Pyongyang inizia lo smantellamento delle infrastrutture balistiche
La Corea del Nord compie un primo passo verso lo smantellamento delle sue capacità balistiche. Immagini satellitari scattate il 20 luglio mostrano che le strutture della Stazione per il lancio dei satelliti di Sohae (sulla costa Nord-Occidentale nella provincia di Pyongan, dove è stato testato il missile balistico intercontinentale Hwasong-15) sono in fase di smantellamento. A riportare la notizia è il sito di “38 North”, istituto di ricerca statunitense che monitora le attività militari nella penisola.
Gli esperti hanno anche affermato che i lavori di smantellamento sono iniziati quasi due settimane fa. Lo smantellamento costituisce “un importante primo passo”, sottolinea Joseph S Bermudez Jr, uno degli analisti di “38 North”, spiegando che si ritiene che la base abbia avuto un ruolo importante nello sviluppo del programma dei missili balistici intercontinentali
Il sito di Sohae include una ferrovia e una piattaforma dove vengono assemblati i missili prima di essere posizionati sulle piattaforme di lancio. Le foto mostrano che anche le basi di prova per i motori, i missili balistici e i vettori per il lancio nello spazio stanno per essere dismesse.
Un membro dell’intelligence di Seoul afferma: “Abbiamo rilevato che la Corea del Nord ha parzialmente smontato la torre a gru a sulla piattaforma di lancio il 20 e il 22 luglio”.
Da Seul monitorano l’evolversi della situazione. Al momento sembra che i nordcoreani siano intenzionati a rispettare i patti siglati con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in occasione del summit si Singapore del 12 giugno. Trump aveva annunciato che Kim Jong-un avrebbe iniziato a distruggere un sito di lancio dei missili.
Nel summit a Singapore la Corea del Nord aveva ottenuto in cambio il congelamento delle esercitazioni militari USA-Corea del Sud e un eventuale allentamento delle sanzioni. Ieri il presidente Trump proprio si era detto “molto felice” dei progressi fatti finora: “neanche un missile è stato lanciato dalla Corea del Nord in 9 mesi e nessun test nucleare è stato effettuato: il Giappone è felice, tutta l’Asia è felice”.
Un alto dirigente del National Security Office (Nso) sudcoreano, Nam Gwan-pyo, commenta così la notizia: “Con ogni probabilità avrà un buon effetto sulla denuclearizzazione. È un piccolo segnale, e credo che [la Corea del Nord] si stia muovendo passo dopo passo verso la denuclearizzazione”.
Le immagini satellitari seguono la disputa tra Washington e Pyongyang sulla velocità e la procedura da seguire per la denuclearizzazione. Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo nei suoi colloqui a inizio luglio con la sua controparte nordcoreana aveva detto che i colloqui erano stati “produttivi”. Tuttavia, la Nord Corea aveva accusato gli Stati Uniti di fare richieste “da gangster”.
Nam vede nello smantellamento del sito di test missilistico il fatto che la Corea del Nord vada avanti nei suoi sforzi per la denuclearizzazione nonostante le frizioni con gli Stati Uniti.
Non mancano valutazioni che invitano alla cautela. Per Melissa Hanham, ricercatrice presso il Centro James Martin per Studi sulla non proliferazione di Monterey (California), lo smantellamento in corso è “una buona cosa” ma è comunque “il minimo” di ciò che può essere fatto a Sohae. “A meno che non lo smantellino per intero, rimarrà il principale sito di lancio spaziale della Corea del Nord”.
Nonostante la buona notizia gli USA puntano infatti a mantenere la pressione economica su Pyongyang, come dimostra una nota congiunta dei dipartimenti del Tesoro e della Homeland Security che elenca una serie di aree esposte a violazioni anche involontarie delle sanzioni a carico del Nord, a partire dall’acquisizione inconsapevole di beni, servizi e tecnologie nordcoreane e dall’impiego indiretto di lavoro nordcoreano.
Il documento ricorda che le aziende che si rendano responsabili di queste violazioni rischiano multe di importo pari al doppio delle transazioni irregolari o 295.141 dollari per transazione, oltre all’avvio di un procedimento penale.
“La distruzione dell’arsenale nucleare della Corea del Nord entro un anno è tecnicamente possibile, ma improbabile” ha dichiarato la scorsa settimana il direttore dell’Intelligence nazionale statunitense, Dan Coats, durante un intervento all”Aspen Security Forum nel Colorado.
Coats ha fatto riferimento a una recente dichiarazione del consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa Donald Trump, John Bolton, secondo cui la Corea del Nord potrebbe denuclearizzarsi entro un anno.
“E’ tecnicamente possibile, ma probabilmente non accadrà”, ha commentato Coats. “Si tratta di un processo molto più complicato di quanto la maggior parte delle persone possa pensare”.
Coats ha anche commentato i dubbi espressi da più parti nelle ultime settimane riguardo la reale disponibilità di Pyongyang a intraprendere la denuclearizzazione. “Non credo dovremmo procedere dando per scontato che sia tutto destinato a funzionare”, ha detto. Il fulcro dello sforzo di denuclearizzazione del Nord, ha aggiunto Coats, non è tanto la fiducia in Pyongyang, quanto l’adozione di un sistema credibile e indipendente di verifica dei progressi.
Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha istituito all”interno del dipartimento di Stato un gruppo di lavoro sulla denuclearizzazione della Corea del Nord. Il gruppo di lavoro, però, studierà la questione indipendentemente da Pyongyang
Donald Trump, ha dichiarato la scorsa settimana di non voler imporre scadenze temporali al processo di denuclearizzazione completa della Corea del Nord. “Le discussioni sono in corso e procedono molto, molto bene”, ha detto Trump nel corso di una conferenza stampa.
“Non abbiamo limiti di tempo o di velocità”, ha aggiunto il presidente Usa che potrebbe incontrare nuovamente Kim in Svizzera, a Berna, Ginevra o Davos. E’ quanto sostengono indiscrezioni rilanciate dall’agenzia di stampa giapponese Kyodo. L’incontro permetterebbe di redigere un calendario dettagliato della denuclearizzazione della Penisola coreana, della normalizzazione delle relazioni diplomatiche bilaterali e della progressiva abrogazione delle sanzioni economiche.
(con fonti AsiaNews, Adnkronos, AFP e Agenzia Nova)
Foto: KCNA, NDTV, Military Today, 38 North e Reuters
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