Vostok 2018: le grandi manovre russe in Asia
(aggiornato il 3 settembre ore 23.30)
Mentre la Marina Russa dà il via alle esercitazioni aeronavali nel Mediterraneo Orientale alla vigilia dell’offensiva delle truppe siriane contro l’ultima roccaforte dei ribelli a Idlib, lo stato maggiore della Difesa attuerà in settembre l’esercitazione internazionale interforze “Vostok-2018”, manovre vaste e impegnative che interesseranno la Russia asiatica coinvolgendo anche aliquote delle forze armate di Cina e Mongolia.
Un’ iniziativa “assolutamente giustificata” e necessaria vista la situazione “piuttosto ostile” nei confronti di Mosca ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
Nelle esercitazioni – senza precedenti in termini di portata geografica e di forza dei centri di comando coinvolti – saranno coinvolti dall’11 al 15 settembre i distretti militari russi orientale e centrale (Volga, Urali e Siberia) in 29 regioni della Federazione, le Flotte Settentrionale e del Pacifico e le forze aerospaziali (VSK) e aeromobili.
Per dare un’idea delle dimensioni delle manovre addestrative russe, l’esercitazione analoghe dell’anno passato insieme alla Bielorussia, Zapad-2017, che suscitarono apprensioni in est Europa e negli ambienti NATO, coinvolsero circa 70 mila militari ma meno di 13mila nell’atto tattico. Secondo Mosca, “Vostok 2018” è comparabile solo alle grandi manovre ”Zapad” del 1981, che secondo le stime statunitensi impegnarono “solo” 150 mila militari.
Questi i dettagli ulteriori resi noti dal Ministero della Difesa russo.
Queste esercitazioni vengono organizzati nel quadro del vigente sistema di addestramento delle Forze Armate Russe che prevede il carattere ciclico delle manovre delle forze dei Distretti Militari. Essa sarà l’ultima delle iniziative nel campo di addestramento operativo, di mobilitazione e di combattimento nel 2018. Il tema delle esercitazioni è “L’impiego dei gruppi delle truppe nel mantenere la sicurezza militare della Federazione Russa sul teatro operativo Orientale”.
Le esercitazioni sono finalizzati a:- perfezionare la perizia dei comandanti e degli stati maggiori nel gestire dei gruppi pluriarma nel corso dei combattimenti sul teatro operativo Orientale; – controllare il grado di preparazione delle istituzioni di gestione militare nel programmare ed eseguire del riordinamento delle truppe a grandi distanze, nonché nel coordinare dei gruppi del Esercito con le forze della Marina Militare; – acquisizione dai comandanti e dagli stati maggiori dell’esperienza pratica nella gestione delle truppe nel corso della preparazione ai combattimenti e nella loro conduzione.
Nel perseguire degli scopi didattici delle esercitazioni nella direzione strategica Orientale è stata simulata una situazione di escalation tra due coalizioni di statiimmaginari. Le manovre avranno due tappe.
Nel corso della prima tappa (che si protrarrà per 2 giorni) i Comandi Operativi Strategici Interforze dei Distretti Militari (Centrale e Orientale) nonché della Flotta del Nord effettueranno il compimento dello spiegamento del gruppo delle forze sul teatro di operazioni Orientale, la preparazione ai combattimenti, l’accrescimento delle forze della Marina Militare nelle zone marittime Nord ed Estremo Oriente e nella zona oceanica Nord-ovest, l’organizzazione di coordinamento e approvvigionamento esaustivo dei combattimenti per l’esecuzione dei compiti posti dal comando. Saranno affrontati in pratica anche l’organizzazione e l’esecuzione delle operazioni mirate a localizzare i conflitti armati (le prime operazioni) in alcune direzioni della zona di responsabilità del Distretto Militare Orientale.
La seconda tappa (3 giorni) sarà dedicata agli esercizi della gestione dei gruppi interforze da parte delle istituzioni di gestione militare nelle condizioni di escalation e combattimenti su tutto il teatro di operazioni.
Le grandi unità e le formazioni perfezioneranno sui poligoni del Distretto Militare Orientale le capacità di operare per terra, per mare e in aereo. Sono programmati esercizi pratici delle azioni difensivi e di controffensiva nella direzione Transbaikalica, nonché operazioni navali nelle acque del Pacifico.
Le azioni pratiche delle istituzioni di gestione militare si terranno su sei poligoni militari: “Tsugol”, “Bamburovo”, “Radyghino”, “Uspenovskij”, “Lagunnoje”, “Bichinschij”; su quattro poligoni dell’Aeronautica Militare e della Difesa Antiaerea: “Litovko”, “Novosel’skoje”, “Telemba”, “Bukhta Anna”; nelle acque del Mare Giapponese, Mare di Bering, Mare di Okhotsk, Golfo Avacinschij e Golfo Cronotschij. Nelle esercitazioni saranno coinvolte le istituzioni di gestione militare e le forze del Distretto Militare Orientale; alcune istituzioni e forze del Distretto Militare Centrale; la Flotta del Nord; grandi unità delle truppe da sbarco, aviazione a largo raggio d’azione e aviazione militare da trasporto.
Certe unità imiteranno le azioni del nemico supposto. Inoltre, per perfezionare azioni congiunti delle formazioni e delle unità sarà coinvolto il contingente dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese.
Le azioni delle Forze Armate nel corso delle esercitazioni corrispondono alle provvisioni dell’Accordo tra la Federazione Russa, la Repubblica di Kazakistan, la Repubblica Kirghisa, la Repubblica di Tagikistan e la Repubblica Popolare di Cina sul rafforzamento delle misure di fiducia reciproca nelle aree di confine del 26 aprile 1996. In totale alle esercitazioni devono partecipare più di 200 mila militari; circa 400 aerei ed elicotteri; fino a 7000 mezzi inclusi 1100 carri armati; 1200 pezzi di artiglieria, lanciarazzi multipli e mortai; oltre 50 navi.
La parte cinese sarà rappresentata sul territorio russo alle esercitazioni “Vostok- 2018” da 3500 persone (al massimo), fino a 800 mezzi, 6 aerei e 24 elicotteri
Foto:9 Ministero Difesa Russo, AFP e TASS
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