Alla Flotta del Baltico i primi Su-30SM2 dell’Aviazione di Marina russa?

Secondo fonti industriali della Difesa russa citate da Izvestia, l’Aviazione della Marina Militare (MA-VMF) riceverà tra i 20 e i 30 caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM2 entro la fine del 2022.

I nuovi caccia, una modifica del Su-30SM, riceveranno inoltre un’ulteriore speciale modifica “navale” mentre al momento è in discussione la distribuzione dei nuovi ciaccia alle unità della MA-VMF.

La priorità nella consegna dei velivoli – cita la fonte – riguarda tre flotte (su cinque esistenti): la Flotta del Nord, quella del Mar Nero e la Flotta del Baltico, anche se secondo gli esperti una delle opzioni più probabili sarà quella di assegnare i Su-30SM2 a quest’ultima.

Come ampiamente trattato da Analisi Difesa i programmi per l’acquisto di un lotto di caccia Su-30SM2 sono stati annunciati nell’agosto dello scorso anno dal ministro della Difesa Sergei Shoigu durante una visita all’impianto aeronautico di Irkutsk.

Lo stesso Shoigu aveva affermato che il costo totale di 21 caccia Su-30SM2 e 25 aerei da addestramento Yak-130 era di oltre 100 miliardi di rubli.

Relativamente al programma di modernizzazione del Su-30SM ricordiamo inoltre che nel 2018 è stato deciso di lanciare un programma che unificasse i componenti del velivolo con quelli del Su-35. L’obiettivo era chiaramente quello di semplificare e ridurre il costo di manutenzione dell’intera flotta di caccia russi Sukhoi, estendere la durata di servizio del Su-30SM e al contempo aumentare ulteriormente le sue capacità di combattimento.

Il Su-30SM2 si differenzierà dal modello base Su-30SM già in dotazione alla la Forza Aerospaziale e alla MA-VMF in oltre 130 esemplari, in primis per l’installazione di due componenti essenziali del Su-35: i propulsori AL-41F-1S invece dei tradizionali AL-31FP e del radar avanzato N035 “Irbis” in sostituzione dell’attuale N011M Bars-R, non tralasciando inoltre l’adozione dell’avionica di bordo, del sistema di localizzazione ottica e dell’adozione di un set d’armi più ampio.

Il motore AL-41F-1S noto in Russia come “Izdeliye 117S”, è un turbofan modulare a due alberi con controllo vettoriale della spinta e controllo digitale integrato che offre una spinta fino a 14.500 kgf con postcombustione inserita oltre a requisiti di manutenzione decisamente più bassi, sistema di accensione al plasma che gli conferiscono una maggiore durata fino a 4.000 ore, una migliore economia con aumento dell’autonomia e il 16% in più di spinta rispetto allo standard AL-31 da cui deriva senza l’aumento della massa o delle dimensioni.

Il radar ibrido passivo multimodale russo a scansione elettronica “Irbis-E” opera nella banda X da 8 a 12 GHz in grado di rilevare e tracciare fino a 30 bersagli e ingaggiarne simultaneamente fino a otto bersagli aerei in combattimenti aerei a lungo raggio. Il raggio di rilevamento del bersaglio in modalità aria-aria nell’emisfero anteriore con RCS di 3 m² è di 350-400 km.

Duplice scopo dunque quella della modernizzazione del Su-30SM allo standard SM2: aumentare le capacità e l’efficienza in combattimento del Su-30SM e al contempo semplificare e ridurre i costi di manutenzione dell’intera flotta di caccia russi Su-35 e Su-30SM2 attraverso la tanto attesa interoperabilità tra le due piattaforme.

Non è da escludere infine che la stessa società russa Irkut Corporation possa proporre l’aggiornamento allo standard SM2 ai paesi del CSTO che recentemente hanno acquistato i Sukhoi Su-30SM quali Armenia, Bielorussia, Kazakistan (e probabilmente Uzbekistan), senza tralasciare le forze aeree di Algeria, Angola, Cina, India, Indonesia, Malaysia, Uganda, Venezuela e Vietnam in possesso dei 360 Su-30 esportati nelle varianti MKA/MKV/MKI/MKM/MKK/MK2/MK.

Il Su-30SM è un caccia multiruolo realizzato dalla Irkutsk Co. sulla base della variante da esportazione multiruolo biposto Su-30MK, che come descritto prima è diventato un successo sul mercato internazionale delle armi all’inizio del secolo.

L’utilizzo di tale piattaforma ha permesso di creare rapidamente una modifica nazionale elaborata sui requisiti espressi dalla Difesa russa e di implementarne rapidamente la produzione di massa, tanto che nel marzo 2012 il Ministero della Difesa firmò il primo contratto per la fornitura di 30 Su-30SM, il 21 settembre dello stesso anno effettuava il primo volo e già nel novembre 2013 i primi velivoli entravano in servizio con la VKS.

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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