L’Italia assume il comando della flotta di EMASOH a Hormuz

 

 

Il 6 luglio il contrammiraglio belga Tanguy Botman ha ceduto il comando della Forza del TF474 Operazione Agenor al contrammiraglio italiano Stefano Costantino.

L’Operazione Agenor si sviluppa nell’ambito dell’iniziativa multinazionale europea EMASOH (European Maritime Awarennes in the Strait of Hormuz), lanciata dalla Francia a margine del Consiglio Ue Affari esteri del 20 gennaio 2020 e supportata oltre che dall’Italia anche dai Governi di Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Paesi Bassi e Portogallo.

L’area di operazioni è caratterizzata dalle tensioni tra l’Iran e gli Stati Uniti affiancati dagli alleati anglosassoni (Gran Bretagna e Australia) mentre la missione europea si pone come elemento di sicurezza marittima più moderato e non ostile.

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La cerimonia del cambio di comando si è svolta presso il Quartier Generale di Agenor, nella base delle Forze Francesi di stanza negli Emirati Arabi Uniti. Al contrammiraglio Costantino è stato il “Dhow d’oro” come simbolo del suo comando (nella foto in fondo).

Nel suo discorso di commiato il contrammiraglio Botman ha dichiarato che “il cambio di comando di Agenor è il momento per riflettere sui risultati della missione durante il primo semestre del 2022. La missione europea ha scortato navi mercantili e rassicurato molte compagnie di navigazione, dimostrando la capacità dell’Europa di lavorare insieme e di avere un ruolo nell’area. Inoltre, è stata potenziata l’interazione con altre operazioni nella regione. Si spera che de-escalation e dialogo pacifico vengano perseguiti”.

Il contrammiraglio Costantino ha detto il 6 luglio che “l’operazione Agenor, in quanto pilastro militare dell’EMASOH, ha il suo carattere peculiare nel suo profilo di de-escalation. Sono, infatti, fermamente convinto che questo profilo debba essere sostenuto da chiarezza di intenti e da un atteggiamento operativo che deve essere neutrale, ma sempre altamente vigile nei confronti di un nodo cardine di rilevanza transregionale come lo Stretto di Hormuz.

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L’area di intervento che affrontiamo ha un grande significato non solo nella dimensione marittima. Si tratta infatti di un’area al crocevia di un hub strategico, che collega la regione del Golfo all’Oceano Atlantico, grazie a un insieme di Linee di Comunicazione Marittime attraverso l’Oceano Indiano occidentale, il Mar Rosso e il bacino del Mediterraneo.

Sulla base di questi principi, fornirò il mio massimo contributo nell’assicurare ad Agenor un supporto continuo sia agli sforzi diplomatici nella regione che alla spedizione bianca, a cui le sue funzioni abilitanti sono principalmente al servizio. Una presenza qualificata per la sicurezza marittima e una maggiore consapevolezza della situazione marittima sono infatti i pilastri… ma anche il rafforzamento del dialogo e della cooperazione. Mi è quindi chiaro lo spirito inclusivo necessario per sostenere il compito e massimizzare le possibilità di successo”.

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È la prima volta che l’Italia assume con un proprio ufficiale l’incarico di Force Command di Agenor. Negli ultimi quattro mesi, il Belgio ha fornito il comandante mentre i Paesi Bassi hanno fornito il capo di stato maggiore, composto anche da personale proveniente da Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi e Norvegia.

Per i prossimi sei mesi, l’Italia comanderà gli assetti navali e aerei e guiderà lo stato maggiore internazionale. Il supporto politico è dato da Germania e Portogallo nella missione diplomatica di EMASOH. Le nove nazioni europee contribuiscono alla rassicurazione degli operatori marittimi commerciali promuovendo la libertà di navigazione nella regione del Golfo, nello Stretto di Hormuz e nel Golfo di Oman basata su principi di neutralità, dialogo e de-escalation.

 

 

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