Programma Forza NEC: conclusa la sessione annuale di integrazione operativa
La Brigata “Pinerolo” ha concluso ieri, dopo oltre 4 settimane di intense attività sul terreno del Poligono Militare di “Torre Veneri” a Lecce, alla presenza del Generale di Corpo d’Armata Giovanni Fungo, Comandante delle Forze Operative Terrestri e Comando Operativo Esercito, la Sessione di Integrazione Operativa (SIO) 2021, nell’ambito della Campagna di Sperimentazione del progetto Forza NEC (Network Enabled Capability).
Il progetto congiunto Difesa-Industria, denominato Forza NEC, si prefigge lo scopo di abbattere i tempi di comunicazione e di acquisizione delle informazioni nelle operazioni militari per mezzo di nuove tecnologie informatiche.
L’esercitazione, svoltasi sotto il coordinamento dello Stato Maggiore dell’Esercito, è stata condotta dalla Brigata “Pinerolo” integrata da assetti specialistici provenienti da altri Reparti della Forza Armata e ha avuto anche l’obiettivo di sviluppare le capacità dell’Esercito nella dimensione interforze.
Dopo un punto di situazione sul progetto Forza NEC e sulla Sessione di Integrazione in corso tenuti rispettivamente da parte del Capo del IV Reparto Logistico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Divisione Maurizio Riccò, e dal Comandante della Brigata Pinerolo, Generale di Brigata Luciano Antoci, il Generale Fungo ha visitato i posti comando digitalizzati, schierati nel poligono leccese.
Nel corso della Sessione di Integrazione Operativa, la sinergia tra i sistemi e i mezzi ha permesso di ottenere un flusso di comunicazioni tra Posti Comando Digitalizzati (navigazione geolocalizzata, messaggi formattati, gestione dell’osservazione, identificazione e ingaggio dei bersagli), con la conseguente conoscenza in tempo reale della situazione tattica amica e nemica.
Per la prima volta in una SIO, grazie alla presenza di assetti specializzati nella guerra elettronica e nella sicurezza cibernetica, è stato possibile testare la resilienza dei sistemi di comando e controllo, degli apparati radio e dei sistemi di geolocalizzazione a queste tipologie di attacco.
Tra i principali sistemi di nuova generazione testati è stato verificato il livello di maturità del Posto Comando digitalizzato su tenda, del Posto Comando tattico su Veicolo Tattico Medio Multiruolo (VTMM) “ORSO” (nella foto sopra scattata all’interno del mezzo ), del Veicolo Tattico Leggero Multiruolo (VTLM) “LINCE” 2, l’ultima versione del Sistema di Comando Controllo e Navigazione (SICCONA) installato su Veicolo Blindato Medio Freccia (nella foto sotto e sulla la nuovissima Blindo Centauro 2, nonché il sistema di Comando Controllo e Navigazione (C2D/N) EVO installato su VBM Freccia.
Inoltre sono stati testati il TCCK (Targeting and Communication Command Kit), soluzione progettata per la gestione del campo di battaglia da parte degli operatori JTAC (Joint Terminal Attack Controller) e degli osservatori JFO (Joint Forward Observer), l’aeromobile a pilotaggio remoto STRIX in grado di fornire la sorveglianza aerea anche di ambienti urbani e in tutte le condizioni di luce e il Veicolo Blindato da Ricognizione (VBR) CBRN, mezzo blindato per la ricognizione specialistica in ambienti caratterizzati da rischio chimico, biologico, radiologico e nucleare.
L’attività ha consentito di acquisire un’effettiva capacità di operare in modo completamente digitalizzato, utilizzando i sistemi di comando e controllo, mezzi tattici nonché equipaggiamenti individuali in un contesto warfighting.
Fonte: Stato Maggiore Esercito
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