Una nuova versione dell’elicottero da attacco Mi-24 Hind
Secondo quanto riportato ‘agenzia di stampa russa TASS gli specialisti del National Helicopter Engineering Center “M.L. Mil e N. I. Kamov” (parte della holding Russian Helicopters) hanno messo a punto il layout di un elicottero da trasporto e combattimento con un supporto per cannone, cabina per il trasporto di merci o truppe e supporto di fuoco alle truppe di terra.
«Si prevede di dotare l’elicottero da trasporto-combattimento di una motorizzazione bimotore, un sistema di volo e di navigazione digitale, di un sistema d’arma con un sistema di sorveglianza e avvistamento con la possibilità di lavorare in qualsiasi momento della giornata con un’ampia categoria di missili guidati” – si legge nella presentazione del progetto.
«Allo stesso tempo, sulla macchina dovrà essere installato un sistema di difesa aerea e sensori di rilevamento delle minacce esterni in appositi pod/gondole situate sui tralicci esterni delle console alari. Per poter contrastare i sistemi missilistici antiaerei portatili, sull’elicottero sarà aggiunta l’installazione di un sistema per l’espulsione di falsi bersagli termici. Il casco del pilota sarà dotato inoltre di occhiali per la visione notturna (NVG) e l’elicottero sarà dotato di apparecchiature di illuminazione adattate per l’uso di occhiali NVG con un’apposita strumentazione dell’avionica leggibile tramite una modalità di funzionamento aggiuntiva, visibile solo quando si adoperano i suddetti visori.»
Il nuovo velivolo secondo il documento sembrerebbe ispirarsi al noto elicottero da combattimento Mil Mi-24P (Codice NATO “Hind-F”), ma questa ennesima modernizzazione punta ad aumentarne ancora di più l’efficacia in combattimento, l’affidabilità operativa e la sopravvivenza del velivolo.
Del Mil Mi-24 Hind Analisi Difesa si è occupata approfonditamente con due speciali dossier nel 2013 e nel 2019.
Questa piattaforma com’è noto fu sviluppata per numerose missioni da combattimento: principalmente nel supporto al fuoco delle truppe di terra, per lo sbarco di forze d’assalto tattiche, per l’attacco a bersagli terrestri oltre a funzioni di trasporto e numerose altre funzioni messe in atto durante la sua lunga vita operativa.
Nel 1968, dopo la pubblicazione del relativo Decreto del Consiglio dei Ministri dell’URSS e del Comitato centrale del PCUS, Mikhail Leontovich Mil iniziò a lavorare al progetto del futuro Mi-24 ragionando in termini di poliedricità d’uso, velocità e carico bellico (si dice che il progetto stava molto a cuore all’allora Presidente dell’U.R.S.S. Leonìd Brèžnev).
Il Mi-24 si presentò appunto come il primo elicottero tuttofare capace di sferrare attacchi pesanti ma al contempo trasportare truppe o carichi interni e ancora tutt’oggi la sua filosofia non ha trovato un riscontro simile da parte di altri costruttori tanto che può definirsi in tal senso come senza rivali.
Molti elicotteri da trasporto sono armati (lo è anche il Mi-8/17, ultimamente reso sempre più armato per missioni speciali), ma il Mi-24 è capace di una grande potenza di fuoco.
Particolare attenzione fu prestata affinchè potesse garantire la superiorità del velivolo in termini di velocità di volo e potenza di fuoco.
Il carrello retrattile e la resistenza relativamente bassa della fusoliera snella hanno permesso di far raggiungere al Mi-24 alte velocità per un velivolo ad ala rotante della sua classe; l’elicottero è contraddistinto infatti dalla sua sagoma caratteristica e inconfondibile grazie alle ali inclinate con un angolo di 12 gradi. Durante il volo orizzontale queste creano una portanza aggiuntiva in grado di scaricare fino al 25% della potenza necessaria altrimenti chiesta al rotore.
A proposito di armamenti invece, sulle ali vi sono sei punti di sospensione delle armi senza contare il cannone (più volte spostato a seconda delle versioni) sul muso o sul fianco destro.
E’ stata proprio la variante P ad essere mostrata più spesso in combattimento nel conflitto ucraino rispetto alla più moderna variante Mi-35M, che è stato esportato in numerosi paesi stranieri e ha introdotto alcune novità che lo hanno reso probabilmente più “light” nell’attacco, sebbene più moderno e prestante nell’elettronica, nell’avionica e nei sistemi di puntamento.
Il vecchio Mi-24P è dotato del cannone fisso laterale destro GSh-30K da 30 mm mentre il Mi-35M ha semiali più corte con due punti d’attacco in meno e inoltre non è dotato di carrello retrattile.
Il Mi-24D invece, variante principale da cui è stata sviluppata la variante P è dotata dell’iconica mitragliatrice quadrinata Yak-B da 12,7 mm sotto il musetto, un’arma che nei conflitti ad alta intensità si è mostrata decisamente sottopotenziata.
Un altro fattore interessante che i piloti d’elicotteri russi hanno apprezzato nel combattimento in terra ucraina è stato l’utilizzo dei missili aria-terra con un raggio d’azione fino a 7 chilometri, arma che ne ha ridotto l’esposizione ai missili antiaerei portatili MANPADS.
Elemento che induce a non escludere che il nuovo Hind possa fare affidamento su una maggiore tipologia di armi guidate invece degli economici razzi non guidati.
A tal proposito va ricordato che al salone aerospaziale russo MAKS-2019 Russian Helicopters e KRET Corporation presentarono il prototipo di una variante dell’Hind modernizzata nota come Mi-24P-1M dotata di un moderno sistema di avvistamento e navigazione di volo unificato, un sistema optoelettronico di sorveglianza e avvistamento, un localizzatore con un radar AFAR, un moderno pilota automatico, un sistema di difesa aerea attivo/passivo e un nuovo sistema di alimentazione.
Non è da escludere pertanto che il brevetto in questione possa ricollegarsi all’ufficializzazione della produzione da parte di Russian Helicopter di questa specifica ultima variante dell’Hind.
Ricordiamo infine che dal 2005 ad oggi, Rostvertol ha inoltre prodotto in serie una modifica del Mi-35M: al Forum Army-2018 furono appunto presentate le opzioni per l’ulteriore modernizzazione degli elicotteri da combattimento della famiglia Mi-35 e, insieme al suddetto Mi-35M venne mostrato il Mil Mi-35P aggiornato con un cannone mobile GSh-23L da 23 mm sul muso è stato presentato per la prima volta al posto del precedente un cannone fisso di calibro 30 mm sul lato destro.
Ancora un nuovo programma dunque per un progetto elicotteristico di grande successo che ha combattuto in ogni angolo del pianeta e che quest’anno festeggia il mezzo secolo dall’ingresso in servizio.
Foto Russian Helicopters
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.