Trump cancella le disposizioni di Obama: di nuovo armi pesanti alla polizia
da Libero Quotidiano del 29 agosto 2017
Verso l’abolizione della norma voluta da Barack che proibiva l’uso di lanciagranate, blindati e fucili da guerra alle forze dell’ordine Nuova mossa del presidente americano Donald Trump nel potenziare la sicurezza interna degli Stati Uniti. Ieri ha firmato un decreto che autorizza di nuovo la polizia a impiegare, se necessario, armamenti di tipo militare, eliminando un’ordinanza del predecessore Barack Obama che limitava l’arsenale della polizia come risposta, incongruente, alle proteste dopo abusi di potere sui neri.
Il nuovo ordine di Trump è stato presentato a Nashville dal segretario alla Giustizia Jeff Sessions, che parlando ai capi della polizia ha garantito: «Assicurerà l’equipaggiamento salvavita di cui avete bisogno e manderà un messaggio forte sul fatto che non permetteremo che attività criminali, violenza e illegalità diventino la nuova normalità».
Subito le associazioni dei diritti civili hanno polemizzato, ma pochi ricordano che il decreto ripristinato da Trump, il Program 1033 che autorizza la polizia a dotarsi di autoblindo, lanciagranate e in genere materiale di surplus delle forze armate, è entrato in vigore sotto l’amministrazione democratica di Bill Clinton.
Fu lui a firmare il 23 settembre 1996 il decreto che, fra 1997 e 2014, ha trasferito 5 miliardi di dollari in materiale militare a dipartimenti di polizia locale spesso afflitti da problemi di bilancio. E oltre a fucili d’assalto M16 o jeep pesanti Humvee, i depositi dell’esercito hanno fornito attrezzature innocue ma indispensabili, come giubbotti antiproiettile e fax per gli uffici, che le piccole stazioni di contea spesso non potevano rinnovare.
Nel maggio 2015 Obama sospese il Program 1033, vedendovi una «militarizzazione» della polizia che avrebbe alienato le simpatie della gente.
Tutto a causa delle manifestazioni a Ferguson e in altre cittadine. Ma il problema degli abusi di potere riguarda la mentalità del singolo poliziotto, indipendentemente dal tipo di equipaggiamento usato. La disponibilità di armi dell’esercito per la polizia era stata studiata per far fronte a casi particolari, dalle sommosse al confronto con le danarose gang della droga, spesso dotate di armi da guerra dal Kalashnikov in su, non badando a spese in «gingilli».
Per non parlare dei rischi che l’immenso territorio americano cela in termini di milizie o sette fanatiche come quella, famosa di David Koresh, sgominata a Waco nel 1993 grazie ai carri armati.
Trump non ha fatto che ripristinare una possibilità già concessa dal suo (ex?) amico Bill Clinton, con buona pace del partito democratico. Spostandoci sul fronte della sicurezza esterna, Trump ha confermato il prossimo rinnovo delle armi nucleari USA, in particolare dei missili a testata atomica Minuteman III, operativi nei loro pozzi di lancio sotterranei fin dal 1970, ormai pezzi da museo, pur sottoposti a regolare manutenzione.
In dettaglio, il Pentagono ha appaltato alla Boeing per 349 milioni di dollari e alla Northrop per 329 milioni lo sviluppo di due progetti concorrenti di missile intercontinentale con cui rimpiazzare i Minuteman. L’US Air Force sceglierà nel 2020 il migliore fra i nuovi missili, che verrà costruito in 400 esemplari.
Gara d’appalto simile, quella per un nuovo missile nucleare da crociera, cioè lanciabile da aerei, iniziata fra la Lockheed Martin e la Raytheon, alle quali la Difesa USA darà 900 milioni di dollari ciascuna per approntare due progetti tra cui scegliere il sostituto dell’attuale AGM-86. In palio, la futura produzione di 1000 ordigni.
Foto: Reuters, web e Saint Louis Police
Mirko MolteniVedi tutti gli articoli
Nato nel 1974 in Brianza, giornalista e saggista di storia aeronautica e militare, è laureato in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano e collabora col quotidiano “Libero” e con varie riviste. Per le edizioni Odoya ha scritto nel 2012 “L'aviazione italiana 1940-1945”, primo di vari libri. Sempre per Odoya: “Un secolo di battaglie aeree”, “Storia dei grandi esploratori”, “Le ali di Icaro” e “Dossier Caporetto”. Per Greco e Greco: “Furia celtica”. Nel 2018, ecco per Newton Compton la sua enciclopedica “Storia dei servizi segreti”, su intelligence e spie dall’antichità fino a oggi.