suite integrata basata sulla famiglia Virgilius con sistema radar ESM (RESM), radar ECM (RECM) e Communication ESM (CESM) derivata da quella per le nuove unità destinate alla Marina Militare italiana, mentre i lanciatori di decoy sarebbero forniti dalla francese Lacroix.

Completa la dotazione una suite per la difesa subacquea che viene fornita dalla divisione Sistemi per la Difesa di Leonardo comprendente un sonar anticollisione e antimine Thesan ed un complesso per la protezione anti-siluro Morpheus, comprendente la cortina leggera trainata Black Snake, un sistema di reazione ed attivazione delle contromisure con due lanciatori ad 8 celle. Si tratta della prima vendita del sistema Black Snake ad un cliente export dopo la Marina Militare italiana.

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Il disegno dell’unità da assalto anfibio tipo LPD, presente in modello al pari delle altre unità sugli stand della QNEF e della Fincantieri, sarà incentrato su quello della BDSL per la Marina Algerina, da cui si differenzia per spiccate capacità di comando, controllo e sorveglianza aeronavale grazie all’imbarco del radar di nuova generazione per la sorveglianza aerea a lungo raggio Kronos Power Shield, che sarà fornito da Leonardo.

Con un dislocamento di 8.800t una lunghezza e larghezza rispettivamente di 142,9 e 21,5 metri, un sistema propulsivo in grado di assicurare una velocità massima di 20 nodi, alloggi per un totale di 550 persone fra equipaggio e truppe trasportate con capacità di imbarco su specifiche della QENF, un ponte di volo con due spot per elicotteri tipo NFH 90, garage/hangar e bacino allagabile per tre mezzi da sbarco tipo LCM, l’unità tipo LPD disporrà di un sistema di combattimento similare a quello delle corvette.

Incentrato quindi sul sistema CMS Athena evoluto, sistema EW Elettronica, artiglieria con cannone Super Rapido MF e quattro sistemi Marlin-WS da 30 mm con direzioni del tiro Medusa Mk 4 nonché sistema IRST SASS e sistema missilistico per la difesa aerea SAAM ESD con missili Aster 30 Block 1 (16 celle) e radar Kronos Grand Naval, nonché radar da sorveglianza aeronavale Leonardo Kronos Power Shield in banda L completamente digitale. Quest’ultimo, in fase di realizzazione per la Marina Militare italiana, consentirà al nuovo nucleo delle forze d’altura della QENF di disporre di un sistema di sorveglianza aerea avanzato in grado di gestire un’ampia gamma di minacce comprese quelle balistiche, le cui informazioni saranno distribuite alle corvette ed ai centri a terra per una migliore gestione dei sistemi d’arma a disposizione.

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Le due unità da pattugliamento d’altura (OPV) da 63 metri un dislocamento a p.c. di 670t ed un equipaggio di 38 elementi, costituiscono un’evoluzione del progetto Falaj-2 per la Marina degli Emirati Arabi Uniti da cui si differenzierebbe principalmente per uno scafo allungato per alloggiare un impianto propulsivo incentrato su quattro motori diesel su quattro assi in grado di assicurare una velocità massima di 30 nodi e sovrastrutture diverse, mentre il sistema di combattimento di fornitura Leonardo sarà incentrato sul sistema CMS Athena evoluto ed un radar multifunzionale Kronos Naval, unitamente ad un sistema di guerra elettronica meno esteso sempre di fornitura Elettronica, mentre la suite per la sorveglianza e la direzione del tiro radar/EO comprende i sistemi IRST SASS e NA-30S Mk2 con radar a doppia banda X/Ka.

L’armamento cannoniero sarà incentrato su un cannone Super Rapido 76/62 mm MF e due sistemi Marlin-WS da 30 mm forniti dalla divisione Sistemi per la Difesa di Leonardo, sistemi missilistici superficie-aria MBDA VL MICA (due gruppi di celle per complessivi 8 missili) posizionati nella zona prodiera delle unità ed antinave Exocet MM-40 Block 3 (4 missili) in zona poppiera.

Mentre la progettazione è in fase avanzata, la costruzione ed allestimento delle nuove unità navali viene lanciata quest’anno presso il cantiere integrato di Riva Trigoso/Muggiano di Fincantieri anche se alcune sezioni dell’unità anfibia potrebbero essere realizzate presso altre realtà nazionali del gruppo.

Il taglio lamiera della prima corvetta dovrebbe essere celebrato il prossimo luglio, mentre la consegna dovrebbe realizzarsi poco dopo la meta del 2021 seguita dal primo OPV entro lo stesso anno. Secondo quanto risulta a AD, almeno due delle quattro corvette ed i due OPV dovrebbero essere consegnati ed issare la bandiera qatarina nel corso del 2022, anno in cui si terranno i Campionati Mondiali di Calcio in Qatar, con completamento dell’attività di preparazione dell’equipaggio e trasferimento in Qatar, mentre la fornitura di tutte e sette le unità dovrebbe essere portata a termine nel 2024.

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Nel corso della conferenza stampa tenutasi su nave Margottini presso la nuova base navale della QNEF, alla presenza dell’ambasciatore italiano in Qatar, Pasquale Salzano, del C.S.M. della MM, ammiraglio Valter Girardelli e del direttore di NAVARM, ammiraglio Matteo Bisceglia, dei rappresentanti dell’industria fra cui l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, del presidente Guido Crosetto e segretario generale Carlo Festucci dell’AIAD, è stata tratteggiata la forte presenza e coinvolgimento nel paese e nel corso del salone dell’industria di settore, che si è sviluppata a seguito degli accordi governativi nel settore della Difesa siglati nel 2010 e che vede possibilità di crescita nel futuro, come ha rimarcato l’ambasciatore italiano in Qatar.

In particolare, nel corso della presentazione è emerso che Il programma per le nuove navi, vede Fincantieri fornire un pacchetto con attività di formazione ed addestramento del personale e servizi sia di supporto logistico integrato che di supporto in servizio.

Quest’ultimo comprende la fornitura di attività manutentiva preventiva e correttiva, training-on-the-job, gestione delle parti di rispetto, configurazione ed obsolescenze per un arco temporale di 10 anni per le corvette e 5 per la LPD e gli OPV mentre l’ILS prevede la fornitura manuali elettronici interattivi, piani e database manutentivi e relativi strumenti ed equipaggiamenti. L’attività formativa ed addestrativa verrà fornita dalla Marina Militare italiana attraverso i propri centri del Comando Scuole e l’Accademia, assicurando anche l’addestramento operativo a bordo delle proprie unità e di quelle da consegnarsi secondo piani già ben collaudati come nel caso del supporto offerto alla Marina algerina.

