Il ministro Pinotti fa il punto sulle missioni italiane in Libia
“Le attività di manutenzione a favore delle unità navali libiche si presentano tutt’altro che semplici. La base navale dove sono dislocate, e dove opera Nave Tremit’ (nelle foto-ndr), per quanto costituisca la migliore soluzione oggi perseguibile in Libia, è comunque priva di infrastrutture logistiche idonee a svolgere le attività di manutenzione più impegnative”.
Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, in audizione davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato parlando a proposito del sostegno alla guardia costiera libica, chiesta da Tripoli.
“Inoltre, è necessario reperire le parti di ricambio di unità navali spesso vecchie e ferme da molti anni, ricambi che non sono disponibili in Libia”, ha continuato.
“Per questo motivo – ha spiegato Pinotti -, il sostegno tecnico-logistico a loro favore si protrarrà nel tempo e potrà richiedere, eventualmente, anche il trasferimento delle Unità navali in peggiori condizioni in un arsenale in Italia”.
In parallelo con l’attività di manutenzione, procede l’addestramento del personale libico, ha ricordato Pinotti parlando di risultati positivi.
“Le Forze navali libiche, lentamente ma progressivamente, stanno acquisendo fiducia nelle proprie capacità e stanno quindi iniziando a svolgere, con sempre maggiore assiduità, i compiti che gli sono propri, a partire dal controllo del proprio mare territoriale, per continuare con l’azione di ricerca a soccorso”, ha sottolineato.
Tutta la serie di attività in Libia hanno un unico fine strategico, ha aggiunto il ministro: “aiutare il Paese ad uscire dalla crisi e a ritrovare la stabilità interna, quale condizione per il pieno recupero del controllo sul proprio territorio, a sua volta premessa per impedire il radicamento degli estremisti e le violenze dei trafficanti”.
Circa l’Operazione Ippocrate, il ministro ha dichiarato che “l’ospedale da campo che abbiamo schierato a Misurata circa un anno fa ha permesso di dare assistenza da allora a migliaia di libici.
Sono stati effettuati quasi 600 interventi chirurgici, circa 700 medicazioni e oltre 8.000 visite a favore dei feriti che hanno combattuto contro l’Isis e anche della popolazione civile.
Il nostro sostegno medico – ha sottolineato Pinotti – è rivolto a tutti libici e include anche ricoveri in Italia nel Policlinico militare del Celio. Tra le altre – ha aggiunto sono state condotte tre operazioni di evacuazione sanitaria a favore di 39 membri delle forze libiche che combattono sotto la leadership del generale Haftar in Cirenaica”.
(con fonte Adnkronos)
Foto: Marina Militare e Archivio Analisi Difesa
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