Naviris, avanti tutta!

Procede secondo i piani previsti l’alleanza fortemente voluta nel settore navale militare dagli amministratori delegati di Fincantieri, Giuseppe Bono, e di Naval Group, prima con Hervé Guillou ed ora con il suo successore Pierre Éric Pommellet, per offrire una risposta combinata sui mercati internazionali nell’ambito degli accordi intergovernativi fra Italia e Francia. In questo modo si apre la strada al consolidamento dell’industria cantieristica europea a fronte di una concorrenza internazionale sempre più forte.

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La joint-venture Naviris tra Fincantieri e Naval Group nel settore delle unità di superficie ha iniziato l’operatività lo scorso gennaio e nonostante il difficile momento generale, è cresciuta e si è affermata come un’unica entità in grado di operare sul mercato domestico ed internazionale.

“Da quando l’azienda è diventata operativa all’inizio dell’anno, nonostante le difficoltà organizzative e logistiche create dalla pandemia, Naviris si è strutturata per operare come un’entità unica e indipendente, in grado di affrontare le sfide del mercato internazionale e soddisfare le necessità organizzative richieste dai primi due contratti acquisiti”, spiega il COO (Chief Operating Officer) di Naviris, l’ing. Enrico Bonetti (nella foto sotto) ad Analisi Difesa.

Parallelamente ai primi passi della joint-venture verso il raggiungimento della piena capacità operativa, in accordo con l’agreement intergovernativo firmato tra Francia e Italia a Napoli lo scorso febbraio, “le autorità governative e militari delle due nazioni hanno stabilito le procedure e formato il comitato congiunto, composto dai responsabili delle Direzioni Nazionali degli Armamenti dei due Ministeri della Difesa, al fine di fornire un pacchetto completo e bilanciato dal punto di vista industriale e finanziario, a supporto delle campagne di marketing internazionale che Naviris intende perseguire”, aggiunge il rappresentante di Naviris.

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Per perseguire gli scopi previsti dai due contratti aggiudicati dall’Agenzia OCCAR, relativi rispettivamente a cinque programmi di ricerca e tecnologia (R&T) e allo studio di fattibilità del programma d’ammodernamento di mezza vita (MLU, Mid-Life Update) dei caccia lanciamissili per la difesa aerea tipo Orizzonte in servizio con le marine dei due Paesi, “le capacità della società sono rapidamente cresciute in termini di project management e di personale ingegneristico fornito sia dalle due aziende madri che assunto sul mercato”, spiega l’ing. Bonetti.

A nome dei Ministeri della Difesa delle due nazioni, l’Agenzia OCCAR ha assegnato a Naviris lo scorso giugno, un contratto incentrato su cinque progetti di ricerca e sviluppo riguardanti rispettivamente lo sviluppo di navi digitali, l’ottimizzazione del consumo energetico, le celle a combustibile per le unità di superficie, la logistica del futuro e le attività legate al miglioramento delle capacità operative nelle peggiori condizioni ambientali (‘Winning a Sea State’). Naviris opera come capocommessa e coordinatore delle cinque attività R&T perseguite dalle due società madri e della durata compresa tra 17 e 42 mesi.

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“Questi progetti di R&T sono il primo esempio dell’integrazione avanzata tra l’organizzazione delle due società, in quanto team integrati lavorano sotto la direzione di Naviris in Francia e in Italia per raggiungere gli obiettivi pianificati dei progetti, sfruttando i siti di Naval Group di Nantes-Indret, Ollioules e Lorient, oltre alla controllata Sirehna, accanto alle sedi Fincantieri di Genova e Trieste, ed alle controllate del gruppo italiano Cetena e Seastema”, sottolinea Bonetti ad AD.

I progetti sono finanziati congiuntamente dalle due società madri (50/50 ciascuna) e dai due MoD al 50% per un valore complessivo di 43 milioni di euro. Grazie a questo accordo, la JV avrà la proprietà intellettuale di tutti i risultati della ricerca ed i due MoD avranno la licenza d’uso che potranno sfruttare appieno, a sostegno dei loro programmi di supporto logistico e cantieristico. “Le tecnologie che vengono sviluppate attraverso questi progetti troveranno la prima applicazione principale nel nuovo programma European Patrol Corvette (EPC) portato avanti da Italia, Francia, Spagna e Grecia”, aggiunge il rappresentante di Naviris.

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Anche il contratto OCCAR assegnato a Naviris lo scorso luglio per lo studio di fattibilità del programma per l’aggiornamento di mezza vita dei caccia lanciamissili per la difesa aerea tipo Orizzonte sta avanzando rapidamente nei tempi previsti.

“Tra metà settembre e metà ottobre, Naviris ha assegnato tutti i contratti per le rispettive attività ai fornitori OEM (Original Equipment Manufacturer) del sistema di combattimento, tra cui Leonardo, Thales, MBDA, ed i consorzi Eurosam (formato da MBDA e Thales) e SIGEN (by Elettronica e Thales)”, ci spiega Bonetti esprimendo la piena soddisfazione per il traguardo raggiunto.

Guardando alle prossime fasi del programma ‘Horizon MLU’, dopo il completamento dello studio di fattibilità della durata di 12 mesi, seguirà la fase legata alle attività di sviluppo delle soluzioni tecniche che si protrarrà per circa 18 mesi, con l’obiettivo di discutere entro la fine del 2023, i dettagli della fornitura e dei lavori previsti dal contratto, al fine di aggiudicare quest’ultimo ed iniziare le attività sulla prima nave delle quattro unità previste dal programma. Secondo il piano generale di quest’ultimo, dovrebbe essere una nave italiana, da sottoporre ai lavori nella prima metà del 2025.

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La joint venture franco-italiana riguardante le navi di superficie sta anche gettando le basi per il primo progetto completo nel settore della cantieristica navale, – dalla progettazione alla consegna passando per la costruzione -, portato avanti dalla nuova società: si tratta del programma European Patrol Corvette (EPC) in ambito EU PESCO (Permanent Structured Cooperation).

Coordinato dall’Italia e comprendente ad oggi, Francia, Spagna e Grecia (con il Portogallo come osservatore), il programma EPC costituisce uno sforzo fondamentale per affermare Naviris come ‘design authority navale’ sulla scena internazionale.

“Stiamo elaborando un accordo con Navantia, l’altra principale industria cantieristica coinvolta nel programma, per il perseguimento congiunto dei bandi di finanziamento legati al Fondo Europeo per la Difesa (EDF) nel 2021″, precisa Bonetti, aggiungendo che dovrebbe essere firmato entro la fine dell’anno in corso.

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Quest’ultima attività consentirà a Naviris di finanziare il lavoro sulla progettazione della nave e lo sviluppo dell’ingegneria, mentre i Ministeri della Difesa dei paesi coinvolti nel programma, che come detto è aperto ad altre nazioni ed industrie, coordineranno i loro sforzi per sincronizzare i rispettivi programmi di procurement.

Nel frattempo, Naviris sta già portando avanti attivamente campagne di marketing internazionale, “con le prime opportunità provenienti da programmi in alcuni paesi del Sud-Est Asiatico”, aggiunge il COO di Naviris senza fornire ulteriori dettagli al riguardo.

Quindi un futuro di stimolanti attività, programmi e opportunità di marketing attende Naviris, che eredita il know-how e l’esperienza dei costruttori navali e del cluster di aziende che hanno lanciato e portato avanti i programmi Horizon e FREMM e che oggi, grazie al lavoro congiunto con altri attori, è la capofila nel perseguire il consolidamento della cantieristica in Europa almeno nel settore delle navi di superficie.

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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