Tale attività che comprende anche quella industriale, vedrà la partecipazione di circa 620 allievi per la costituzione degli equipaggi e circa 320 manutentori a terra, grazie all’impiego di un apposito complesso di nuovi strumenti computerizzati e simulatori di diverso tipo che verranno forniti dalla joint-venture operativa costituita dal CETENA di Fincantieri e dalla società specializzata IBR Sistemi.

La selezione è già iniziata con i corsi d’inglese e presto vedrà nel corso dell’anno il lancio delle attività in Italia, secondo quanto richiesto e dalla disponibilità di personale offerta dalla QNEF. Dall’inizio dell’anno è già operativo in Qatar un ufficio di programma con un ufficiale di collegamento della Marina Militare italiana, che sarà affiancato a regime, da un team di una decina di collaboratori.

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Un importante sforzo ma anche successo del Sistema Paese, che vede la Marina Militare italiana impegna in prima persona nello stringere importanti relazioni internazionali, come nel caso della missione nel Golfo Arabico e nell’Oceano Indiano della fregata Carlo Margottini e relativo equipaggio al comando del CF Giuseppe Lai, che ha toccato i porti di Karachi (Pakistan), Doha (Qatar), Kuwait City (Kuwait), Dammna (Arabia Saudita), Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) e toccherà Gibuti, prima di imbarcare il comando complesso e diventare la flagship dell’operazione antipirateria dell’Unione Europea Atalanta a partire da questo mese.

Nel corso dello scalo in Qatar, nave Margottini ha partecipato insieme ad un’unità della QNEF ad un’esercitazione di maritime security a coronamento di un’intensa attività di presenza e supporto alla diplomazia ed industria nazionale, con il dispiegamento e la presenza di uno dei due elicotteri NHIndustries SH-90 e relativo equipaggio con personale proveniente dal 4° e 5° Gruppo Elicotteri presso la statica esterna del salone di DIMDEX, a sostegno degli sforzi coronati da successo per la firma del contratto di fornitura da parte di Leonardo, dello stesso tipo di elicotteri all’Aeronautica Militare del Qatar.

A supporto del programma per la costruzione delle nuove navi per la QNEF, il gruppo cantieristico italiano ha costituito nei mesi scorsi a Doha la società Fincantieri Services Middle East, controllata al 100% con licenza da parte del Qatar Financial Centre, che sarà il fulcro di tutte le attività di servizi e di post vendita sulle navi militari del Gruppo nel Paese. La società ha già sottoscritto gli accordi in loco previsti dal contratto per la fornitura dei servizi relativi alle sette unità navali. Tali accordi, secondo quanto riferito da Fincantieri, avranno l’effetto di supportare e sviluppare l’intero tessuto industriale dei servizi associati ai settori della navalmeccanica e della Difesa in Qatar.

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Lo stretto rapporto che si è venuto ad instaurare fra il Ministero della Difesa del Qatar, la QNEF ed il gruppo cantieristico italiano ha fatto registrare nel corso del salone di DIMDEX 2018 la firma fra quest’ultimo e Barzan Holdings, di una lettera di intenti per studiare possibili forme di collaborazione negli ambiti della coastal defense surveillance, attraverso l’applicazione di nuove tecnologie e servizi innovativi di program management e maintenance nel quadro dei programmi navali qatarini.

L’accordo firmato da Angelo Fusco, direttore Navi Militari di Fincantieri, e Abdulrahman Fakhro, director of business development di Barzan Holdings, potrebbe avere fra le possibili opportunità, lo sviluppo di un accordo di cooperazione per la ricerca, sviluppo, realizzazione e test nel settore dei mezzi a pilotaggio remoto.

L’accordo destinato ad essere definito fra Fincantieri e la sua controllata Seastema da una parte e Barzan Holdings per il Ministero della Difesa, riguarderebbe lo sviluppo delle necessarie tecnologie per la realizzazione di unità non pilotate o pilotate opzionalmente da pattugliamento ad alta velocità e la relativa stazione di controllo a terra. Sullo stand di Barzan Holdings era presente uno spazio con una console del sistema d’automazione integrata della società Seastema. Secondo quanto divulgato, Fincantieri potrebbe avere un ruolo anche nella gara per la realizzazione di infrastrutture della nuova base navale in cooperazione con altri importanti partner locali specializzati.

Gli elicotteri tornano a spingere Leonardo

 Il gruppo guidato da Alessandro Profumo rafforza la propria presenza in Qatar con la firma nel corso dell’ultimo giorno del salone di DIMDEX 2018 del contratto da oltre tre miliardi di euro, di cui oltre il 40% del valore è addebitabile al gruppo Leonardo, per la fornitura di 28 elicotteri NHIndustries NH90 in versione da trasporto tattico e navale, relativo addestramento e supporto logistico. Un’importante successo in un paese già presidiato con una presenza sia nel settore civile che militare e possibilità d’ulteriore espansione, come nel caso della cyber defence secondo quanto affermato dall’ambasciatore italiano in Qatar, Pasquale Salzano.

“Siamo orgogliosi della firma di questo contratto. Leonardo si conferma ancora una volta un partner affidabile per il Qatar, al quale sta fornendo un’ampia gamma di tecnologia all’avanguardia e di soluzioni customizzate nel campo della difesa e della sicurezza. L’annuncio rappresenta un risultato straordinario in uno dei settori chiave per l’azienda.

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Siamo fortemente impegnati a rafforzare il nostro posizionamento sui mercati, in linea con il piano industriale 2018-2022″, ha detto Alessandro Profumo, l’ad di Leonardo, in occasione della firma, a cui hanno presenziato il Vice Primo Ministro e Ministro per gli affari della Difesa del Qatar e presidente di Barzan Holdings, Dr Khalid bin Mohammed Al Attiyah ed il Ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti, che ha sostenuto l’industria nazionale con il proprio dicastero.

L’Aeronautica dell’Emirato del Qatar (Qatar Emiri Air Force, QEAF) era già un importante cliente della divisione elicotteri di Leonardo, con ben 21 macchine AW139 in servizio, impiegate sia per missioni militari che di pubblica utilità, in particolare di soccorso medico a favore della popolazione locale, ma anche trasporto tattico, forze speciali e VIP.

