La Cina vara la Fujian, prima portaerei di concezione interamente nazionale

 

 

E’ stata varata con una spettacolare cerimonia il 17 aprile trasmessa dalla televisione di stato cinese CCTV la terza portaerei della Marina Cinese, la Fujian da 80 mila tonnellate (ma a pieno carico potrebbe superare le 100mila), prima vera e propria portaerei di concezione interamente nazionale e non derivata dalla classe sovietica Varyag come le prime due, Liaoning (acquistata incompleta dall’Ucraina come unità della classe Kuznetsov e in servizio dal 2012) e Shandong (prima portaerei realizzata in Cina e in servizio dal 2019) da 65 mila tonnellate a pieno carico.

La Fujian, che non casualmente porta il nome della provincia cinese situata di fronte all’isola di Taiwan, è la nave militare più grande mai costruita in Cina ed è stata varata nei cantieri navale Jiangnan di Shanghai ed è la prima portaerei cinese dotata di sistema di decollo dei velivoli a catapulta elettromagnetica (le altre due portaerei hanno una rampa inclinata sky jump), analogo a quello utilizzato sulle nuove portaerei statunitensi classe Ford.

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Tra gli alti funzionari presenti alla cerimonia anche Xu Qiliang, vice presidente della Commissione militare centrale guidata dal presidente Xi Jinping. Il Covid a Shangai ha determinato un lieve ritardo nel varo della grande unità, previsto il 23 aprile per i 73 anni della fondazione della Marina Cinese.

Circa 4mila operai hanno lavorato sulla Fujian vivendo e dormendo all’interno dei cantieri dei cantieri navali durante il lungo lockdown a cui Shanghai è stata sottoposta.

L’allestimento completo della nave, lunga circa 320 metri, larga 73 dotata di 3 catapulte di lancio e due montacarichi per i velivoli, richiederà circa 5 anni prima dell’ingresso in servizio. Tra i velivoli imbarcati vi saranno i cacciabombardieri Shenyang J-15 Flying Shark (versione cinese del Sukhoi Su-33 russo) ma probabilmente anche i caccia stealth di 5a generazione Shenyang FC-31 e i nuovi aerei radar da allarme precoce Xian KJ-600.

Come ha evidenziato Defence News non è noto a quale dette tre flotte della Marina Cinese verrà assegnata la Fujian, ma poiché la  Liaoning è in servizio con la Flotta Settentrionale e la Shandong con la Flotta Meridionale è possibile che la nuova portaerei venga in prospettiva assegnata alla Flotta Orientale.

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Alla cerimonia lo slogan scritto a caratteri cubitali rossi “Proiettare la potenza di combattimento. Battersi per costruire una flotta di con capacità globali” – non lascia dubbi circa le aspettative di Pechino riguardo alle sue navi portaerei.

L’obiettivo della Marina Cinese è disporre entro il 2035 di 5/6 gruppi navali incentrati su altrettante portaerei, di cui una a propulsione nucleare, per bilanciare le capacità dell’US Navy nella regione dell’Indo Pacifico nel contesto generale ma anche in caso di un innalzamento della tensione intorno a Taiwan.

Pechino punta anche a potenziare le sue capacità di proiezione marittima con nuove basi all’estero dopo quella istituita a Gibuti e l’utilizzo frequente di alcuni porti birmani (incluso quello nelle Isole Coco dove da tempo i cinesi hanno un centro d’intelligence) a nel porto di Ream in Cambogia.

In maggio la Liaoning e il suo gruppo d’attacco hanno tenuto manovre nel mar delle Filippine tra Okinawa e Taiwan: i militari nipponici hanno contato più’ di 300 decolli e atterraggi, anche notturni, tra caccia J-15 ed elicotteri d’allerta radar Z-18.

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Il Center for Strategic and International Studies di Washington, ha rilevato che le crescenti commesse straniere per navi militari made in China sta aiutando Pechino ad abbassare i costi del rinnovamento e potenziamento navale cinese.

E che il riarmo navale cinese stia determinando una corsa alla portaerei in tutto il Pacifico è ormai un dato di fatto dopo gli ordini per i cacciabombardieri F-35B (versione e a decollo corto e atterraggio verticale già adottata dai Marines, da Maria Militare e dall’Aeronautica Italiana e da Royal Navy e RAF) da parte di Giappone e Corea del Sud che intendono imbarcarli sulle loro unità tutto-ponte.

Nei giorni scorsi il gruppo da battaglia della portaelicotteri nipponica Izumo ha intrapreso una missione di quattro mesi nell’Indo-Pacifico. L’unità, in fase di conversione in portaerei leggera in grado di imbarcare gli F-35B, è accompagnata dai cacciatorpediniere Takanami e Kirisame, da un sottomarino e da diversi aeromobili.

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Nell’arco dei prossimi quattro mesi il gruppo da battaglia farà tappa in Australia e negli Stati Uniti, nonché in diversi Paesi insulari del Pacifico: Isole Salomone, Tonga, Papua Nuova Guinea, Palau, Vanuatu, Figi e Nuova Caledonia. La sosta a Vanuatu sarà la prima in assoluto in quel Paese da parte di una nave delle forze navali nipponiche che da alcuni anni sta tornando a mostrar bandiera con una certa continuità nelle acque che le videro protagoniste durante la Seconda guerra mondiale.

Foto PLA e CCTV

 

 

 

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