Prosegue l’aggiornamento degli intercettori russi MiG-31
La scorsa settimana il viceministro della Difesa della Federazione Russa, Alexei Krivoruchko, si è recato in visita presso lo stabilimento aeronautico MiG “Sokol” di Nizhny Novgorod per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di riparazione e aggiornamento dei caccia intercettori MiG-31 (per la NATO “Foxhound”) al più recente standard MiG-31BM.
Il viceministro ha così avuto modo di verificare che la modernizzazione, realizzata gradualmente dal 2007 sugli esemplari disponibili di MiG-31 viene effettuata con la sostituzione completa delle apparecchiature radio-elettroniche di bordo con sistemi moderni, con il cambio del tettuccio, col rilevamento dei difetti della cellula dovuti all’affaticamento o alla corrosione (in un volume che può variare dal 15 al 50%) e col rinnovo totale dei cablaggi e delle guarnizioni in gomma.
L’’aggiornamento prevede altresì l’uso di moderne armi aeronautiche che, a detta della dirigenza aziendale, aumentano di circa tre volte l’efficacia di combattimento del velivolo. Non ultimo la produzione di componenti realizzati nelle nazioni ex sovietiche è stata trasferita al 99,9% – dato aziendale – all’interno della Federazione Russa.
I tempi di lavorazione di questo aggiornamento, dall’arrivo alla partenza di un MiG-31 è generalmente di poco inferiore ad un anno. Ma non è tutto: secondo i vertici aziendali esiste un piano di aggiornamento dei MiG-31BM che prevede l’adozione di nuovo sistema di controllo che consenta il passaggio da un sistema meccanico a quello fly-by-wire e tale opzione è già in fase di implementazione perché questa specifica variante sarebbe in fase di sperimentazione e collaudo attraverso i consueti test di Stato.
D’altra parte come ampiamente trattato da Analisi Difesa l’aggiornamento del Foxhound è una priorità assoluta per la Forza Aerospaziale russa. In primis perché si tratta di una piattaforma unica al mondo considerata in grado di ingaggiare qualsiasi bersaglio volante (aereo, drone, missili da crociera o velivoli ipersonici) a grandissima distanza e a velocità trisoniche e non è minimamente contemplabile al momento una radiazione in attesa di un futuro intercettore (noto con la sigla di PAK-DP o MiG-41) ancora di là da venire.
Altro punto a favore del Foxhound è la capacità unica di adottare nuovissimi tipi di armi strategiche.
Tra queste il missile ipersonico aria-superficie Kh-47M2 Kinžal utilizzato dalla specifica variante MiG-31K (dotato di nuove apparecchiature di bordo, una maggiore quantità di carburante e speciali apparecchiature di comunicazione), il sistema missilistico antisatellite Kontakt in dotazione ai futuri MiG-31DZ, fino al nuovo missile aria-aria a lungo raggio R-37M in grado, secondo il costruttore, di colpire bersagli aerei ad alta velocità potendo accelerare nella fase finale di volo fino a Mach 6.0 su una distanza massima che dipende dal profilo d’impiego: 150 km per un lancio diretto e fino a 300 km per un lancio ad alta quota tipico dei missili da crociera e inoltre può ingaggiare bersagli da qualsiasi altitudine compresa tra 15 e 30.000 metri.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.