Accanto a queste moderne macchine, la QEAF dispone di una componente con una dozzina di elicotteri Sea King Commando rispettivamente nelle versioni Mk2A/AC assegnati al 9th Multirole Squadron per compiti di trasporto/utility/VIP e Mk3 assegnati all’8th Anti-Surface Vessel Squadron, equipaggiati con sistemi per la sorveglianza marittima e lotta di superficie con missili AM39 Exocet. Entrati in servizio fra il 1975 ed il 1984, queste macchine necessitano di una sostituzione ed in occasione del salone di DIMDEX 2014, il Ministero della Difesa del Qatar aveva annunciato di aver selezionato la piattaforma NHIndustries NH90.

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Dopo una guida della campagna promozionale da parte della Francia, il Paese del Golfo Arabico ha scelto l’Italia e quindi il gruppo Leonardo quale capocommessa per la fornitura che acquista una fisionomia nel corso del 2017 mentre le trattive sono andate avanti fino all’ultimo minuto.

Il contratto firmato in occasione del salone dall’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, ma coltivato e preparato dalla divisione elicotteri e dall’ufficio locale del gruppo italiano, prevede che quest’ultimo agisca quale capocommessa e gestore del programma con il cliente finale, mentre Airbus Helicopters sia responsabile dell’assemblaggio finale e consegna delle 16 macchine in versione da traporto tattico o TTH per operazioni a terra presso lo stabilimento di Marignane (Francia), e sempre Leonardo si occupi dell’assemblaggio finale delle 12 macchine in versione navale NFH 90 presso il sito di Venezia-Tessera.

Entrambi le versioni avranno una motorizzazione comune che sarà costituita dalle turbine Safran Helicopter Engines RTM-322 nella versione 01-9A con un incremento di potenza pari al 7 % rispetto alla versione base in condizioni ISA +35°c, a livello del mare. Mentre le macchine TTH avranno una dotazione standard di missione, quelle nella versione NFH90 saranno configurati per la sorveglianza marittima e la lotta di superficie con missili antinave MBDA Marte ER.

La dotazione elettronica degli NFH90 comprenderà il radar per la sorveglianza, scoperta e designazione bersagli di superficie ENR (European Naval radar), sistema EO/IR standard di nuova generazione Safran EuroFlir 410 e la suite Elettronica ESM DETE 90 appartenente alla famiglia ALR-733 con postazione per l’operatore ai sistemi. Secondo quanto risulta ad AD, entrambi le versioni potranno essere armate con mitragliatrici brandeggiabili.

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La consegna è prevista fra il giugno 2022 ed il 2025, con possibile priorità delle macchine navali destinate ad equipaggiare le nuove corvette, ed opzioni per ulteriori sei macchine per ciascuna versione.  Secondo quanto risulta a AD, l’addestramento degli equipaggi per la versione navale vedrà il coinvolgimento del Ministero della Difesa e della Marina Militare italiana, mentre il gruppo CAE è stato scelto dalla QEAF ed ha ricevuto un contratto da Leonardo per la fornitura del pacchetto dei sistemi e servizi per l’addestramento.

Quest’ultimo comprende la progettazione e realizzazione di un nuovo centro ad hoc in Qatar con simulatori completi di missione per le due versioni dell’NH90 ed altri sistemi addestrativi per gli operatori e procedurali nonché legati alla manutenzione da consegnarsi entro il 2021, che verranno gestiti ed utilizzati da Leonardo per la preparazione degli equipaggi della QEAF.

Secondo quanto affermato da Airbus Helicopters, il piano complessivo prevede anche la fornitura di 16 elicotteri monomotore leggeri H125 con motorizzazione Safran Arriel 2D in configurazione addestrativa per il supporto dell’Accademia aerea delle Forze Armate del Qatar.

Una presenza quella della divisione elicotteri di Leonardo in Qatar che si estende anche nel settore privato, con un’importante flotta di macchine AW139 ed AW189 in capo all’operatore Gulf Helicopters, che svolge principalmente attività di supporto alle operazioni offshore ma anche altre attività quali il trasporto di varia natura, eliambulanza e riprese fotografiche nonché centro addestrativo autorizzato nell’area per gli elicotteri di Leonardo.

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Quest’ultimo ha posto le prime basi nel paese del Golfo Arabico con una presenza più che ventennale iniziata e sviluppatasi più recentemente con la fornitura di radar per il controllo del traffico aereo, del centro di controllo e dei principali sistemi dell’aeroporto internazionale di Doha, attraverso cui in occasione dei Mondiali di Calcio del 2022, passeranno i visitatori e gli spettatori, stimati in oltre un milione.

Nell’ambito invece della sicurezza pubblica e di grandi eventi, di cui Leonardo ha una significativa esperienza, il gruppo italiano è coinvolto nella fornitura ed integrazione dei sistemi di sorveglianza, comunicazioni e gestione dell’automazione per il progetto dello stadio Al Bayt, di cui i capo-commessa sono le società Salini Impregilo e Galfar Misnad.

Il contributo di Leonardo alla sicurezza del paese passa anche attraverso una rete di radar per la sorveglianza a bassa quota il cui contratto è stato assegnato nel 2014 e comprende postazioni sia fisse che mobili con radar multifunzionali Kronos Grand Land, con capacità di sorveglianza, scoperta ed ingaggio di minacce aeree, missilistiche convenzionali e balistiche, i cui primi due esemplari hanno passato con successo rigorosi test d’accettazione in Italia, sfruttando anche le missioni di velivoli altamente manovrieri come i caccia multiruolo Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare. Un contratto particolarmente interessante che potrebbe avere ulteriori risvolti sia per Leonardo che per MBDA nel caso in cui il Qatar decidesse di acquistare nuovi sistemi per la difesa aerea e missilistica.

Senza dimenticare infine la commessa assegnata a Fincantieri per le nuove navi in cui Leonardo è responsabile del sistema di combattimento e fornitore come abbiamo sopra evidenziato dei principali sistemi imbarcati sia elettronici che d’arma. Commessa che non si arresta con la fornitura delle navi ma si sviluppa con la parte di supporto durante la vita operativa delle medesime, lasciando la porta aperta ad ulteriori possibilità in questo campo.

