Libreria elettronica degli armamenti NATO per i droni russi
Citando una fonte militare non meglio identificata, l’agenzia di stampa russa RIA Novosti ha riferito che gli UAV da ricognizione e attacco riceveranno un catalogo digitale contenente immagini elettroniche degli armamenti in dotazione ai paesi della NATO; questo consentirà loro di riconoscere automaticamente negli scenari operativi ogni equipaggiamento di produzione occidentale, che vengono oggi forniti su scala sempre più ampia alle forze armate ucraine.
«Questa dotazione permetterà – ha affermato la fonte – di identificare automaticamente sul campo di battaglia i mezzi nemici e creare una mappa delle rispettive posizioni che, a quel punto registrate dai sensori del dispositivo volante, saranno trasmesse direttamente al posto di comando.»
La fonte ha anche chiarito che il catalogo conterrà immagini ottiche degli equipaggiamenti NATO sia nel campo del visibile sia in quello dell’infrarosso.
«L’enciclopedia militare digitale si svilupperà grazie ad algoritmi di apprendimento della rete neurale che consentiranno di identificare con precisione campioni di apparecchiature in un’ampia varietà di condizioni ambientali, anche con una breve esposizione, ad esempio quando il mezzo è visibile per alcuni secondi o anche meno, ovvero quando solo una parte del mezzo entra nel campo visivo del drone, quando ad esempio, da dietro un rifugio ne è visibile solo una parte.» – ha spiegato l’interlocutore all’agenzia RIA Novosti.
Negli ultimi anni le Forze Armate russe sono state attivamente fornite con droni di varie classi anche se al momento la quota principale è formata da UAV di piccola e media dimensione del tipo Tachyon ed Eleron, Forpost, Orlan-10, ma anche droni classe MALE (Medium Altitude, Long Endurance) Kronshtadt Orion; presto tuttavia giungeranno ai reparti anche le categorie di UCAV pesante come l’Altius, il Sukhoi Okhotnik e il Sirius.
D’altra parte gli UAV sono utilizzati attivamente dalla Russia nell’attuale conflitto in Ucraina sia per compiti di ricognizione al fine di dirigere il fuoco dell’artiglieria sui mezzi e le strutture nemiche, sia per missioni di attacco (e non a caso il Ministero della Difesa ha ripetutamente mostrato video di attacchi degli UAV russi su veicoli corazzati, magazzini e postazioni di truppe ucraine); anche Kiev del resto sta impiegando droni nel conflitto per il medesimo scopo.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.