Conferme all’acquisto algerino di 18 caccia Su-35

Come avevamo indicato lo scorso mese, tra i due paesi fortemente indiziati di aver concluso il recente ordine dei caccia Sukhoi Su-35 sarebbe stata proprio l’Algeria la destinataria della transazione; a confermare il dato è stato il sito algerino Menadefense.

Secondo le informazioni in possesso della testata online l’ordine riguarderebbe nello specifico un lotto di 18 esemplari di Su-35 con inizio delle consegne tra la fine dell’anno in corso e l’inizio del 2019. Il portale algerino commenta inoltre che l’ordine non riguarderebbe la Forza Aerea algerina quanto il Comando delle Forze di Difesa Aerea del territorio (CFDAT) allo scopo di sostituire gli obsoleti MiG-25 (“Foxbat” per la NATO) giunti oramai alla fine della loro vita operativa.

Certamente i nuovi caccia Su-35 mancano della quota operativa massima e della velocità del “Foxbat” (ad oggi il caccia da combattimento più veloce mai costruito), ma queste pecche verrebbero compensate da un’autonomia, un carico utile d’armamenti, un complesso di avionica e sensori nonché una manovrabilità decisamente superiori rispetto al MiG-25.

Ad ogni modo la versione specifica oggetto di contratto, denominata Su-35DZ e simile a quella ordinata dall’Indonesia nello scorso febbraio, fa dell’Algeria il terzo paese acquirente del potente caccia multiruolo.

L’Algeria si conferma dunque ancora una volta un cliente esclusivo e principale di armamenti russi considerando che, secondo fonti interne, Algeri starebbe prendendo in considerazione la possibilità di ordinare ulteriori addestratori avanzati Yak-130, nuovi caccia leggeri MiG-35 e persino sistemi AWACS Beriev A-50 o A-100, oltre all’assiduo lavoro dei vertici militari per confermare l’ordine (ancora non concretizzato) di aerei da interdizione Sukhoi Su-34 al fine di radiare i vecchi Su-24 “Fencer”.

Foto Sukhoi

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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