Sempre nel settore navale, Leonardo ha presentato per la prima volta al pubblico l’affusto Oto Marlin 40, l’ultimo nato nella famiglia dei sistemi di difesa navali. Da non confondersi con il sistema Marlin-WS con cannone da 30 mm, di cui peraltro condivide elementi quali i servosistemi che offrono velocità di movimento particolarmente elevate.

a torretta navale Oto Marlin 40 risponde alle esigenze delle Marine moderne che richiedono sistemi d’arma tecnologicamente avanzati con possibilità d’impiego di munizionamento programmabile e capaci in termini di prestazioni ma dagli ingombri e pesi ridotti. In particolare, la nuova torretta impiega l’arma 40L70 da 40 mm con una cadenza di 300 colpi al minuto ed una portata massima di 12.500 metri con un peso a secco di soli 2.100 kg nella versione con micro-direzione del tiro sull’affusto che salgono di circa 175 kg con il munizionamento, il tutto senza penetrazione del ponte e ridotti spazi d’ingombro.

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Come anticipato, la Oto Marlin 40 viene offerta in tre diverse versioni con controllo remotizzato dal CMS, locale in caso di emergenza e completamente autonomo con micro direzione del tiro. Le caratteristiche della torretta ne fanno un sistema particolarmente richiesto per l’impiego su unità da pattugliamento d’altura (OPV) come nel caso della proposta del sistema per il programma SEA1180 della Marina Australiana per 12 unità dello stesso tipo, assegnato ai cantieri tedeschi Lürseen.

Leonardo ha inoltre, sempre nel settore dei sistemi di difesa navali, annunciato di aver portato a termine con successo il cyber assessment e quindi la qualificazione secondo specifici standard della rinomata torretta navale Oto 76/62 Super Rapido, a testimonianza dell’importante della sicurezza del sistema contro potenziali attacchi cibernetici. A tal riguardo, in termini di nuovi contratti ed espansione di mercati, Leonardo ha ricevuto il contratto per la fornitura della medesima torretta Super Rapido per le nuove cinque fregate di taglia intermedia o FTI per la Marina francese, confermando ancora una volta la bontà del prodotto peraltro già impiegato operativamente dalla Marina francese nel corso della crisi libica nel 2011.

 

MBDA si consolida in Qatar

Con una presenza e partecipazione ai principali programmi della Difesa nel settore missilistico e cooperazione quarantennale con le Forze Armate del Qatar, nel corso del salone di DIMDEX 2018, il gruppo MBDA ha visto ulteriormente espandere questo stretto rapporto con l’aggiudicazione dell’importante contratto di valore non divulgato ma stimato da AD in circa 150 milioni di euro,  per la fornitura dell’armamento missilistico antinave destinato ad equipaggiare i nuovi elicotteri NHIndustries NH90 in versione navale, siglato da Pasquale Di Bartolomeo, managing director di Mbda Italia e a capo del Sales & business development del gruppo MBDA.

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Si tratta del sistema Marte ER nella variante lanciabile da elicottero destinata a rimpiazzare i missili AM39 Exocet impiegati sugli elicotteri AgustaWestland Sea King Mk 3 in linea con l’Aeronautica militare del Qatar. Quest’ultima versione del Marte ER si va ad aggiungere a quella da difesa costiera che la QNEF mostrava per la prima volta sul proprio stand, in occasione del salone di DIMDEX 2018.

In corso di sviluppo sulla base di un contratto assegnato nel settembre 2016, il sistema mobile di difesa costiera o CDS (Coastal Defence System) incentrato sui sistemi missilistici Marte ER, che ha visto nella QNEF il cliente di lancio e MM40 Block 3 Exocet, si caratterizza per l’adozione di veicoli ad elevata mobilità e piattaforme di lancio quadrinate per il missile Marte ER derivate da quelle per il missile Exocet, alle cui sezioni di fuoco con diversi lanciatori s’interfacciano il posto di comando e controllo con capacità net-centriche e quello per i sensori di sorveglianza, a cui s’aggiunge nella versione prescelta dalla QNEF, un sistema autonomo di sorveglianza, ricerca e designazione bersaglio basato su velivolo senza pilota.

Concepito come sistema missilistico antinave capace di operare in ambienti operativi costieri cosi come in mare aperto, il Marte ER si caratterizza per un sistema propulsivo incentrato sul turbojet di fornitura Williams International che offre una portata effettiva superiore ai 100 km ed un esteso utilizzo di elementi del missile progenitore Marte Mk2/N, fra cui il sistema di lancio ed i lanciatori stessi, a cui s’aggiunge un sistema di guida e navigazione che offre migliorate capacità d’ingaggio terminale e di pianificazione della missione.

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Il programma di sviluppo del missile e della batteria costiera procede secondo i piani prestabiliti ma non sono state divulgate informazioni sulla disponibilità e consegne del sistema complessivo che secondo quanto risulta a AD sarà pronto e consegnabile nel 2022.

Le varianti del missile Marte ER lanciabili da batteria costiera, elicottero e da piattaforma navale presentano un’elevata comunanza con medesima munizione munita di ali centrali pieghevoli e di coda nonché booster per il lancio. MBDA Italia sta lavorando allo sviluppo di quest’ultima versione, che è stata richiesta quale sistema prescelto per assicurare la capacità antinave per il velivolo da combattimento Eurofighter Typhoon da parte del Kuwait.

La divisione velivoli di Leonardo e MBDA, hanno lanciato un programma comune su richiesta del consorzio Eurofighter per verificare la fattibilità d’integrazione del missile sulla piattaforma Typhoon. Tale attività risulta nella prima fase della durata di 18 mesi del più ampio programma di piena integrazione stabilito fra le due società destinato a fare del Marte ER il sistema standard antinave per il velivolo Typhoon. MBDA sta inoltre lavorando ad una roadmap di sviluppo delle capacità del sistema con inserzione di nuove tecnologie, che comprendono un pacchetto di miglioramenti riguardanti il sistema di guida, seeker e testa in guerra.

Secondo quanto è stato divulgato successivamente al salone, la nuova versione del sistema missilistico Otomat Block IV/Teseo Mk2/A in servizio con la Marina Militare italiana, identificata dal documento programmatico pluriennale (DPP) 2017-2019 come ‘Mk2E evolved’ utilizzerà la più ampia possibile comunanza di tecnologie legate al programma Marte ER.

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Da informazioni raccolte da AD, il Ministero della Difesa avrebbe allocato i fondi ed un contratto per lo sviluppo della nuova versione dovrebbe essere assegnato a MBDA Italia entro la fine del 2018. Per soddisfare i più recenti requisiti operativi legati ad operazioni in acque costiere ed in mare aperto, secondo quanto risulta a AD, la nuova versione vedrà sviluppi legati all’airframe, alla propulsione ed al sistema di guida. In base a quanto in precedenza divulgato, la nuova versione avrà capacità migliorate ma rimarrà un sistema d’arma altamente subsonico.

