Secondo contratto per 13 Sukhoi Su-57 nel 2020?

Saranno 13i i caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 ordinati dalla Difesa russa con un secondo specifico contratto che sarà firmato nel 2020 e le cui consegne ai reparti di volo della VKS saranno soddisfatte entro il 2025. Lo ha riferito all’agenzia TASS è stato una fonte del settore aerospaziale russo.

Per quanto riguarda i due Su-57 oggetto del primo contratto siglato lo scorso agosto – ha proseguito la fonte – il primo Su-57 sarà consegnato nell’anno in corso e il secondo esemplare nel 2020 ma entrambi saranno ancora dotati del motore turbofan Lyulka AL-41F1, ovvero il propulsore che equipaggia i Su-35 “Flanker-E”, che sebbene estremamente dotati per velivoli avanzati di generazione “4++” (come il Su-35 per l’appunto) non si può definire allo stato dell’arte per il particolare profilo di un caccia di quinta generazione come il Su-57.

Saranno dunque solo alcuni caccia del secondo lotto ad essere alimentati col nuovo motore Saturn AF-41F3 noto come Izdeliye 30 (o progetto 30); motore che il 5 dicembre 2017 ha iniziato i collaudi di volo su una cellula di Su-57 pilotata dal Capo Collaudatore Sukhoi Eroe della Federazione russa Sergei Bogdan presso il Centro prove volo “LII M.M. Gromov” di Zhukovsky.

Procede molto a rilento la messa a punto del Sukhoi Su-57, anche se non è da escludere che esista una forte corrente interna tra i vertici militari russi favorevole al ritardo dell’ingresso in servizio del velivolo al fine di non “oscurare” il Su-35 che ha ancora ampi margini di commercializzazione all’estero. Meglio poi non dimenticare i costi per esemplare di Su-57 non indifferenti per l’attuale bilancio della Difesa russa e infine, non ultimo, potrebbe anche sussistere la necessità di volersi mettere al riparo da sgradite sorprese ai primi impieghi operativi e di conseguenza questo potrebbe portare ad una severa e prolungata serie di collaudi di ogni sua componente.

Foto Sukhoi

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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