La Spagna si unisce ai franco-tedeschi per il nuovo caccia europeo
La Spagna ha chiesto ufficialmente di partecipare come partner a pieno titolo nel programma franco-tedesco per il futuro caccia europeo, meglio noto come Next Generation Weapon System (NGWS), evoluzione del progetto tedesco-spagnolo Future Combat Air System (FCAS) e destinato a rimpiazzare Typhoon e Rafale dopo il 2040.
Il ministro della Difesa iberico, Margarita Robles (nella foto sotto), ha inviato lettere agli omologhi francese e tedesco, Florence Parly e Ursula von der Leyen, in cui evidenzia il forte interesse di Madrid ad aderire al programma chiedendo di firmare il prima possibile un accordo.
Il motivo è chiaro, come evidenzia oggi il quotidiano El Paìs: se l’industria aeronautica ed elettronica spagnola vuole partecipare allo sviluppo e produzione del nuovo velivolo deve aderire al programma fin dall’inizio.
La Società Spagnola Industrial Holdings, SEPI, possiede il 4,17% di Airbus Difesa e Spazio che partecipa al programma con la francese Dassault Aviation, ma senza l’adesione spagnola non saranno garantiti futuri carichi di lavoro per i 12.000 dipendenti degli stabilimenti spagnoli.
“Vogliamo essere partner e non clienti. Abbiamo bisogno di accesso ai dati e di fornire le nostre capacità industriali “, ha sottolineato il mese scorso a Berlino il generale Antonio León Maches, responsabile dei programmi aereonautici della Direzione Generale di Armamento e materiale (DGAM) .
Nel dicembre 2017 il ministro della Difesa spagnolo dell’epoca, María Dolores de Cospedal, aveva chiesto che la Soagna entrasse nel programma ma i franco-tedeschi hanno deciso solo recentemente di aprire ad altri partner anche per condividere i costi di sviluppo, come sta facendo la Gran Bretagna col programma per il caccia Tempest.
Inoltre l’adesione di altri partner Ue è necessaria a Francia e Germania per accedere ai fondi europei destinati allo sviluppo di nuovi sistemi d’arma
Il costo iniziale a carico di Madrid per aderire al programma è stimato intorno ai 25 milioni di euro per i prossimi due anni, secondo fonti della Difesa iberica: una cifra contenuta ma destinata a crescere progressivamente con l’avanzare del programma.
Il ministro francese della Difesa ha annunciato il 20 novembre che all’inizio del 2019 Airbus e Dassault riceveranno un contratto della durata di due anni per mettere a punto design e architettura del nuovo velivolo mentre i contratti per realizzare un dimostratore tecnologico e il motore verranno assegnati in occasione del salone aeronautico di Le Bourget, nel giugno 2019, rispettivamente alle società Dassault-Airbus e a Safran-MTU.
Scadenze che ben spiegano la volontà di Madrid di entrare al più presto nel programma. Del resto, a rafforzare la vocazione “europeista” delle acquisizioni spagnole, l’Ejercito de l’Aire sembra orientato a non farsi sedurre dall’offerta dei velivoli statunitensi F-35 puntando a sostituire gli 85 cacciabombardieri F/A-18A aggiornati con un numero imprecisato di Eurofighter Typhoon dell’ultima versione, che si aggiungerebbero ai 72 ordinati e quasi tutti in servizio delle Tranche I e II.
“Sembra che ci sia una confluenza di valutazione molto importante a favore del Typhoon per il sostituto dell’F-18. Tale decisione garantirebbe una buona transizione tra l’Eurofighter e il futuro caccia europeo”, ha dichiarato il Segretario di Stato per la Difesa, Ángel Olivares, il 30 ottobre scorso.
Foto Airbus, La Informacion e Ejercito de l’Aire
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