Continua l’offensiva delle forze di Damasco a Idlib
La tv di Stato siriana ha annunciato che le forze governative sono entrate in una serie di villaggi nel nord della provincia di Hama, completando l’avanzata nell’area appena a sud di Idlib, ultima roccaforte degli insorti qaedisti di Tahrir al Sham, milizia un tempo nota come Fronte al-Nusra (nella mappa sotto le possibili direttrici dell’offensiva governativa).
Dopo aver espugnato la roccaforte nemica di Khan Sheykoun, le truppe di Damasco sostenute dalla copertura aerea offerta anche dai cacciabombardieri russi – hanno preso il controllo dei villaggi di Latamneh, Latmeen, Kfar Zeita e Lahaya, così come quello di Morek vicino a cui si trova il check-point numero 8 (a Sirman, a nord di Khan Sheykun), uno dei posti di osservazione militari turchi istituiti nei mesi scorsi in accordo con la Russia intorno al perimetro dell’area della provincia di Idlib controllata dalle milizie jihadiste.
La postazione turca è sotto l’assedio dalle forze siriane e nei pressi sono esplosi diversi colpi di artiglieria. Il 19 agosto un convoglio militare che stava cercando di raggiungere uno dei suoi punti di osservazione era stato attaccato da aerei siriani o almeno così aveva denunciato Ankara.
Nelle ore successive il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu, aveva ribadito che Ankara non aveva intenzione di lasciare le sue basi in Siria.
Secondo gli accordi raggiunti con Mosca, la Turchia ha sue truppe che stazionano in 12 check point nella provincia di Idlib. La recente avanzata dell’esercito di Assad ha posto i soldati turchi sulla linea del fuoco.
Ieri il Cremlino ha reso noto che i presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, “hanno concordato di attivare sforzi reciproci con l’obiettivo di liquidare la minaccia terroristica che proviene” dalla provincia siriana di Idlib e “di assicurare l’attuazione del Memorandum di Sochi del 17 settembre 2018” che prevedeva la “stabilizzazione” della situazione nella zona di de-escalation della provincia siriana di Idlib e il presidio di pattuglie miste russo-turche.
La posizione di Mosca è delicata perché da un lato collabora con Ankara per la “de-escalation” della tensione a Idlib e dall’altro coopera attivamente con forze aeree, terrestri e d’intelligence all’offensiva di Damasco per riportare sotto il controllo governativo anche quest’ultima provincia in mano ai jihadisti.
Il 22 agosto Il ministero degli Esteri siriano ha annunciato l’apertura di un corridoio umanitario per consentire ai civili di fuggire dalla provincia.
Il corridoio umanitario è stato aperto nel villaggio di Soran, a nord della provincia di Hama, al confine meridionale della zona ancora controllata dai ribelli, dove vivono decine di migliaia di civili.
Foto: AFP, Twitter, Ministero Difesa Russo e Esercito Siriano
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