I ribelli birmani Kachin accusano: campi di oppio in aree controllate dall’esercito
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Le coltivazioni di oppio nello Stato settentrionale di Kachin non si trovano nei territori dove operano i gruppi armati ribelli, bensì in aree sotto il controllo del Tatmadaw (l’esercito birmano). Lo affermano i vertici della Kachin Independence Organization (Kio), braccio politico del Kachin Independence Army (Kia), milizia che si batte per l’autodeterminazione della minoranza etnica Kachin – cristiana per oltre il 90%.
Ieri la Kio ha chiesto all’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc) di correggere un recente rapporto: gli esperti dell’agenzia Onu sostengono che nella zona di competenza dell’organizzazione si trovano alcune delle più alte concentrazioni di coltivazione di oppio nel Paese.
Il colonnello Naw Bu, portavoce della Kio, accusa i funzionari dell’Unodc “di non aver condotto l’indagine sul campo”, ma di “aver fatto affidamento sulle informazioni di una persona o organizzazione”. “Se avessero indagato da soli – afferma l’alto ufficiale – il loro documento non sarebbe sbagliato in questo modo. Dovrebbero confessare il loro errore e dire alle persone che si sono sbagliati”.
Il rapporto, il 16mo dell’Unodc in Myanmar, è stato realizzato in collaborazione con il Comitato centrale per il controllo degli abusi di droga, organismo in seno al ministero degli Affari interni. Per valutare l’estensione delle coltivazioni da oppio, gli esperti dell’Onu hanno utilizzato immagini satellitari e un’indagine rendimento.
L’organizzazione indipendentista riferisce che 2.428 ettari di terreno coltivati al papavero nella Regione speciale 1 dello Stato di Kachin sono controllati dalla Kachin Border Guard Force, un’ex milizia ora sotto l’autorità dell’esercito birmano. Ulteriori 404 ettari o più nella municipalità di Tanai sono sotto il diretto comando dello stesso Tatmadaw.
Il Kio ha già inviato all’ufficio dell’Unodc a Bangkok una lettera lo scorso 15 febbraio, segnalando i presunti errori nella relazione e chiedendo una correzione. Le aree a più densa coltivazione, si legge nel documento, “sono in realtà situate vicino ai campi dei militari e della milizia governativa, dentro e intorno alla città di Tanai”. “Non riuscendo a segnalare la presenza militare nella mappa dei ‘gruppi armati’, viene trasmessa un’immagine distorta del legame tra conflitto ed oppio“, afferma la Kio.
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