Esercito e sicurezza: dai pasti ai terremotati al presidio delle città
Sono 125.000 fino ad oggi i pasti confezionati dagli uomini e donne dell’Esercito nelle mense allestite nelle zone colpite dal terremoto dell’Italia centrale, prontamente allestite dopo le prime scosse del 24 agosto 2016. Questo è uno dei tanti risultati significativi che testimoniano un impegno a 360 gradi dei militari dell’Esercito, reso possibile grazie alle capacità acquisite all’estero e ai mezzi e alle tecnologie duali, impiegabili sia nelle operazioni militari, sia in supporto alla popolazione.
Un costante e concreto servizio al Paese caratterizzato da professionalità, dedizione, sacrificio e altruismo in molteplici situazioni, anche durante le festività natalizie che vedono l’Esercito presente su vari fronti tra i quali le missioni internazionali, i lavori nelle zone colpite dal terremoto, l’Operazione “Strade Sicure”, la bonifica di residuati bellici.
In particolare nelle zone del terremoto circa 1250 militari dell’Esercito stanno lavorando ininterrottamente per ripristinare la viabilità, urbanizzare alcune aree tra Umbria e Marche, trasportare macerie (8.000 metri cubi nei soli centri di Amatrice e Accumuli), incanalare ed adeguare gli argini dei fiumi Torbidone e Sordo, recuperare e mettere in sicurezza documenti e beni culturali (un Km di documenti recuperati a Norcia), produrre pasti caldi per la popolazione, verificare e rendere agibili le case colpite dal sisma.
Un bilancio significativo a cui si aggiungono gli oltre 1.900 residuati bellici bonificati su tutto il territorio nazionale, il concorso di elicotteri in caso di incendi boschivi, l’intervento per pubbliche calamità come la recente alluvione in Piemonte e l’impiego di oltre 7.000 militari nell’Operazione “Strade Sicure” di cui circa 500 con compiti di antisciacallaggio nelle zone terremotate, monitorate costantemente dall’alto da droni dell’Esercito.
Fonte: comunicato Stato Maggiore Esercito
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