Con un nuovo sistema propulsivo basato su turbofan per soddisfare i requisiti in termini di portata, un’airframe rivista ed un sistema di guida migliorato con nuovo seeker, la nuova versione potrà essere offerta sul mercato internazionale a paesi alleati ed amici.

In aggiunta alla nuova variante del missile Marte ER per l’impiego da elicottero e per l’utilizzo costiero, per quest’ultimo impiego (in cui rimpiazzerà un sistema basato unicamente sul sistema Exocet Block 1) e quello imbarcato, MBDA fornirà al Qatar i missili antinave Exocet MM40 Block 3 ed i sistemi missilistici superficie-aria VL MICA ed Aster 30 Block 1 per l’impiego da bordo delle nuove corvette multiruolo, LPD e degli OPV in fase di fornitura da parte di Fincantieri.

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Grazie al missile Aster 30 Block 1, il sistema missilistico di difesa antiaerea MBDA Italia SAAM ESD sarà in grado di soddisfare un’ampia gamma di missioni che vanno dall’ingaggio di missili antinave supersonici a missili balistici tattici ed antinave, con capacità sistemistiche complessive uniche nel panorama dei paesi del Golfo Arabico.

Ai sistemi d’arma navali si aggiungono i pacchetti d’armamento aria-superficie che MBDA ha fornito per i velivoli da combattimento Dassault Mirage 2000-5 e gli elicotteri SA-342 Gazelle e quelli che fornirà per le nuove macchine che la QEAF ha acquistato di recente.

Si tratta dei velivoli Boeing F-15QA ed Eurofighter Typhoon che unitamente ai sistemi d’arma già in servizio comprendono missili Mica IR/RF, Storm Shadow, AASM, Meteor, Brimstone, Bang, Magic 2, Hot e destinati agli F-15QA, a cui s’aggiungono missili superficie-aria Mistral e potenzialmente il missile Marte ER nella variante da velivolo da combattimento. MBDA presentava anche il missile per il combattimento terrestre di quinta generazione MMP destinato all’impiego da parte della fanteria ed integrato anche a bordo di veicoli da combattimento.

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Introdotto in servizio nel tardo 2017 con l’Esercito francese, un lanciatore del sistema era presente presso lo stand MBDA in un modello 1:1 nell’ambito dell’area legata alla Barzan Holdings, unitamente ad un simulatore di fuoco destinato a presentare le capacità ‘lancia-e-dimentica’ e ‘man-in-the-loop’.

Utilizzabile di giorno come di notte in luoghi chiusi come in zone aperte anche contro bersagli oltre l’orizzonte visivo e con capacità di valutazione della minaccia e ricognizione ognitempo, l’MMP si caratterizza per una guida a fibra ottica, un sistema di guida passivo basato su sensore a doppia banda, colore TV/IR non raffreddato e per una testa in guerra multi-impiego per la neutralizzazione di una grande varietà di bersagli quali veicoli, mezzi corazzati, infrastrutture e personale fino ad una distanza di 4000 metri, riducendo il rischio di danni collaterali.

La presenza sullo stand di Barzan Holdings e la necessità di disporre da parte delle Forze di terra del Qatar di un missile per l’impiego dai nuovi mezzi blindati che dovranno essere forniti dal gruppo francese Nexter, fanno dell’MMP il principale candidato per la missione.

 

Beretta

L’edizione 2018 del salone di DIMDEX ha costituito per il gruppo Beretta un momento di particolare importanza per l’affermazione in Qatar e nella regione mediorientale.

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Nel corso dell’evento, il gruppo Beretta e Barzan Holdings, hanno siglato un accordo per la costituzione della joint-venture denominata ‘Bindig’ destinata a soddisfare i requisiti delle Forze Armate del Qatar in termini di armamento individuale allo stato dell’arte.

La joint-venture beneficerà del trasferimento di tecnologia e della costruzione di un nuovo stabilimento a Doha per la produzione di fucili d’assalto e pistole e del potenziale sviluppo di nuovi sistemi d’arma. In particolare, l’accordo di produzione locale riguarda il fucile d’assalto Beretta AR160A3 e la pistola semiautomatica 92A1, per cui sempre nel corso del salone è stato firmato un contratto per la fornitura da parte di Beretta di un primo lotto di armi a partire dal mese di aprile. Un risultato storico per il gruppo Beretta, che vede ampliare la propria presenza nei mercati chiave mondiali.

 

Elettronica

Il gruppo Elettronica si presentava al salone di DIMDEX 2018 con un portafoglio prodotti di prossima fornitura alle Forze Armate del Qatar di particolare importanza e ricchezza, grazie anche alle previsioni sui futuri sviluppi del paese, che hanno portato il rinomato gruppo nel settore della Guerra Elettronica ad aprire nel 2017 un ufficio di rappresentanza permanente a Doha.

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Come anticipato, le nuove navi costruite da Fincantieri disporranno di una suite EW (Electronic Warfare) scalabile e modulare derivata da quella destinata alle nuove costruzioni per la Marina Militare italiana, con sistemi RESM/CESM e RECM, questi ultimi con applicazione della tecnologia GaN.

I velivoli da combattimento Eurofighter Typhoon in fase di acquisizione da parte della QEAF dispongono di un sistema EW di cui Elettronica è uno dei principali fornitori e detiene la co-design authority mentre nel caso del nuovo elicotteri NH90 in versione navale, fornirà il sistema ESM/ELINT DETE 90. Sulla base di questi successi, Elettronica intende realizzare ulteriori cooperazioni con le Forze Armate del Qatar nel settore del supporto operativo, addestramento, sistemi per la protezione di elicotteri VIP, cyber warfare e sistemi per la neutralizzazione dei droni.

 

Intermarine

Forte di una lunga esperienza e leadership nel settore delle unità contromisure mine in GRP che ha portato Intermarine a realizzare ed avere ordinativi per 44 unità in 10 differenti configurazioni per le marine di nove nazioni, inclusi gli USA, l’Australia, l’Italia, la Finlandia e più recentemente l’Algeria, la società italiana si presentava al salone di DIMDEX 2018 con tre importanti programmi in fase di sviluppo.

