Prime truppe turche a Tripoli che annulla la missione Ue mentre Haftar entra a Sirte

(aggiornato alle ora 23,30)

Le prime unità militari turche sono sbarcate in Libia per sostenere il Governo di accordo nazionale (GNA) del premier di Tripoli Fayez al-Serraj. “Un gruppo di èlite di soldati turchi specializzati in disturbo dei radar e difesa aerea sono arrivati a Tripoli” ha rivelato il Libya Observer, come aveva annunciato ieri sera il presidente, RecepTayyp Erdogan, a soli tre giorni dal via libera del Parlamento di Ankara all’invio delle forze militari nell’ex colonia italiana ed ex possedimento dell’Impero Ottomano.

“Andiamo a rafforzare la posizione del governo legittimo che ci ha chiesto di intervenire. La nostra non è una spedizione di legionari. Il compito dei nostri soldati è il coordinamento. Lì svilupperanno il centro operativo. I nostri soldati stanno gradualmente raggiungendo la Libia da questo momento”, ha spiegato Erdogan.

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L’ annuncio arriva a poche ore dalla strage causata da un raid aereo contro un’accademia militare a sud di Tripoli, 30 cadetti uccisi, per la quale il GNA accusa il generale Khalifa Haftar, che nega ogni responsabilità e tramite un suo portavoce sostiene che l’attacco “è opera di terroristi, di Al Qaeda e Isis, che sono contrari a ogni organizzazione di forze armate riconosciute in Libia, e avevano già colpito l’ accademia militare di Bengasi”.

Il vice premier del GNA, Ahmed Maitig, ha visitato i cadetti feriti nell’accademia militare di al-Hadhba, a Tripoli, ricoverati in tre ospedali diversi della capitale libica. Secondo quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa del Gna, Maiteeg ha definito l’attacco “terrorista” e ha promesso la prosecuzione della lotta contro le forze di Khalifa Haftar.

L’arrivo dei turchi a Tripoli ridicolizza ulteriormente, con i fatti, il ruolo di Italia e Ue e non a caso la missione che avrebbe dovuto tenersi il 7 gennaio guidata dall’ Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, e dei ministri degli Esteri di Italia, Germania, Francia e forse Gran Bretagna è stata annullata.

epa04486669 Libyan Army soldiers parade during a graduation ceremony of the first batch of the Tripoli air base security and protection batallion of the Presidency of the General Staff of the Libyan army, in Tripoli, Libya, 12 November 2014. EPA/STR

Il ministro degli Esteri del governodi Tripoli, Mohamed Siala, ha affermato alla tv “Libya Al Ahrar” che il governo di accordo nazionale ha chiesto alla delegazione Ue, un rinvio della missione a Tripoli, programmata indicativamente per il 7 gennaio.

Ufficialmente per ragioni di sicurezza oppure, come spiegano fonti europee, perché “la situazione incompleta evoluzione su diversi fronti, dalla Libia all’Iran e all’ Iraq, non permette per il momento di fare nessuna programmazione sull’ agenda dei prossimi giorni di Borrel”. Più probabilmente, come riferiscono ad Analisi Difesa fonti libiche solitamente ben informate, perchè nessuno in Libia ha più interesse a dialogare con gli europei la cui missione peraltro non aveva proposte concrete da avanzare.

Uno sviluppo che sembra mettere una pietra tombale sulla conferenza di Berlino  più volte annunciata anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio ma di cui non è stata mai fissata la data e che potrebbe ora venire cancellata insieme alle velleità europee di influenzare le vicende libiche.

Del resto, al di là delle dichiarazioni di Erdogan circa il basso profilo bellico che assumeranno le truppe di Ankara, è ben noto che da tempo consiglieri militari e mezzi turchi operano al fianco del GNA, ai quali si stanno aggiungendo centinaia di mercenari siriani filo-turchi legati alle milizie della Fratellanza Musulmana che avranno il compito di fermnare la penetrazione delle iorze di Haftar verso il centro di Tripoli.

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Anche per questo il gebnerale Khalifa Haftar, alla testa dell’Esercito nazionale libico (LNA),  ha annunciato che la battaglia di Tripoli è diventata una guerra contro “un brutale colonizzatore ottomano”.

Lo stesso giorno dello sbarco dei primi soldati regolari turchi, il portavoce dell’LNA, Ahmed al-Mismari, ha annunciato la “liberazione” di Sirte dalle “milizie terroristiche”. Nel corso di una conferenza stampa, al-Mismari ha spiegato che la battaglia a Sirte, la città che diede i natali al colonnello Muammar Gheddafi e che fu baluardo dello Stato Islamico fino all’intervento delle milizie di Misurata, è durata appena “tre ore”.

Secondo fonti citate dall’emittente al-Arabiya, l’LNA ha occupato il terzo quartiere più grande di Sirte e ampie zone nella parte orientale della città. Secondo invece il portale d’informazione ‘Libyan Address’, ritenuto vicino a Haftar, le forze del generale controllano la maggio parte di Sirte. Secondo il portale, le forze dell’Lna stanno avanzando a Sirte e ora controllano diverse posizioni. Il comandante del 192esimo battaglione di fanteria, il capitano Omar Abessit, ha confermato che gli uomini di Haftar hanno preso il controllo del campo militare di al-Saadi, della base di al-Qardabiyah e del porto.

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Fonti citate da ‘Libyan Address’ hanno sostenuto che le milizie alleate del GNA si sono ritirate dalla città ma in serata Tripoli ha smentito in una nota “le voci che parlano di successi delle milizie e dei mercenari del criminale di guerra Haftar” a Sirte. “La situazione all’interno della città è completamente sotto controllo – si legge in una nota citata dall’agenzia di stampa turca Anadolu – e gli scontri di ieri sono avvenuti fuori dalla città”.

Fonyti militari vicine al GNA hanno fatto sapere che le milizie di Misurata e altre forze vicine a Tripoli hanno lanciato una offensiva per cercare diriprendere le posizioni perse a Sirte. Le forze di Haftar, dopo aver espugnato Sirte, avrebbero assunto il controllo del porto e dell’ aeroporto. La conquista della città situata circa 400 chilometri a est della capitale è una tappa fondamentale per la strategia di Haftar. Secondo quanto riferito dalle fonti militari le truppe drel GNA sono riuscite ad avanzare lungo l’asse sud-este a catturare diversi miliziani nemici.

 

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