Continua il duello tra Pechino e Taiwan che incassa nuovi aiuti militari USA
Il 1° settembre la difesa aerea delle forze militari di Taiwan hanno abbattuto un “drone civile non identificato” nei cieli sopra l’arcipelago di Kinmen, isola fortificata taiwanese a 2 chilometri dalla costa della Repubblica Popolare Cinese, dopo aver sparato colpi di avvertimento. Lo ha reso noto il Comando della Difesa di Kinmen, come ha riferito l’agenzia Cna. Due giorni prima la stessa fonte aveva confermato che erano stati sparati colpi di avvertimento, con munizioni letali, contro droni (UAV) cinesi nel giorno in cui il presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, aveva annunciato “contromisure decise” contro le provocazioni cinesi.
Gli UAV cinesi hanno lasciato l’area in direzione di Xiamen, nella provincia orientale cinese del Fujian. Il ministero della Difesa di Taipei ha promesso di “fare tutto il necessario” per difendere Taiwan affermando che le recenti manovre militari della Cina hanno messo a repentaglio lo status quo nello Stretto di Formosa.
Nel gioco delle provocazioni il 2 settembre la guarnigione di Kinmen ha rivenuto sulla spiaggia di Gui Shan un sacco della spazzatura di colore rosso contente un uovo di soia e verdure in busta. Il singolare contenuto avvolto in un sacco della spazzatura di colore rosso.
Il comando militare dell’isola sospetta che si tratti di un pacco lanciato da un drone cinese (o “recapitato” dal mare da incursori cinesi sbarcati senza essere rilevati?). In ogni caso Pechino sembrerebbe aver voluto dimostrare di poter operare impunemente sull’isola di Kinmen.
Il 3 settembre l’amministrazione statunitense ha approvato la vendita a Taiwan di armi per 1,1 miliardi di dollari. Il pacchetto comprende 60 missili antinave Agm-84L Harpoon Block II per 355 milioni e 100 missili aria-aria Aim-9X Block II Sidewinder (destinati a equipaggiare i caccia F-16) per 85,6 milioni, oltre a 655,4 milioni per l’estensione di un contratto per la sorveglianza radar.
Pechino ha risposto che “adotterà risolutamente contromisure legittime e necessarie” se gli Stati Uniti non rinunceranno alla nuova vendita di armi a Taipei.
La Casa Bianca ha annunciato che a fine settembre Joe Biden accoglierà i leader degli arcipelaghi del Pacifico per il primo summit regionale che ha il chiaro intento di ostacolare l’espansione politica e commerciale cinese nel Pacifico e di ribadire la libertà e la sicurezza marittima.
Washington ha inoltre vietato a due colossi americani del settore dei microchip (Nvidia e Amd) di vendere i loro microprocessori più avanzati a Pechino.
Foto Ministero Difesa di Taiwan
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