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Si tratta del programma per la Marina Algerina, di cui l’unità capoclasse è stata consegnata lo scorso giugno mentre la seconda risulta in fase di realizzazione. Sebbene Intermarine non abbia divulgato informazioni a riguardo, queste due unità si caratterizzano per capacità di sorveglianza e combattimento in aggiunta a quelle MCM grazie all’imbarco di due affusti OTO Marlin WS con cannone da 30 mm e direzione del tiro Leonardo Medusa.

Il programma per la Marina Militare destinato alla messa in servizio di due unità navali ad alta velocità (UNPAV) per il supporto alle forze speciali sta entrando nella fase finale per la prima unità che è stata trasferita da Sarzana al proprio stabilimento di Messina e la nave risulta in fase d’allestimento finale con possibile consegna in anticipo rispetto alle date contrattuali. Procede inoltre la realizzazione della piattaforma dell’unità capoclasse destinata ad essere trasferita a Taiwan per l’allestimento finale ed installazione del sistema di comando e controllo MCM di fornitura Lockheed Martin. Esperienze che secondo quanto risulta a AD hanno positivamente influenzato la Marina dell’Emirato del Qatar che intende acquisire una capacità di contromisure mine, rappresentata da un massimo stimabile in tre unità.

 

GEM Elettronica

La società di San Benedetto al Tronto era presente con uno stand che presentava tutti i prodotti in sviluppo, test e produzione, fra cui il radar tridimensionale di ridotte dimensioni e consumi MFRAD-3D sviluppato nell’ambito di un programma congiunto con il Ministero della Difesa e destinato ad effettuare le prime prove a bordo di unità della MMI nel 2018. A questi s’aggiunge il radar Gemini in doppia banda X/Ka per la navigazione e la sorveglianza di superficie contrattualizzato per tutte le nuove unità della MMI ed il nuovo radar SAIR-2D completamente allo stato solido per applicazioni di difesa costiera ed imbarcato a cui s’aggiunge la nuova famiglia di radar di navigazione per sottomarini della serie Enki ed il nuovo tavolo tattico anch’esso per unità subacquee.

 

Barzan e lo sviluppo dell’industria locale

Come anticipato, nel corso del salone, il gruppo Barzan Holdings è stato coinvolto in una serie di annunci e firma di accordi (MoU), costituzione di joint-venture ed assegnazione di contratti a gruppi e società straniere, che saranno partner, consulenti e costituiranno, secondo i piani del Governo del Qatar, il veicolo per la creazione di un’industria locale della difesa e sicurezza.

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Nell’area del gruppo Barzan, la zona centrale e vitale dell’esposizione delle partnership con le industrie internazionali, era dominata dalla presenza di due mezzi blindati 8×8 Nexter (gruppo KNDS) VBCI equipaggiati rispettivamente con una torretta Nexter ed una del gruppo norvegese Kongsberg.

A seguito della firma di una lettera d’intenti il 7 dicembre scorso per l’acquisizione di ben 490 mezzi blindati 8×8 Nexter VBCI per la Qatar Emiri Land Force (QELF), alla presenza dello Sceicco Tamin bin Hamad Al-Thani, Emiro del Qatar e del Presidente della Repubblica francese Emannuel Macron, in occasione della prima giornata del salone è stata ufficializzata la costituzione della joint-venture fra il gruppo Barzan Holdings (che come sopra riportato è detenuto al 100% dal Ministero della Difesa del Qatar) ed il gruppo Nexter riguardante la partnership industriale per la fornitura ed il supporto dei mezzi VBCI nell’ambito del programma ‘Al Rayyan’.

Secondo quanto comunicato dalle due società, altri programmi comuni sono in fase di considerazione al fine di offrire soluzioni complementari alle Forze Armate del Qatar.

In aggiunta alla famiglia dei mezzi VBCI, sullo stand della joint-venture era presente il modello del sistema d’artiglieria Caesar basato sul veicolo 8×8 ad alta mobilità e della torretta non abitata T40CT, mentre presso lo stand del gruppo KDNS, di cui fa parte Nexter insieme alla tedesca KMW, vi erano altri mezzi terrestri fra cui il veicolo robot a pilotaggio remoto Nerva e la torretta per impiego navale Narwhal da 20 mm.

Collegato al programma ‘Al Rayyan’ per l’acquisizione dei 490 VBCI, vi è stato l’annuncio del secondo accordo sempre stipulato al salone fra Barzan e Nexter e riguardante tutti i partner industriali legati al programma, fra cui le diverse società subfornitrici, che insieme al primo dovrà portare alla firma del contratto per la fornitura dei mezzi, armamenti, supporto in servizio e logistico.

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Il futuro mezzo che costituirà l’ossatura della QELF è stato sottoposto con successo a campagne di valutazione da parte della QELF con torretta e cannone da 40 mm Nexter.

La soluzione finale sarebbe costituita da una torretta non abitata, nel caso di Nexter il modello T40CT armata di cannone da 40 mm mentre nel caso di Kongsberg, si tratterebbe della soluzione denominata Protector ‘Medium Caliber Turret’ con cannone da 30mm, e costituita da una soluzione più grande della Protector MTC 30, sviluppata per le Forze Armate americane.

Si tratta di sistemi in competizione per il locale programma dei VBCI, per il cui potenziale equipaggiamento e per altre necessità, Barzan ha stipulato anche con il gruppo Konsberg un accordo di collaborazione e creato la medesima una joint-venture denominata ‘BK Systems’, con il compito di sviluppare tecnologie e soluzioni nell’ambito del settore della difesa, marittimo e digitalizzazione in Qatar.

In particolare, per quanto riguarda il programma per la messa in servizio dei mezzi Nexter VBCI, l’accordo riguarderebbe la fornitura della torretta non abitata e sistemi a controllo remotizzato per armamento leggero nonché sistemi per le comunicazioni e comando e controllo per gli stessi mezzi.

Una scelta degli equipaggiamenti imbarcati sui VBCI, compresa la tipologia di torretta non abitata, non è stata comunque ancora ufficializzata e non è noto quanto verrà completato il processo per la stipula del contratto d’acquisizione dei mezzi.

Il terzo giorno della mostra, la nuova joint-venture Rheinmetall Barzan Advanced Technologies (RBAT) fra Barzan Holdings ed il gruppo tedesco Rheinmentall ha siglato con il Ministero della Difesa quattro accordi comprendenti la realizzazione di uno stabilimento di produzione di munizionamento di vario tipo, da quello di medio calibro, a quello di bombe di aereo e missili, nonché relativi accordi con altri enti locali e l’addestramento degli specialisti e del personale dello stabilimento indicato in oltre 200 elementi.

