La Russia punta a rafforzare l’export militare in Africa

 

 

Mosca punta a rafforzare l’export militare in Africa come conferma l’ampia presenza gestita dall’ente statale Rosoboronexport al salone Africa Aerospace and Defence tenutosi in Sud Africa dal 21 al 25 settembre presso la base aerea di Waterkloof e considerato il più importante evento del suo genere nell’Africa sub-sahariana.

Ne ha riferito un articolo del sito specializzato sudafricano DefenceWeb citando l’amministratore delegato di Rosoboronexport, generale Aleksandr Micheev (nella foto sotto).

“L’Africa subsahariana è ora tra le aree in crescita per livello e qualità della cooperazione tecnico-militare con la Russia. Rosoboronexport ha sviluppato legami reciprocamente vantaggiosi con praticamente tutti gli stati della regione, aiutandoli a rafforzare le loro capacità di difesa, sovranità e lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo”.

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Tra i prodotti esposti il carro armato T-90S, i lanciarazzi campali mukltipli  TOS-1A e Smerch, l’obice semovente Msta-S con un cannone NATO da 155 mm, blindati ruotati trasporto truppe BTR-80A e BTR-82A, varie versioni dei veicoli 4×4 blindati e resistenti a mine e ordigni improvvisati  Tigr e Typhoon (nella foto), missili anticarro Kornet-EM e una vasta gamma di armi leggere inclusi i fucili d’assalto Kalashnikov AK-100-, AK-200-, AK-12, AK-15 e AK-19..

Nel settore aeronautico Rosoboronexport aveva dichiarato alla vigilia dell’inaugurazione dell’AAD di aspettarsi interesse per il caccia multiruolo MiG-35D, l’addestratore da combattimento avanzato Yak-130, l’elicottero da trasporto Mi-17 e gli elicotteri d’attacco Mi-35, Ka-52E e Mi-28NE oltre che per il gli UAV Orion-E, Orlan-10E e le munizioni circuitanti Kub-E.

Mosca propone sul mercato africano anche i sistemi anti-drone Repellent-Patrol e RB-504P-E, la vasta gamma di sistemi missilistici da difesa aerea, le corvette lanciamissili Karakurt-E e i pattugliatori navali Project 22160.

Analisi Difesa si è occupata in diverse occasioni della crescente penetrazione militare russa in Africa mettendola in relazione alle crisi e ai conflitti locali (dalla Libia al Mali alla Repubblica Centrafricana), ma anche all’interesse della NATO per questa area strategica e alla competizione in atto con l’Occidente ormai allargatasi su scala globale.

Foto Rostec

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