Kosovo: le valutazioni del generale Giovanni Fungo
ANSA – Per il generale di divisione italiano Giovanni Fungo, comandante della forza Nato Kfor, in Kosovo si deve far fronte ad alcune sfide per la sicurezza, con la situazione generale che nell’intera regione può diventare molto fragile e instabile. Intervenendo a un dibattito sulla sicurezza nei Balcani occidentali tenutosi dinanzi a una commissione del Parlamento europeo a Bruxelles, il generale Fungo – stando ai resoconti dei media a Pristina – si è riferito in particolare all’estremismo religioso, al radicalismo e al terrorismo, risultato di povertà e disoccupazione, al problema dei migranti e profughi e alla crescente influenza russa nella regione.
“Vi è una forte influenza della Russia nella regione, anche se non ci sono prove su un coinvolgimento diretto di Mosca”, ha detto il comandante della Forza Nato in Kosovo. Un grosso pericolo per la sicurezza, ha osservato Fungo, è legato al fatto che nei prossimi mesi potranno far ritorno in patria i tanti combattenti che dal Kosovo hanno raggiunto le formazioni jihadiste islamiche in Siria e Iraq. Si calcola che siano oltre 300.
Un altro elemento che potrebbe avere effetti negativi sulla sicurezza, ha affermato il generale italiano, sono le inchieste e i probabili processi che nei prossimi mesi il Tribunale speciale dell’Aja potrà avviare per i crimini di guerra compiuti da ex leader e combattenti dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) durante il conflitto armato con i serbi a fine anni novanta.
“Tutti questi fattori, uniti all’incertezza politica seguita al voto dell’11 giugno scorso e allo stallo nel dialogo fra Belgrado e Pristina, minacciano senza dubbio la sicurezza in Kosovo”, ha detto il generale Fungo.
Foto NATO
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