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La nuova joint-venture realizzerà anche un completo sistema addestrativo con l’impiego di apparati laser per scenari d’impiego operativi comprensivi di ambiente urbano, presso cui potranno esercitarsi i cadetti della Qatari National Service Accademy.

La nuova joint-venture fornirà inoltre il complesso protettivo di infrastrutture critiche e siti economici in Qatar, fra cui la nuova grande base navale di Umm al-Hull. D’interesse anche l’attività di sviluppo congiunta nel settore dei mezzi terrestri non pilotati, cosi come nel settore delle armi laser ad alta energia che capeggiavano sullo stand della joint-venture unitamente ad equipaggiamenti vari fra il radar 3D X-TAR3D per la difesa aerea e la direzione del tiro della Rheinmetall Italia.

Nel corso del salone, l’industria della difesa e sicurezza turca ha ulteriormente ampliato la propria già forte presenza e partnership con il Ministero della Difesa del Qatar, la sua emanazione Barzan Holdings ed altri player istituzionali locali.

Con il coordinamento del Sottosegretariato dell’Industria della Difesa (SSM), l’industria era massicciamente presente al salone con ben 33 società, che hanno totalizzato, secondo quanto dichiarato dallo stesso SSM, accordi e contratti con il Qatar per circa 800 milioni di dollari, corrispondenti al 46% delle esportazioni annuali del settore difesa della Turchia, pari a 1,74 miliardi di dollari.

Nel corso del salone, il Ministero della Difesa del Qatar ha siglato con la società Baykar un contratto per l’acquisizione dell’UAV Bayraktar TB2, facendo del paese del Golfo il primo cliente export. Il contratto comprende la fornitura di sei piattaforme UAV armate, in aggiunta a tre stazioni di controllo ed equipaggiamenti per l’addestramento, oltre all’addestramento ed al supporto locale, con consegne dei sistemi entro un anno.

L’accordo prevede anche la creazione di un centro operativo per UAV ed un network per lo scambio informativo da parte delle Forze Armate del Qatar. Nel settore terrestre, ed in particolare dei veicoli, il gruppo turco Nurol Makina ha siglato con il Ministero della Difesa del Qatar un contratto per la fornitura di 214 mezzi blindati 4×4 NMS per le Forze Speciali locali nell’arco dei prossimi due anni, facendo del Qatar il primo cliente export di questi veicoli.

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Nel frattempo, il gruppo turco BMC Otomotiv fornirà 50 mezzi protetti BMC Kirpi e 35 mezzi plurimpiego 4×4 BMC Amazon, da consegnarsi entro un anno. A questi s’aggiungono una serie di sistemi sviluppati dal gruppo Alsesan, che era presente al salone insieme alla società turca Sstek con lo stand della joint-venture Barq.

Quest’ultima costituita dal Ministero della Difesa del Qatar con il gruppo Barzan Holdings, presentava una serie di sistemi remotizzati e stabilizzati per sistemi d’arma nonché apparati elettro-ottici e sistemi per comunicazioni sicure (crypto) destinati alle Forze Armate del Qatar.

Sempre nella medesima area espositiva era visibile lo spazio espositivo legato alla joint-venture fra la Qatar Emiri Guard e la società turca Sur International per la realizzazione di uniformi ed accessori mentre a suggello dell’ampliata partnership e vicinanza fra i due paesi, il gruppo Barzan Holdings ha siglato con il Sottosegretariato per l’industria della Difesa turca (SSM) un accordo per lo sviluppo d’opportunità di collaborazione nel settore della ricerca e sviluppo legata alla difesa e sicurezza. In aggiunta al settore terrestre, l’industria turca si è affermata anche in quello navale, con annunci di contratti che rendono ancora più solida la presenza locale.

 

Navi turche per il Qatar

Nel corso del salone, la Qatari Emiri Naval Forces ha siglato con il cantiere turco Anadolu un contratto di valore non divulgato per la fornitura di due unità scuola armate da 90 metri e 1.950 tonnellate a pieno carico, in grado d’imbarcare fino a 76 cadetti e dotate di un ponte di volo poppiero per un elicottero di medie dimensioni per portare a termine anche missioni operative di pattugliamento, con consegna prevista entro 36 mesi.

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La Guardia Costiera turca ha invece siglato con il cantiere turco Ares un contratto per la fornitura di ulteriori otto unità navali di cui tre pattugliatori d’altura da 48 m Ares 150 Hercules e 6 mezzi veloci Ares 80 SAT da 24 m per il supporto delle Forze di Sicurezza del Qatar. Grazie al nuovo ordine, il gruppo Ares fornirà alla Guardia Costiera ed alle Forze di Sicurezza del Qatar ben 26 unità da consegnarsi entro il 2020.

Le nuove unità si vanno ad aggiungere alle 17 ordinate nel 2014 dal Ministero degli Interno del Qatar per la Guardia Costiera ed il Dipartimento della Sicurezza dei Confini. Queste ultime comprendono due pattugliatori Ares 150 da 48 m, 10 Ares 110 da 34 metri e 5 Ares 75 da 24 m, tutti con scafo in materiali compositi. Questi ultimi da 24 metri, in grado di raggiungere i 40 nodi, ed equipaggiati con una mitragliatrice a controllo remotizzato Aselsan STAMP, sono stati consegnati all’inizio del 2017, seguiti fra l’inizio del 2016 e la fine del 2017 da sette delle dieci unità da 34 metri Ares 110.

In grado di raggiungere una velocità massima di 32 nodi, queste imbarcazioni sono equipaggiate con un affusto Aselsan Muhafiz da 30 mm e due STAMP da 12,7 mm e sono in grado di utilizzare un battello veloce da 7,5 metri.

Lo scorso dicembre è stata la volta della consegna del primo dei due pattugliatori Ares 150 Hercules con una lunghezza di 48 metri ed una velocità d 32 nodi. L’armamento comprende un affusto remotizzato Muhafiz e due STAMP da 12,7 mm mentre per le operazioni di controllo del traffico commerciale sono imbarcati due mezzi veloci Ares 24 da 7,5 metri.

Anche il cantiere Yonca-Onuk ha siglato due accordi per la fornitura di 8 imbarcazioni veloci MRTP24 con armamento Aselsan, mentre l’Università Piri Reis ha siglato un accordo per la creazione di una struttura accademica per la Qatar Emiri Naval Force. Sempre nel settore navale, ed in particolare dei mezzi navali veloci, la divisione Marine della società omanita UES, ha ricevuto un contratto di valore non divulgato per la fornitura di 6 imbarcazioni veloci Interceptor tipo P9 e 3 tipo P38 destinate al Comando congiunto delle Forze Speciali del Qatar.

