La NATO rinuncia a fornire a Kiev cacciabombardieri e tank di costruzione occidentale
I paesi membri della Nato si sono accordati informalmente per non fornire alcuni tipi di armamento all’Ucraina per evitare il rischio di uno scontro fra la Russia e l’Alleanza Atlantica. Lo hanno confermato fonti diplomatiche della NATO all’agenzia stampa tedesca DPA. Secondo le fonti, l’intesa informale è stata rispettata anche per il timore i che in caso di rappresaglia russa non vi sarebbe stato il pieno sostegno da parte dei membri dell’Alleanza.
Per questo la Polonia in marzo non ha fornito i suoi Mig 29 a Kiev. Finora i membri della NATO non hanno fornito tank di tipo occidentale o aerei da combattimento. Paesi membri dell’est Europa hanno inviato in Ucraina armi ed equipaggiamento di tipo russo/sovietica.
Interrogato dalla DPA, un portavoce della Nato non ha voluto commentare, sottolineando che ogni decisione sulla fornitura di armi viene presa dai singoli stati membri. Le notizie dell’accordo informale arrivano mentre il governo tedesco del socialdemocratico Olaf Scholz viene criticato per il rallentato invio di armi pesanti all’Ucraina.
Domenica il sottosegretario tedesco alla Difesa Siemtje Moeller ha detto all’emittente ZDF che in seno alla Nato è stato convenuto di non inviare a Kiev veicoli da combattimento per la fanteria o carri armati occidentali.
Il capogruppo della SPD al Bundestag Wolfgang Hellmich ha commentato la notizia della DPA, dicendo che la commissione difesa ne era stata informata a metà maggio. A riguardo, ha spiegato, la NATO non ha preso decisioni formali perché sono gli Stati membri, non l’Alleanza a fornire armi. Tutti hanno rispettato l’accordo e “chi dice diversamente o non ha ascoltato bene o consapevolmente non dice la verità”.
Già ai primi di maggio, Hellmich aveva riferito che la NATO aveva deciso “di non fornire carri armati”.
La Germania sembrava valutare l’ipitesi di fornire a Kiev carri Leopard 1A5 (foto in apertura) radiati 20 anni or sono dall’Esercito Tedesco oltre a cingolati da combattimento Marder (nella foto sopra) e semoventi antiaerei Gepard.
(con fonte DPA/Adnkronos)
Foto: Bundeswehr, Rheinmetall e Aeronautica Polacca
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