Il primo, equipaggiato con due motori fuoribordo da 350 hp è in grado di raggiungere una velocità massima di oltre 50 nodi e trasportare fino ad otto elementi compreso l’equipaggio, con un armamento rappresentato da una mitragliatrice da 12,7 mm. Il P38 invece, con una motorizzazione costituita da tre motori fuoribordo Yahama da 350 hp è in grado di raggiungere una velocità di 55 nodi.

 

Gli altri protagonisti

La società Zodiac ha invece scelto il salone di DIMDEX 2018, per presentare il suo ultimo prodotto della famiglia Hurricane, rappresentato dall’Interceptor ZH-1300 OB. Realizzato sullo scafo del Mach II (Military Air Channeled Hull II), l’Interceptor si caratterizza per una lunghezza di 13,10 metri, una larghezza di 3,72 ed una propulsione basata su 4 motori fuoribordo Mercury Verado da 350 HP in grado di assicurare una velocità massima di 55 nodi.

Il gruppo BAE Systems ha visto DIMDEX 2018 come il canale per la presentazione seppure in sordina, insieme allo specialista in integrazione dei sistemi Cammell Laird, del design della nuova fregata multiruolo Type 31e, che il team guidato dal gruppo inglese sta proponendo per soddisfare il requisito della Royal Navy per una fregata leggera multi-purpose ed il mercato dell’export anch’esso alla ricerca di unità in grado di portare a termine un’ampia gamma di missioni con un’unità navale di ridotte dimensioni rispetto ai principali programma in essere con le Marina Europee.

Con un dislocamento di 3.677 tonnellate, una lunghezza e larghezza rispettivamente di 117 e 14,6 metri, una velocità massima di oltre 25 nodi ed un’autonomia di oltre 7.500 miglia nautiche, la nuova Type 31e si caratterizza per essere in grado di accogliere fino a 138 persone di circa 100 di equipaggio, un sistema di comando e controllo derivato da quello delle future fregate Type 26 nonché aree modulari multi-missione per l’impiego di battelli veloci ed altri veicoli a centro nave, oltre ad un ponte di volo poppiero con hangar per un elicottero di medie dimensioni tipo AW Wildcat e sottostante area multi-impiego.

Dalle immagini divulgate, si evidenziava un armamento incentrato su di un cannone da 76/62 mm Super Rapido, dodici VLS per sistema missilistico di difesa aerea ravvicinata MBDA Sea Ceptor, otto missili antinave Harpoon, un sistema cannoniero per la difesa ravvicinata Phalanx, due affusti da 30 mm a controllo remotizzato e possibilità d’imbarcare lanciatori verticali per armi di diversa natura Mk 41 a centro nave, ma la configurazione della nave e della dotazione è stata concepita per essere flessibile per soddisfare un’intera gamma di missioni e requisiti operativi.

La società francese Sofresud invece presentava per la prima volta il nuovo puntatore manuale per l’osservazione e la direzione del tiro nel settore navale IPD (Intuitive Pointing Device), il cui primo contratto è stato assegnato dalla Marina francese per l’ammodernamento delle fregate della classe La Fayette, mentre il gruppo Lacroix presentava i propri lanciatori d’inganni prescelti anche dalla QENF.

Nel settore navale infine, a seguito della costituzione da parte del gruppo Barzan insieme al gruppo inglese Qinetiq della joint-venture denominata BQ Solutions per la fornitura d’attività di consulenza ad ampio respiro nel settore della difesa e sicurezza, quest’ultima ha siglato un accordo con la Qatar Emiri Naval Forces per attività di supporto alle operazioni navali in alto mare e di trasformazione dell’organizzazione.

Il Ministero della Difesa del Qatar ha siglato attraverso Barzan anche accordi e contratti con l’industria americana ed in particolare con Raytheon per la costituzione di un’accademia della Cyber Defence, che formerà personale militare del Qatar ma sarà anche disponibile per il settore civile per una migliore comprensione e protezione contro la minaccia portata dagli attacchi in questa dimensione, e con la società Wilcox, specializzata nel settore degli equipaggiamenti leggeri compresi sistemi d’arma e sistemi elettro-ottici.

Il gruppo Thales presentava l’intera gamma di prodotti navali, terrestri ed aeronautici fra cui quelli installati sul velivolo Rafale di cui complessivamente sono stati ordinati 36 esemplari, con Dassault che presentava il modello sul proprio stand insieme ad un velivolo della famiglia Falcon 2000 MRA in versione da pattugliamento e lotta AsuW con due missili antinave Exocet.

Sullo stand della BAE Systems erano invece esposti il modello del Typhoon, che rappresenterà la macchina destinata ad offrire la copertura aerea mediante un’unità mista UK/Qatar dei Mondiali di Calcio nel 2022, ed il modello dell’Hawk T128, anch’esso acquisito dalla QEAF.

Nel settore della ricerca e lo sviluppo nel settore della difesa e sicurezza nazionale, Barzan Holdings ha stipulato due accordi con la Qatari Science and Technology Park (QSTP), al fine di sviluppare attività in questo settore e sfruttare le infrastrutture di quest’ultimo sito ed in particolare ben 40.000 metri quadrati di questo insediamento per lo sviluppo tecnologico, per attività R&D nel settore della Difesa.

A quest’ultima iniziativa è legato un accordo fra enti governativi locali per il supporto e la preparazione dei corsi post-diploma del futuro personale qatarino. Il potenziamento delle attività legate alla Difesa ed in particolare allo sviluppo della base industriale di settore ruota intorno alla ‘Barzan Industrial Zone’, ovverosia un’area di 26 km quadrati destinati esclusivamente al Ministero della Difesa e suddivisa in tre principali area, a loro volta destinate ad attività di test e valutazione, amministrazione ed acquartieramenti nonché aree produttive con perimetri difensivi come nel caso dello stabilimento della joint-venture che vede il coinvolgimento del gruppo Beretta.

Un’ulteriore tassello della più ampia strategia nel settore della Difesa e della Sicurezza messo in atto dal Governo del Qatar per difendersi contro eventuali attacchi esterni e la protezione degli interessi nazionali legati ai giacimenti di gas naturale nelle acquee intorno al Paese del Golfo Arabico.

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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